19831×01 Coinvolgimento

Series Premiere Una nuova serie polacca orienta lo sguardo dello spettatore sui risvolti degli attentati del 12 marzo 1983 vent'anni dopo, in una terra ancora nella morsa del potere politico, del silenzio e dei rivoluzionari.

6.2

A 35 anni di distanza, la Polonia alza la voce e riaccende i riflettori su uno spaccato di storia che è tutto suo, purtroppo o per fortuna. Con una serie originale Netflix, l’esordiente Joshua Long elabora una fitta rete di trame, amalgamate e tenute insieme dai cupi e freddi toni della Polonia della guerra fredda in 1983. Si tratta della prima serie polacca della piattaforma ed è divisa in 8 episodi, che affrontano le asperità degli anni Ottanta ai confini con la Russia e quel che rimane nel presente di segreti e misteri mai risolti, di voci mai soffocate.

In un rimbalzo tra l’anno 1983 e 2003, ci ritroviamo spettatori dei plurimi attentati in diverse città polacche, accaduti il 12 marzo del 1983, quando Varsavia, Danzica e Cracovia vengono dilaniate nel loro cuore da bombe e quintali di esplosivo, facendo saltare in aria palazzi e persone e mischiando il sangue alla polvere, costantemente sollevata dalle indagini e dai sovversivi anarchici e rivoluzionari. Dove c’è un mistero, c’è un investigatore: possiamo ben immaginare che in un clima del genere, ogni traccia viene sotterrata, cancellata, eliminata. E la stessa sorte potrebbe toccare anche ad Anatol, detective costantemente alla ricerca di prove e ricercato esso stesso per il suo operato.

Se da un lato abbiamo un uomo che naviga freddamente le oscure acque della vita, dall’altra c’è un giovane neolaureato, di nome Kajetan Skowrow, chiaramente coinvolto in qualcosa di ben più grande di lui. Dopo essere uscito con parecchie pulci nell’orecchio messe dal capitano Zurawski, nonché presidente della commissione di laurea, e aver trascorso la serata con lui, il ragazzo si ritrova nel bel mezzo di una questione parecchio delicata e controversa: la fidanzata, Karolina, è figlia di un uomo che sembra divertirsi a giocare con il fuoco, tentando la conquista dei piani alti del potere politico sulla nazione, con il supporto di un altro personaggio a noi ancora estraneo e senza nome. Il tutto considerando Kajetan un potenziale “cavallo di Troia”, intercettando la sua posizione grazie allo smartphone regalatogli proprio dalla famiglia della sua dolce metà e mettendo il bastone tra le ruote a lui e all’investigatore stesso, che sembrano conoscersi (o quantomeno avere una qualche sorta di relazione).

Our people is a nation of sheep. They need a lion.

È così che intrecciamo un terzo filone, quello più ovvio in una storia la cui trama è dettata dalla regola del gioco “guardie e ladri”: se da una parte si tenta di ristabilire ordine ed equilibrio, dall’altra ci sono gli anarchici, guidati da Ofelia (per gli amici Effie), una sorta di cosplay di Jill Valentine, tratta da Resident Evil, dove l’universo videoludico non è troppo distante da quello narrato in 1983. Tra tentativi di infiltrazione e travestimenti, la trama si dipana in maniera abbastanza lenta e senza particolari colpi di scena da tenerci incollati allo schermo o a bocca aperta per troppo tempo. Di fatto, 1983 si configura sin da questo esordio come un tipico prodotto seriale a metà tra il crime e il thriller, ambientato in un mondo dove il buio, il freddo e le tenebre regnano sovrane tanto sopra i tetti della città, quanto nel cuore e nell’animo dei protagonisti.

Nessun volto famoso buca lo schermo, ma non è questo il nocciolo della questione, quanto l’apparente banalità di una storia che, seppur basata e narrata da una campana diversa della storia contemporanea, si innesta su un binario stilistico già percorso parecchie volte nella storia della serialità e del cinema, sprecando forse l’occasione di dare voce a una visione nuova e originale e facendola scadere nella banalità di un copione già letto. Non giudichiamo però il libro dalla copertina, sperando di non dover posare definitivamente il libro sulla mensola a nemmeno metà della lettura.

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 5.5/10
    Emozione - 5.5/10
6.2/10

Summary

1983 fatica a ingranare, tra dialoghi talvolta scritti in “politichese” e una generale banalità nella scrittura che non riesce a colpire l’immaginazione dello spettatore.

Porcamiseria

6.2

1983 fatica a ingranare, tra dialoghi talvolta scritti in "politichese" e una generale banalità nella scrittura che non riesce a colpire l'immaginazione dello spettatore.

Storia 7 Tecnica 6 Emozione 5.5
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