Questa stagione di Vikings strizza sempre di più l’occhio a Game of Thrones, dal palese “Winter is coming” detto da Ragnar, alla rotazione degli eventi, senza però copiare minimamente nessuna delle storie de Il Trono di Spade: History Channel racconta quell’attimo di storia lontana nel tempo che ancora si fonde e si confonde con la leggenda dei vichinghi, quelli veri, e delle saghe norrene che consiglio a tutti gli appassionati di andare a leggere. Rivediamo anche ricomparire le trame inglesi, che subito ci regalano un po’ di azione.
Wessex
Re Ecbert, lo ripeto, è il mio personaggio preferito. La magnifica interpretazione di Linus Roache riesce a rendere affascinante questo sovrano senza scrupoli, che sguazza nel tessere trame e intrighi per il semplice gusto di poterselo permettere. Nel consiglio del trono riesce a convincere i nobili della necessità di un esercito in pianta stabile, stipendiato dalle tasse, perché è necessario difendersi dai vichinghi ma anche dai traditori interni: c’è stata infatti una rivolta a Mercia, e la principessa Kwenthrith è stata imprigionata in una torre insieme al piccolo Magnus, figlio di Ragnar (o almeno così dice la madre). Quale modo migliore quindi di mandare l’erede al trono Aethelwulf all’attacco per levarselo dai piedi, e continuare coi suoi giochetti psicologici con la povera Judith?
Grazie al desiderio di libertà della nuora – “vorrei fare la pittrice” – Re Ecbert convoca il monaco Prudentius, e la scelta di un monaco come Athelstan mi sa di giochetto sadico per stuzzicare la memoria e i desideri di Judith. Un nuovo personaggio dunque, introdotto nel migliore dei modi come un sapiente e bigotto francese, che sarà suo malgrado il maestro della giovane indipendent woman senza un orecchio.
Mercia
Il nuovo esercito guidato da Aethelwulf arriva alla torre, grazie alla soffiata dell’ultimo scout sopravvissuto – gli altri sono stati rispediti al mittente fatti a pezzi e inscatolati come il tonno Nostromo. L’esito è abbastanza scontato, se non per come vediamo reintrodotta in questa nuova stagione la bella e pazza Kwenthrith: come una vera furia, una volta capito che sarebbe stata uccisa insieme al figlio, inizia una lotta all’ultimo sangue con le sue carceriere, spaccando il cranio a una, giusto in tempo per essere liberata da Aethelwulf, dopo una lotta cruenta con le guardie. Nonostante la crudezza di certe immagini, non si sfora mai nello splatter senza senso, come certi esperimenti falliti visti in TBX.
Parigi
Nella capitale di Francia Rollo si fa apprezzare per le sue capacità strategiche, escogitando una nuova difesa per le eventuali future invasioni vichinghe. Il comandante Odo è soddisfatto e condivide con la sua amante Therese, il malcontento nei confronti dell’Imperatore, che si è giustamente preso tutto il merito per aver salvato la città. Therese, dopo essersi fatta prendere a legnate sulla schiena, va a farsi curare le ferite da Roland, il secondo del comandante, e insieme tramano e trescano, attendendo il momento propizio per approfittare e screditare Odo.
Kattegat
Mentre Bjorn gioca a fare Bear Grylls nella tundra, Floki fugge aiutato dalla moglie, per poi essere acciuffato abbastanza in fretta. Il dialogo tra Helge e Ragnar, che si incontrano due volte, rivela la delusione del Re nei confronti dell’amico fidato:
Helge: “Floki loves you”.
Ragnar: “He only loves himself. You know that better than anyone”.
Quel “Winter is coming” è purtroppo sibillino: la piccola figlia di Floki e Helge muore di stenti, e la scena a cui assistiamo è straziante e ricca di intimità, con Ragnar che aiuta Helge a scavare la fossa per il corpicino inerme, stringendola poi in un abbraccio che nulla può confortare una madre. Floki è all’oscuro di tutto, e sta subendo l’ira del suo Re: legato come fosse in croce, abbandonato in una grotta al buio, lentamente delle gocce gli cadono sulla testa una dopo l’altra: se pensate a quanto può dar fastidio il classico rumore del lavandino che perde, non facciamo fatica a immaginare quanto questo tormento possa rendere pazzo un uomo. Nota importante: il rapporto tra Ragnar e Aslaug continua a deteriorarsi sempre di più, con annessi ceffoni volanti.
Un applauso agli sceneggiatori che hanno fuso l’iconografia cristiana della crocifissione con un mito del Nord: un supplizio simile è infatti stato inflitto al dio Loki, legato ad una roccia in una grotta, con un serpente sulla testa che lascia scivolare goccia dopo goccia un potente veleno sulla sua fronte.
Episodio questo che introduce elegantemente altri tre personaggi, che ancora non sappiamo quanto saranno importanti nell’evolversi delle vicende: il monaco Prudentius, posizionato nello scacchiere degli intrighi da Re Ecbert, e la coppia Therese e Roland, che dovranno presto interagire con Rollo ma soprattutto con la moglie Gisla, verso cui ho grandi aspettative.
Ecco i vostri Tweet!
Comunque le sberle di Ragnar ad Anslaug mi hanno fatto godere come poche cose. Io avrei continuato fino a farmi sanguinare le mani #Vikings
— Anna Carineria (@Pepkins88) February 27, 2016
Aggiungiamo alla lista "cose per cui odiare i francesi" il taglio di capelli di Rollo. Infami. Come avete potuto. #vikings #serialupdate
— ilaria* (@__Luthien) February 26, 2016
No ma mettetecela dell'ulteriore angst sulla morte di Athelstan che quella già presente fin qui in effetti non basta, grazie. #Vikings
— Bloody Eli (@Lostinblondie) February 26, 2016