American Horror Story5×04 Devil’s Night

Come accade fin dalla prima stagione, American Horror Story ci regala in concomitanza con Halloween due episodi incentrati sulla notte degli orrori. Nel precedente Freakshow, gli episodi di Halloween avevano rappresentato l’apice della serie – poi progressivamente persasi per strada – diventando parte integrante della trama orizzontale e ricollegandosi (con la storia di Edward Mordrake) anche con gli […]

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Come accade fin dalla prima stagione, American Horror Story ci regala in concomitanza con Halloween due episodi incentrati sulla notte degli orrori. Nel precedente Freakshow, gli episodi di Halloween avevano rappresentato l’apice della serie – poi progressivamente persasi per strada – diventando parte integrante della trama orizzontale e ricollegandosi (con la storia di Edward Mordrake) anche con gli episodi finali.

In questa Devil’s Night è evidente la volontà di ricreare la consueta atmosfera di inquietudine e perversione – che a differenza delle precedenti stagioni permea l’Hotel Cortez fin dai primi episodi – ma è altrettanto palese la difficoltà di integrare in modo così riuscito questo episodio con la trama principale.

Bloodstained blankets

Se dobbiamo riconoscere un grosso merito a questa stagione di American Horror Story, rispetto alle precedenti, è l’approfondimento del background dei protagonisti, condotto con metodo e in modo trasversale per tutti i personaggi.

In questa puntata è la volta di Miss Evers, un personaggio minore ma che tuttavia ha fatto breccia nel cuore degli spettatori, con la sua compulsività innata e la cieca devozione nei confronti di James P. March.
Liberamente ispirata ai reali omicidi del serial killer/rapitore Gordon Northcott (già abbondantemente trattati nel film del 2008 Changeling), la storia di Miss Evers colpisce dritta nel segno.

American Horror Story 5x03 Devil's Night recensione

Un ragazzino rapito e brutalmente ucciso da uno psicopatico, la polizia arrivata troppo tardi e la disperazione di una madre che sente, nel profondo, di non essere riuscita a dare al proprio bambino tutto ciò di cui aveva bisogno: gli elementi per inquadrare il personaggio – per ora del tutto secondario rispetto agli eventi principali – ci sono tutti, e lo scambio con John Lowe è commovente e d’impatto.

Lo stesso John, il detective meno scaltro della West Coast, intuisce che c’è qualcosa che non va, quando ricercando su Google (“That sounds obscene“, cit.) scopre che gli eventi risalgono al 1928, e nelle foto dell’epoca si intravede addirittura la stessa miss Evers nel momento esatto in cui le comunicano che il figlio è probabilmente stato ucciso.

Questo excursus rappresenta, comunque, solo una minima parte dell’orrore a cui assistiano nella notte di Halloween all’Hotel Cortez.

Cena con Delitto

Tutto l’episodio è, infatti, un unico, lunghissimo “omaggio” (forse perfino troppo prolisso in alcuni punti) ad alcuni tra i serial killer più famosi della storia americana.

Un primo antipasto ce lo fornisce Lily Rabe – reduce dal suo ruolo da protagonista in The Whispers e sempre magistrale nelle sue interpretazioni – con la sua versione estremamente fedele (eccezion fatta per l’aspetto fisico) della prostituta-killer Aileen Wuornos. La donna, balzata agli onori delle cronache nei primi anni ’90 a causa degli efferati omicidi di cui si è resa autrice, adesca il detective Lowe e lo introduce agli orrori della Devil’s Night.

American Horror Story Hotel 5x04 recensione

Del resto, quale posto migliore dell’Hotel Cortez, impregnato di violenza e perversione fin dalle fondamenta, per organizzare una cena con gli assassini più efferati dell’immaginario collettivo statunitense? Tra gli interpreti d’eccellenza seduti al tavolo con Mr. March abbiamo, oltre alla già citata Lily Rabe, Seth Gabel nella parte del cannibale di Milwaukee Jeffery Dahmer, John Carrol Lynch che torna a vestire – dopo Twisty nel precedente Freakshow – i panni di un killer clown nel ruolo di John Wayne Gacy.

American Horror Story Hotel 5x04 recensione

A parte le interpretazioni eccellenti, è poco chiaro cosa accomuni proprio questi assassini seriali rispetto ad altri a cui attingere nel panorama storico americano recente che ne è, purtroppo, pieno zeppo.
Non sono di sicuro le intenzioni: la WuornosDahmer, pur nella loro follia estrema, non provavano alcun piacere nel compiere i loro omicidi, che erano frutto di frustrazione, solitudine e senso di inadeguatezza; sembrerebbe che Mr. March abbia iniziato questi personaggi (o almeno alcuni di essi) alla loro “carriera” di serial killer, ma in realtà l’intera sequenza, pur ricalcando le atmosfere inquietanti che permeano l’Hotel, risulta nei fatti troppo lunga e ridondante, oltre ad apparire completamente immotivata e scollegata rispetto alle vicende principali.

American Horror Story Hotel 5x04 recensione

Il tutto si ricollegherebbe a John Lowe – anch’esso invitato alla cena e ormai ricaduto nella spirale delle sue psicosi anche a causa dell’imminente divorzio con Alex – ma in un modo che, per ora, non ci è dato conoscere. Gli sviluppi del personaggio e il suo progressivo avvicinamento al baratro, di cui in questo episodio abbiamo avuto solo un primo assaggio, potrebbero essere estremamente interessanti, ma non si possono non notare alcuni comportamenti e carenze deduttive del detective che sembrano un po’ campati per aria. Rimaniamo in attesa di conoscere gli sviluppi futuri.

A new vampire in town

La storyline di gran lunga più interessante dell’episodio, nonchè l’unica che contribuisce a portare avanti in qualche modo la trama orizzontale in quello che è fondamentalmente un episodio filler, è costituita dalle vicende che riguardano Alex.
Il dolore per la perdita del figlio Holden non si è mai mitigato, e lo spaesamento di fronte al ritrovamento del bambino all’interno dell’Hotel la induce a portarlo immediatamente a casa.
Il cambiamento conseguente alla contrazione del virus è radicale, e la donna comprende subito (con l’aiuto della Contessa) che il rapporto con il figlio non potrà mai più essere lo stesso.

Preso atto di questo, la possibilità di separarsi nuovamente dal figlio non viene presa nemmeno in considerazione da Alex, che non esita nemmeno un secondo a farsi trasformare dalla Contessa per ricongiungersi definitivamente con il bambino. La sensazione, però, è che il tutto si sia svolto in modo un po’ frettoloso e poco graduale.

American Horror Story Hotel 5x04 recensione
Questa superficialità nel susseguirsi degli eventi, tipica delle precedenti stagioni di American Horror Story, sembra aver preso piede in questo episodio.
Il grande miglioramento rispetto alle stagioni precedenti, ben tangibile anche in Devil’s Night tra i suoi alti e bassi, è dato comunque dall’ambientazione dell’Hotel, che rientra indubbiamente tra le più riuscite della serie (seconda forse solo ad Asylum) e che ha contribuito ad aumentare la tensione episodio dopo episodio, complice anche la notevole qualità degli episodi precedenti.

La volontà di giocare con i cliché del genere horror è sempre ben presente (del resto, il titolo “American Horror Story” non è stato scelto a caso), ed è apprezzabile guardando la serie nella giusta ottica, soprattutto in questa stagione nella quale è emersa fin da subito la volontà di creare un intreccio più corale. In questo frangente, però, questo episodio delude leggermente le aspettative, dilungandosi su aspetti poco interessanti o ininfluenti ai fini della trama, seppur con la consueta ottima fattura tecnica.

La speranza è che l’episodio rimanga un caso isolato, e che da settimana prossima si possa finalmente tornare alle vicende che coinvolgono molti dei protagonisti assenti nella puntata (Sally, Ramona, Donovan, Iris). Devil’s Night raggiunge (e supera leggermente) la sufficienza, ma siamo purtroppo lontani dai fasti dei primi episodi.

3.5

 

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