American Crime Story2×01 The Man Who Would Be Vogue

Season Premiere Il 15 luglio 1997 il mondo viene scosso dalla notizia della tragica morte di Gianni Versace. American Crime Story si propone di rivisitare la vicenda, partendo proprio da quel fatidico giorno.

7.8

American Crime Story ci ha abituati bene l’anno scorso, con una stagione ricca di riconoscimenti, ma già dalle prime voci dell’adattamento televisivo dell’assassinio di Gianni Versace, un brivido ci è corso lungo la schiena. Un fatto di cronaca così risonante nell’opinione pubblica – non solo americana, come nel caso di O.J. Simpson – è complicato da trasporre, non solo a causa della presenza molto vicina dei membri della famiglia, che è evidente percepiscano ancora la perdita, ma anche a causa della relativa apertura a speculazioni non autorizzate.

The Assassination of Gianni Versace è infatti tratto dal libro Vulgar Favors: Andrew Cunanan, Gianni Versace, and the Largest Failed Manhunt in U.S. History” di Maureen Orth, una trasposizione dei fatti mai approvata dalla famiglia, poiché carica di considerazioni estranee alla realtà. Un fatto che porta a guardare con distacco questo adattamento, tanto da considerarlo, in certa misura, pura e semplice fiction.

La premiere è in gran parte incentrata sul giorno dell’omicidio, con un imponente accompagnamento musicale – l’Adagio di Albinoni vi lascerà stesi già nei primi minuti – e una regia fatta di riprese a tutto campo e panoramiche dall’alto per sottolineare la magnificenza della villa. Il focus è sia su Gianni, di cui colpisce su tutto quel breve paragone con la colomba colpita assieme a lui, sia soprattutto su Andrew Cunanan, il killer seriale ripetutamente ignorato dalla polizia.

È un soggetto sociopatico e superficiale, ottimamente interpretato da un Darren Criss di cui si apprezza il talento – e marginalmente, la nudità. I momenti in cui viene sottolineata la sua mancanza di identità e anima sono il dialogo rivelatore con la sua frequentazione all’università e la sua reazione innaturale alla notizia della morte di Versace. L’elemento distintivo del killer è centrato alla perfezione, così come la scrittura del personaggio, ma c’è di più da dire su di lui, con molte aree grigie sul suo profilo psicologico ancora da esplorare.

Ciò che tuttavia è tanto impressionante da lasciare straniti è la resa di Penelope Cruz nel ruolo di Donatella Versace. È perfetta senza risultare caricaturale, riprende l’accento italiano nei momenti giusti e incorpora alla perfezione la forza di una donna in un momento così delicato. Non solo, il suo personaggio fa da elemento di rifrazione, assieme ad Antonio D’Amico (Ricky Martin) verso il disegno più grande della stagione, in un racconto di quanto essere omosessuali negli anni ’90 potesse portare più elementi di amarezza che di sollievo.

Il compagno di Gianni Versace è vessato senza sosta sia dalle domande neanche velatamente omofobe del detective Scrimshaw, incapace di concepire una relazione omosessuale, figurarsi se nemmeno monogama, sia dalla chiusura di Donatella riguardo al suo ruolo nella vita del fratello. È un istinto di protezione sincero, ma con l’occhio comunque puntato alla potenziale ricaduta d’immagine del brand Versace in caso di fuga di indiscrezioni.

La bellezza di “The Man Who Would Be Vogue”, in senso prettamente estetico, è ciò che colpisce e getta fumo negli occhi nella nostra ricerca di quel qualcosa in più sotto la superficie. Diradata la nebbia e a mente fredda, l’incipit della nuova stagione di American Crime Story ha l’enorme potenziale di una storia iniziata col piede giusto, di cui tuttavia ancora non risulta chiara la direzione; le possibilità sono numerose, tra flashback, focus sul presente dell’omicidio e i molteplici punti di vista degli attori in gioco. Siamo rimasti certamente soddisfatti, ma è giusto procedere con cautela.

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8.5/10
    Tecnica - 8.5/10
  • 7/10
    Emozione - 7/10
7.8/10

In Breve

American Crime Story comincia col piede giusto, sia dal punto di vista estetico che dalla caratterizzazione dei protagonisti. Ancora manca una direzione, viste le immense possibilità di un fatto di cronaca così risonante nell’opinione pubblica, ma per il momento scegliamo di premiare questo incipit, con la dovuta cautela.

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Porcamiseria

7.8

American Crime Story comincia col piede giusto, sia dal punto di vista estetico che dalla caratterizzazione dei protagonisti. Ancora manca una direzione, viste le immense possibilità di un fatto di cronaca così risonante nell'opinione pubblica, ma per il momento scegliamo di premiare questo incipit, con la dovuta cautela.

Storia 8 Tecnica 8.5 Emozione 7
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