Alias Grace1×03 Part 3

Spinto dal bisogno di arrivare una volta per tutte alla verità sull'oscuro omicidio, il dottor Jordan cerca di fare più chiarezza in un episodio che, con cautela, introduce nella narrazione il luogo del misfatto e i suoi abitanti.

8.0

Sin dall’inizio di Alias Grace, ci siamo chiesti quando sarebbe giunto il momento di entrare nel vivo della vicenda e conoscere i personaggi che, in minore o maggiore misura, hanno giocato un ruolo negli omicidi di Thomas Kinnear e Nancy Montgomery, rispettivamente il padrone di casa e la governante dell’infausta dimora situata a Richmond Hill. Il terzo episodio ci accontenta, ma lo fa a passi di piombo, regalandoci un ritratto inconsueto, eppure ancora immacolato, della quiete prima della tempesta.

Nel presente, il dottor Simon Jordan, tanto incuriosito quanto spazientito, decide finalmente di insistere e mettere alle strette Grace, la paziente che, nelle sue libidinose fantasie, continua a desiderare. La sorpresa di Grace per questa presa di posizione del dottore non la spinge di certo a rivelare più di quanto abbia fatto finora. Il suo continuo gioco del dico/non dico, a tratti consapevole, a tratti inconscio, non facilita le cose, ostacolando sempre più l’indagine. Che il dottore possa riuscire in parte a scorgere l’abilità di Grace nel districarsi tra menzogna e verità non è da escludere, eppure ci sembra ancora troppo distratto dalle apparenze e – ormai possiamo dirlo con certezza – dal desiderio di qualcosa che va al di là della stessa verità. A giocare con il fuoco, però, ci si fa male. È un equilibrio precario quello su cui si basa la relazione terapeutica tra Grace e Simon, e quest’ultimo probabilmente lo sa bene. Ancora troppo poco lo spazio dedicato alle sue vicende personali, ristrette a un paio di scene che danno qualche indizio, ma non approfondiscono.

La narrazione di Grace, nel frattempo, ce la mostra alle prese con una crescita forzata, scaturita dai primi contatti reali con degli uomini che, in maniera brusca o garbata, non possono comunque fare a meno di notare la sua bellezza e, in fondo, desiderarla. Lasciandosi alle spalle Jeremiah, apparentemente sempre preoccupato per lei, e George, un uomo attanagliato dai sensi di colpa per la morte di Mary Whitney, incapace di stare al suo posto, Grace coglie al volo un’occasione che passa per caso, quasi un segno che il destino voglia salvarla da una circostanza troppo difficile da gestire. Eppure, non sembra che Grace si stia per cacciare in una circostanza più semplice. E a nulla servono gli avvertimenti, perché è troppo difficile resistere alla nostalgia, ai ricordi – e a più soldi.

Ma Nancy Montgomery è davvero in grado di sostituire Mary Whitney nella vita di Grace? A dirla tutta, non sembrerebbe. I contraddittori comportamenti che una volta sono di gentilezza e di interesse, e quella dopo di rimprovero e scontrosità, sono indice di profonda insicurezza e conflitto interiore. Nancy non può fare a meno di vedere Grace come una nemica nel suo territorio, nel quale era padrona incontrastata delle attenzioni e premure del signor Kinnear, e allo stesso tempo cerca a tutti i costi di averla vicino e ingraziarsela, per evitare qualsiasi potenziale danno. Si è ben lontani dall’affetto e dal disinteresse del rapporto tra Mary e Grace, colpevole di aver regalato alla stessa Grace un dolce ricordo, ma anche una pericolosa illusione.

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La comparsa di Grace nella dimora è solo il primo pezzo di un puzzle incredibilmente complesso da risolvere, che si focalizza sempre sul rapporto tra uomo e donna, e sulle forti emozioni che ne scaturiscono. Se il signor Kinnear e il giovane Jamie si pongono come uomini rispettabili, pronti ad aiutare, l’insopportabile James McDermott vuol personificare la superficialità e la lussuria di un uomo che odia le donne – a causa probabilmente del burrascoso rapporto con la stessa madre – e che non tollera l’idea di essere comandato a bacchetta da una di loro. Se è vero che Grace continua a temere ogni uomo che possa approcciarla senza mezzi termini, e dal quale rifugge ogni contatto, è da sottolineare quanto i primi barlumi di curiosità le impediscano di disinteressarsene completamente. L’esitazione nello sbirciare un momento intimo tra il gentile padrone di casa e la “governante” o gli sguardi prolungati che non può fare a meno di lanciare all’aitante McDermott ne sono la prova.

Non è solo una Grace più curiosa, ma anche quasi invidiosa, quella che continua a chiedersi come una semplice governante possa permettersi dei gioielli costosi o ricevere le attenzioni di un gentiluomo, quasi a sentire il bisogno di vivere in prima persona, e non dietro le quinte, la stessa esperienza. Se sguardi curiosi o domande indiscrete non fanno male, ci si chiede se Grace possa davvero essere riuscita a portare le sue prime ombre al livello più estremo. Quello sguardo finale con McDermott vuole significare un’intesa, a voler sottolineare quanto i due possano avere in comune? O vuole solo fuorviarci nel farci ritenere che Grace possa avvicinarsi ad un uomo che, in apparenza vile, ha comunque una coscienza? E, soprattutto, Grace è davvero come la biblica Susanna, innocente a tutti gli effetti, o finge soltanto di esserlo?

Quello in cui riesce Alias Grace è proprio il catturare costantemente l’attenzione di uno spettatore che si ritrova in mano molte più domande che risposte. La carrellata di nuovi personaggi fa piacere, ma li conosciamo ancora troppo poco per sbilanciarci. James McDermott può apparire il cattivo della storia, ma anche come un uomo che un passato burrascoso ha reso chiuso e scostante, seppure non immune ad atti di gentilezza. Thomas Kinnear potrebbe essere tanto un gentiluomo premuroso quanto un uomo che finge per nascondere un vergognoso scheletro nell’armadio.

E’ un labirinto di segreti quello che ci viene mostrato in un episodio che, seppur privo di colpi di scena o sequenze incredibilmente entusiasmanti, non tradisce la continuità della storia, sempre ingioiellata di sottili dettagli ed espressioni enigmatiche. Lo spazio all’interpretazione è ancora molto e, anche se ci piace speculare, non possiamo fare a meno di bramare qualche briciola di certezza, a dipanare un po’ di dubbi.

Porcamiseria
  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
8/10

In breve

Un passaggio di scena eseguito con cautela ci porta ad esplorare il luogo del delitto e a fare la conoscenza dei personaggi chiave della vicenda. Un episodio che ci lascia, ancora una volta, con tante domande ma fa sperare in rivelazioni e colpi di scena.

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8/10 (1 vote)

Porcamiseria

8

Un passaggio di scena eseguito con cautela ci porta ad esplorare il luogo del delitto e a fare la conoscenza dei personaggi chiave della vicenda. Un episodio che ci lascia, ancora una volta, con tante domande ma fa sperare in rivelazioni e colpi di scena.

Storia 7.5 Tecnica 8.5 Emozione 8
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