Per un drogato di serie TV, l’estate è la stagione dei recuperi e delle serie con poche pretese, senza arrovellarsi tra omicidi, dilemmi sull’effettiva morte di Jon Snow o paradossi temporali. Tra queste possiamo senz’altro annoverare Killjoys, serie di origine canadese trasmessa da Space e Syfy.
La serie, evidentemente di stampo fantascientifico, narra le vicende di una squadra di cacciatori di taglie, detti Killjoy, che operano in un sistema planetario remoto chiamato Quad, composto da un pianeta nano e le sue tre lune. Il sistema è agitato da lotte di classe intestine tra le quali si divincolano questi cacciatori di taglie, rispondenti al RAC (Reclamation Apprehension Coalition), organo super partes il cui compito è supervisionare gli importanti compiti dei Killjoy, che possono andare dal semplice recupero di oggetto (Mandati di livello 1) fino all’uccisione di pericolosi soggetti (Mandati di livello 5).
Ai Killjoy tutto è permesso purché in nome del Mandato. Non importa chi li ingaggi o quale sia la missione, l’unica legge sembra essere quello che poi è il loro motto:
“The Warrant is All”.
La squadra protagonista della serie è composto da tre membri:
Dutch (Killjoy di Livello 5): donna affascinante e misteriosa quanto letale. È leader del team e apparentemente protetta ai piani alti. Il suo passato tornerà a tormentarla nelle vesti del suo antico mentore/padre putativo Khlyen. Interpretata da una sensuale (e semi-sconosciuta) Hannah-John Kamen.
John Jaqobis (Killjoy di Livello 3): da anni a fianco di Dutch, ha conoscenze tecnologiche indispensabili per le missioni dei Killjoy. È legatissimo, come è scontato, a Dutch. Interpretato da Aaron Ashmore (ex Smallville).
D’Avin Jaqobis (Killjoy di Livello 4): si aggrega al team nei primi episodi ed è il fratello maggiore di John. Ex militare, abile stratega e combattente, con qualche disturbo post-tramautico di troppo che in verità nasconde un terribile segreto. Interpretato da Luke MacFarlane (ex Brothers & Sisters). Fatte salve le buone performance come recurring in Smash e The Night Shift, mi è oscuro il motivo per cui scelga queste produzioni canadesi di fattura discutibile, come l’orrida comedy Satisfaction. Va bene, sei patriottico Luke, ma anche meno.
Nel team dovremmo poi annoverare Lucy, il super computer della nave spaziale che li porta in giro per il sistema: una sorta di Siri in salsa sci-fi con tanto di battute a volte molto argute.
Insomma, senza svelare troppo, i 10 episodi di Killjoys si dipanano tentando di dare forma ad una trama orizzontale rimanendo però intrappolati in una struttura procedurale forse imposta dall’alto, con la classica formula del “Mandato della settimana” per buona parte della stagione. E dire che di elementi per la costruzione di una robusta mitologia ce ne sono a iosa: fantomatici killjoy di Livello 6, le lotte di classe, le ribellioni religiose, il passato di Dutch, un sistema planetario ben costruito. Ma d’altronde non tutti possono ambire a creare un prodotto sul modello Battlestar Galactica, e probabilmente a prodotti come Killjoys non viene chiesto di più dell’essere un gradevole passatempo estivo, come vediamo anche da discutibili effetti speciali e una fattura tecnica mediocre.
E dire che uno degli slogan promozionali era “Dai produttori di Orphan Black“.
La cosa che forse differenzia Killjoys da una miriade di prodotti simili è il tono leggermente scanzonato che caratterizza le dinamiche tra i tre protagonisti. Ovviamente trova spazio anche la componente più “pecoreccia“, tra le sensuali mise di Dutch e un Luke MacFarlane in una veste senz’altro più rude e virile rispetto a quella di pacata e romantica di Scotty Wandell e con un numero imprecisato di scene shirtless.
Sempre per non anticipare troppo la trama, non vi dirò nulla su eventuali dinamiche amorose che possano portare a triangoli fratricidi. Se vi ho incuriosito, guardatevela!
Insomma, non avendo ben capito se Killjoys soffre più della sindrome del “vorrei ma non posso” o del “potrei ma non voglio”, io assegno due porcamiseria e mezzo perchè, diciamocelo, il cast è azzeccato e quel tono un po’ leggero in fondo crea empatia nello spettatore.
Ad ogni modo, l’estate dovrebbe essere anche tempo di mare e divertimento eh. Ma sempre leggendo le recensioni di SerialFreaks 😉
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Ecco alcuni dei tweet sulla serie che circolano sulla TL italiana:
Dopo un buon livello iniziale #killjoys sale ancora inserendo una trama orizzontale che sembra non male. #telefilmaddicted #SerialUpdate
— Livia_RoMa (@Livia_Roma) July 27, 2015
Devo dirlo dopo ogni episodio: Sto amando sempre più #Killjoys.
— Un coglione a caso. ||-// (@iEMry) July 19, 2015
#Killjoys non sembra affatto male anche se a volte vien voglia di mandargli un vaglia con qualche euro. Per amanti del genere, e io lo sono.
— kekkoz (@kekkoz) June 21, 2015
…anche di tono un po’ più leggero diciamo…
L'abbiamo visto tutti come Dutch si cuccava D'Avin sotto le docce di decontaminazione, vero? #SerialUpdate #Killjoys #1×05
— Astrid/LOVESanctuary 🏳️🌈 (@NoctConcerto) August 13, 2015
GUARDATELI. I MEAN, G U A R D A T E L I. #Killjoys pic.twitter.com/j5TPUxPPNc
— We were the best, Richard (@ShariDeschain) August 8, 2015