19921×09 Episodio Nove – 1×10 Episodio Dieci

Il gran finale di 1992 non manca di colpi di scena e, come siamo stati abituati nei precedenti otto episodi, la fitta trama non concede distrazioni. Se il nono episodio si concentra più sulle storie dei personaggi protagonisti della serie, la puntata finale riporta al centro della scena Tangentopoli. Tuttavia, nell’ultimo episodio, almeno due scene […]

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Il gran finale di 1992 non manca di colpi di scena e, come siamo stati abituati nei precedenti otto episodi, la fitta trama non concede distrazioni. Se il nono episodio si concentra più sulle storie dei personaggi protagonisti della serie, la puntata finale riporta al centro della scena Tangentopoli. Tuttavia, nell’ultimo episodio, almeno due scene ci fanno sorridere, distraendoci dalle storie narrate, ma ve ne rendiamo conto subito dopo i recap delle puntate finali.

Il nono episodio

Nel nono episodio di 1992 passiamo in rassegna il team di Publitalia. Secondo Leo, la rete di Publitalia è radicata sul territorio come un partito, ma i suoi membri hanno ben altri valori (dall’efficienza al lavoro di squadra). Per Leo sarebbero perfetti per vendere un nuovo sogno, per cui propone di realizzare un video filo-politico con loro e chiede a Dell’Utri la possibilità di “sentirli”, nascondendogli però il vero scopo del filmato. Dell’Utri sulla fiducia lo autorizza, ricordandogli che già gli è stato messo a disposizione un conto corrente a nove cifre. Iniziano così i colloqui con i lavoratori di Publitalia che, ovviamente, lodano Silvio Berlusconi e si auto descrivono come “un esercito che esce e torna vittorioso”.

Tuttavia, Leo si trova a dover affrontare una nuova emergenza. Rocco ha intercettato la telefonata tra lui e Dell’Utri e si presenta per chiedergli 800 milioni di lire. Cifra che a Rocco, ricercato dalla Procura di Milano, servirebbe per sparire dalla circolazione. Leo in cambio avrebbe tutte per sé le prove sulla morte di Bianca, nonché i rimanenti 200 milioni di lire del conto di Publitalia per andarsene e iniziare una nuova vita.

Veronica viene sorpresa in casa da Pietro mentre canta, balla e beve attaccata alla bottiglia di vino. A questo punto lei gli confessa di essere incinta, ma di non poter avere un bambino, non ora che il debutto su Rai1 è vicino. Pietro la invita a non preoccuparsi, penserà a tutto lui, non dovrà rinunciare a nulla perché sarà lui a trovargli un altro posto in tv dopo il parto. La carriera politica di Pietro potrebbe però essere più breve del previsto. Convocato dai colleghi della Lega Nord, Pietro è accusato di aver votato con la Dc in Commissione Difesa a favore del camorrista produttore di armi. A nulla servono le sue scuse perché “grazie a te la Lega ha aiutato un delinquente” e, appena Mani Pulite determinerà lo scioglimento del Parlamento “tu Pietro non sarai più ricandidato dalla Lega”. Intanto Veronica dalla ginecologa annuncia di voler abortire, ma la dottoressa le ricorda che sarebbe la terza volta e metterebbe così seriamente a rischio la possibilità di avere figli in futuro.

Bibi, a sorpresa, riceve in ufficio la visita di Luca. “Avevi ragione tu, tuo padre non c’entra. Sono io che avevo bisogno di odiare qualcuno”, dice lui a lei, confessandogli di non aver toccato nessuno per 6 mesi prima di conoscere lei. E la bacia sulla scrivania, infilando sotto il tavolo una cimice per le intercettazioni ambientali. Lei lo caccia dall’ufficio, senza accorgersi del regalino. E poco dopo Luca sentirà Bibi parlare con il proprio avvocato a proposito di un “vecchio deputato della Dc della Commissione Bilancio che non fa quello che ci ha promesso” votando contro una modifica della spesa sanitaria. Si tratta di Gaetano Nobile, l’amico e vicino di casa di Pietro. I due si incontrano sotto casa. Pietro lo accusa di averlo messo nei guai con il partito per il voto in Commissione Difesa, e Gaetano gli risponde di unirsi a loro della Dc. Gaetano informa inoltre Pietro di essere stato convocato da Di Pietro a Milano, con un avviso di garanzia. A Milano, dopo essere stato interrogato da Di Pietro, Gaetano viene avvicinato da Luca. Luca informa l’esponente della Dc che ad aver fatto il suo nome in Procura sono stati i Mainaghi e gli chiede perché gli avevano chiesto di votare a favore di una modifica della spesa sanitaria. Gaetano spiega di aver avuto “un sussulto di onestà”, dopo aver letto in passato alcune informazioni sulla Zenit Farmaceutica del Gruppo Mainaghi. La Commissione Bilancio avrebbe dovuto approvare l’acquisto di farmaci emoderivati (cioè ricavati dal sangue, forse da quello infetto?!).

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Pietro e Veronica a cena parlano del bambino in arrivo che, però, lei non vuole. Pietro cerca di convincerla, dicendole che loro due sono entrambi da soli e senza famiglia. Lei sembra convinta a tenere il bambino per creare insieme una nuova famiglia. A Pietro la Lega Nord presenta la possibilità di riscattarsi rispetto all’errore compiuto in Commissione Difesa. Il Parlamento si appresta a votare sulla richiesta a procedere della Procura di Milano contro Gaetano Nobile e a Pietro viene detto che dovrà per forza votare a favore del decadimento dell’immunità parlamentare del collega vicino di casa.

Bibi e Leo, dopo essersi divertiti insieme a Montecarlo nei precedenti episodi, si incontrano in un cantiere della EdilMainaghi. Bibi, in quel luogo, avrebbe voluto costruire un centro di ricerca sull’AIDS, ma il futuro è la chirurgia estetica e “Chi sono io per oppormi al futuro?”, afferma la giovane. Leo invece le comunica che forse dovrà partire, ma non sa ancora dove andrà. Poco dopo, Leo in un’agenzia di viaggi comprerà un biglietto di sola andata per Cuba. A questo punto Leo si reca in banca per prelevare il miliardo di lire presente sul conto a sua disposizione di Publitalia. Leo si presenta in banca con la richiesta di riscossione su cui ha apposto la sua firma e quella di Dell’Utri, falsificata. La ragazza allo sportello, nel vedere il documento, si allontana, annunciando di dover chiamare il direttore della banca.
Qualche ora dopo, nel buio della sera, Leo incontra Rocco nel cantiere della EdilMainaghi. Si fa consegnare le prove della morte di Bianca e passa a Rocco un borsone in cui si troverebbero gli 800 milioni di lire. Rocco apre il borsone, non fa in tempo a rendersi conto che è vuoto, che viene aggredito e ucciso da Leo con il crick dell’auto. Leo seppellirà immediatamente il corpo di Rocco nel punto del cantiere dove, poco prima, Bibi le ha detto che sarebbe stato gettato il cemento per costruire il parcheggio della nuova clinica di chirurgia estetica. Sempre in quel luogo, Leo brucia le prove di quanto accaduto a Bianca.

Luca riceve una telefonata dall’amministratrice del Gruppo Mainaghi, Raffaella Grandi. Lei annuncia di essere fuggita a seguito di alcune minacce, ma anche di aver controllato i conti della Zenit e di aver scoperto un giro contabile. Il plasma infetto sarebbe ancora nei magazzini della Zenit, e sarà presto immesso sul mercato.

L’episodio si conclude con Leo che, davanti alla telecamera, registra il suo contributo per il video di Publitalia. Leo pulisce una macchia di sangue sul proprio orologio mentre, guardando nella telecamera, legge un passaggio di “Petrolio”: l’ultimo romanzo incompiuto di Pier Paolo Pasolini pubblicato postumo nel 1992.

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Il gran finale

Leo torna nel cantiere della EdilMainaghi in cui ha seppellito Rocco e a lui si avvicina Bibi a cui preoccupato chiede: “Non avete messo il cemento? Mi avevi detto che facevate un parcheggio lì”. Il tutto mentre, da lontano, un uomo li osserva. Bibi, che nota la preoccupazione di Leo, lo invita ad andare nel suo ufficio, dove i due tromberanno sulla scrivania, ascoltati da Luca attraverso la cimice. Dopo il party sul tavolo, lui le confessa di aver sognato di essere arrestato e lei risponde: “Qualunque cosa hai fatto non dirmela mai”. Successivamente, Leo lascia nell’ufficio di Dell’Utri il VHS registrato con gli uomini di Publitalia e un biglietto con scritto: “Per salvare la Repubblica delle Banane”.

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Luca trova il magazzino della Zenit con migliaia di buste di plasma infetto e paga una mazzetta al custode per essere avvisato quando il “carico” sarà prelevato da qualcuno. Luca informa Giulia, la sorella di Veronica giornalista del Corriere, delle novità sulla Zenit, chiedendole di pubblicare un nuovo articolo sulla vicenda, prendendosi lei il merito perché la sua indagine non è legale. Giulia viene anche contatta da Veronica che le annuncia grandi novità. La futura star tv è appena stata a realizzare la prima ecografia del futuro bambino. Pietro, nel frattempo, incontra Gaetano, a cui comunica che mai entrerà nella Dc che ha rovinato l’Italia. E lui replicherà: “Lo sai cosa vuol dire Seconda Repubblica? Che vi prendete gli scarti della Prima”.

Il Tg2 riporta tutti alla realtà di Tangentopoli. Vincenzo Balzamo, Tesoriere del PSI, è morto d’infarto. Lui rappresentava l’unica possibilità di portare alla luce il coinvolgimento di Bettino Craxi nel dilagante fenomeno di corruzione.

Luca avvicina Di Pietro e gli chiede di essere ripreso nella sua squadra alla Procura di Milano. Il PM replica domandando se c’entra lui nell’ultimo articolo pubblicato dal Corriere sul Gruppo Mainaghi. Luca conferma, rivelando a Di Pietro che sono coinvolti anche i vertici della sanità italiana. A questo punto, Di Pietro afferma che se vuole tornare a lavorare per la Procura, Luca deve aiutarlo a dimostrare il coinvolgimento di Craxi nelle tangenti.

Il 27 novembre 1992 il Tribunale di Milano emette la prima sentenza di Tangentopoli. Mario Chiesa viene condannato. E Luca rivela alla giornalista Giulia che ora tra gli indagati ci sarebbe anche Giacomo Mancini, tra i fondatori del PSI e per breve tempo suo segretario. Il giorno seguente la notizia viene riportata sulla prima pagina del Corriere. L’avvocato di Mancini chiama Di Pietro perché il politico vorrebbe presentarsi per delle dichiarazioni spontanee. Di Pietro capisce che c’è lo zampino di Luca dietro la diffusione della falsa notizia e informa il poliziotto di aver anche trovato le prove di una tangente del Gruppo Mainaghi sul conto di Chiesa. Bibi sarà quindi convocata per essere interrogata e “sarai tu Luca a raccogliere la sua testimonianza”.

Veronica che ancora non ha comunicato alla produzione di “Scommettiamo che…?!” di essere incinta, incontra la sorella Giulia negli studi di Buona Domenica. Alla sorella è stata offerta la conduzione della “finestra seria” nel programma tv. Negli occhi di Veronica è evidente l’invidia nei confronti della sorella. Mentre Veronica a casa piange, per Pietro è il momento di andare in Parlamento. Nonostante l’aver scoperto che Gaetano è stato accusato più per un regolamento di conti personale che per altro, Pietro voterà con la Lega Nord e l’immunità parlamentare di Gaetano decadrà. E mentre Pietro è alla Camera per il voto, Veronica si reca in clinica ad abortire. Alla notizia dell’aborto, appresa con in tasca un anello appena acquistato, Pietro aggredisce Veronica: “Mi fai pena. Per quel cazzo di programma in tv?! Sei rimasta una puttana”. Pietro non si trattiene e stringe le mani al collo di Veronica, liberandola un attimo prima che sia troppo tardi.

Leo riceve la visita di Dell’Utri: “Lei da giovane è stato comunista, Leo? Lei doveva fare una cosa e invece ne ha fatta un’altra con i miei soldi. Chi cazzo l’ha autorizzata? Si crede tanto intelligente? Io voglio gente affidabile vicino a me. Il mio direttore di banca mi ha telefonato, lei voleva un miliardo poi ci ha ripensato e se n’è andato? Lei Leo è licenziato”. Ferito, Leo va ad ubriacarsi in un locale e a una donna inglese confessa di aver ucciso un uomo. Lei però non parla italiano. Subito dopo in auto si immagina con Bianca, ma in realtà è completamente fatto di eroina.

Luca viene chiamato dal magazziniere della Zenit. Il poliziotto cerca di bloccare il carico di sangue infetto, ma è già arrivato a destinazione. A sorpresa lo stanno bruciando. Bibi intercettata al telefono con il socio mafioso si difende: “Io non ci finisco in galera per due lire e per voi”.

Siamo al 13 dicembre 1992. In Procura a Milano Di Pietro interroga Mancini. “All’inizio io ci credevo in Craxi, l’ho aiutato a diventare capo del partito. Chi si immaginava che saremmo caduti così in basso”, afferma il politico, per poi confermare che Craxi non poteva non sapere cosa faceva Balzamo. Contemporaneamente, Luca interroga Bibi: “Chi ti costringe Bibi? Chi comanda davvero? Chi ti minaccia?”. Lei annuncia a Luca di aver trovato la cimice ambientale, che le sue intercettazioni sono illegali e che non dirà una parola.

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La Procura di Milano festeggia l’aver trovato e dimostrato il coinvolgimento di Bettino Craxi in Tangentopoli. Gli italiani protestano sotto la sede del PSI, e tra loro c’è anche Pietro. Veronica, con i lividi al collo, lascia la casa in cui ha vissuto con Pietro. I Carabinieri sono nel cantiere della EdilMainaghi: è stato ritrovato il corpo di Rocco.

Leo e Bibi, insieme in Piazza Duomo a Milano, guardano un manifesto:

Bibi: “Cos’è?”
Leo: “Il futuro”

Il manifesto con l’immagine di un neonato annuncia “Fozza, Itaja” (Forza Italia). Il telefono di Leo squilla e 1992 si chiude con lui che prevede:

Sarà uno splendido 1993.

Dicevamo in apertura che due scene dell’ultimo episodio ci hanno un po’ deluso e spiazzato. La prima quando Leo in auto completamente “fatto” di eroina si immagina Bianca al suo fianco. Leo e Bianca, addirittura e immancabilmente, trombano in auto. E, francamente, non ne comprendiamo il motivo né la necessità. Lo spiazzamento e il sorriso finale ce lo regala poi, ancora, il manifesto di Forza Italia con quel  “Fozza, Itaja” che, per noi che nel 1992 eravamo minorenni, non ha alcun senso, se non risultare una storpiatura del nome del futuro partito di Berlusconi e farci scoppiare a ridere proprio sul finale. In realtà però, a quanto pare, manifesti simili apparvero realmente a Milano nel 1992…

Detto questo, i Porcamiseria per il finale sono 4 su 5. E appuntamento a 1993, la cui produzione è già stata confermata (a questo punto Stefano Accorsi potrebbe andare avanti per i prossimi 20 anni eh).

4

 

EDIT: Abbiamo modificato il paragrafo finale, dopo che un’utente di Twitter ci ha segnalato che i manifesti “Fozza Itaja” erano realmente esistiti. Chiediamo scusa per l’errore, ma a nostra discolpa noi nel 1992 avevamo la stessa età del bambino nel manifesto.

Porcamiseria

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