The Terror1×04 Punished, as a Boy

Dopo il pugno allo stomaco inferto da The Ladder, questo episodio di The Terror ci fa ripiombare in uno stato di rovina incombente. La pendenza della discesa nell’abisso è ora più ripida, ora più piatta, e il comportamento dell’equipaggio della Terror e della Erebus ci fa capire come spesso la minaccia non arrivi solo dall’esterno, ma serpeggi anche all’interno dei suoi membri.

Dopo la morte di Franklin, Crozier affronta il malcontento dei suoi sottoposti: senza il capitano gentile ma poco carismatico, si nota il cambio di atmosfera sulle navi, esacerbato dai cruenti agguati della creatura misteriosa; tra crani scoperchiati e corpi mutilati si chiede a gran voce una soluzione drastica, un tentativo per far placare il focolaio di una possibile rivolta. Lady Silence è la risposta? Forse sì, ma la libertà presa da Hickey gli costerà diverse frustate dove non batte il sole. Sono questi i momenti più carichi di inquietudine, e comunicano tutto un altro sentimento rispetto agli attacchi imprevedibili del Tuunbaq.

 La decenza e l’umanità dei membri della Terror e della Erebus sono a un passo dal diventare un ricordo

Fondamentalmente Punished, as a Boy non è nient’altro che un’ode al foreshadowing, un preannunciare ciò che succederà nell’equipaggio tramite volti sempre più scuri, provati dalla fame e dalla disperazione – e possibilmente di malattia, a giudicare da qualche gengiva annerita – mentre il mostro ignoto miete poche vittime, tuttavia sostanziali per destabilizzare gli equilibri nelle navi. Le scuse date alla donna eschimese sono illusioni, perché la decenza e l’umanità dei membri della Terror e della Erebus sono a un passo dal diventare un ricordo.

L’episodio si prende anche del tempo per mostrarci la situazione in Inghilterra, mettendo al centro il personaggio di Lady Jane. La donna avverte la profonda necessità di salvare suo marito dal pericolo, ed esteriorizza la sua preoccupazione con un monologo da pelle d’oca, che passa tuttavia per orecchie da mercante. Incisivo e interessante il dettaglio sulla disparità di genere, mostrando una situazione in cui probabilmente un uomo verrebbe ascoltato con maggiore attenzione – non c’è da stupirsi vista l’epoca – ma soprattutto è incredibile come una serie sulla carta improntata su terrore e avventura riesca a dare risalto persino a personaggi così lontani dal fulcro delle vicende in mezzo ai ghiacci.

Sempre in Inghilterra, si esplora il rapporto travagliato fra Sophia e Crozier, in una scena a tratti romantica tra i due che ha lo scopo, centrato in pieno, di mostrare l’ammiraglio in una situazione meno critica, ma forse al di fuori dal suo personale spazio di tranquillità. L’innegabile istinto da esploratore, per quanto egli voglia negare, avrà sempre il sopravvento sull’animo da innamorato.

The Terror continua a meravigliarci, calibrando perfettamente tensione e introspezione e riuscendo a far maturare la sua storia con armonia ed equilibrio. Sotto la gelida superficie del pack artico batte un cuore prima terrorizzato, poi inquieto, poi ancora carico di sentimento, capace di rapirci e trasportarci sempre più nelle sue profondità.

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