American Horror Story8×08 Sojourn

L'episodio si dilunga nel raccontare come Michael abbia ritrovato la "retta" via dopo la morte dei suoi alleati e il suo incontro con chi ha dato vita al robot clone di Miriam Mead. Si tratta di una svolta comedy che per troppi aspetti lascia il tempo che trova e, senza nessun motivo, si allontana dalla storia principale.

4.0

Il piano di Michael si riversa improvvisamente nel caos: i suoi colleghi, sia magici che satanici, sono stati ridotti in cenere dopo essere stati catturati e bruciati sul rogo da Cordelia e dalla congrega. Michael è impotente, senza direzione; le persone che aveva meticolosamente scelto per guidarlo non ci sono più, nascosti a lui attraverso potenti incantesimi e il ragazzo è quindi alla deriva, metaforicamente rappresentata dal vuoto che lo circonda. Cadendo in ginocchio, scolpisce un pentagramma a terra con una pietra e prega il padre per essere guidato. Dopo una serie di tentazioni, Michael torna di nuovo in città, inciampando nelle grazie della Chiesa di Satana e scoprendo una rete segreta di satanisti che si rivelerà incredibilmente utile per i suoi obiettivi.

C’è molto da dire sul modo in cui è strutturata la tentazione di Michael nel deserto: si tratta di uno specchio della tentazione di Cristo, ma con un epilogo decisamente più violento. I visitatori che vanno da lui non gli offrono potere e gloria, ma acqua, cibo e la possibilità di avere pace e amore eterni (Michael risponde a questa angelica visita strangolando l’angelo, anche se brevemente). Il tutto inizia con l’offerta che Cordelia gli fa di fronte ai tre roghi (qui la numerologia non è un caso ed è l’ennesimo riferimento ai testi sacri); Michael ha la possibilità di abbandonare il suo piano crudele, di riscattarsi, di abbracciare l’umanità e non la disumanità di chi e di ciò che è, ma egli rifiuta di cedere e si attacca ancora di più al suo odio, alla paura e alla rabbia che contraddistinguono la sua anima. Si tratta di emozioni a lui estremamente familiari e senza le quali non saprebbe andare avanti. 

Il viaggio di Michael tra le braccia della Chiesa di Satana dà una svolta comedy alla stagione puntando sull’ironia degli eccessi della setta. I vari raduni sono essenzialmente una presa in giro di una messa qualsiasi, con un cesto delle offerte che viene passato in giro e l’omelia della Sacerdotessa. Certamente le cose sembrano andare alla maniera di Satana; Donald Trump è alla Casa Bianca e il riscaldamento globale sta iniziando a riprendere piede. Ma non è abbastanza. Bernhard percorre la parte anteriore della stanza, esaltando il suo gregge in peccati sempre più grandi, respingendo i loro sforzi come patetici. I tentativi di strappare un sorriso al pubblico sono piuttosto vani e mettono in pausa una storyline vincente per concentrarsi su una serie di scenette che potrebbero essere state riassunte in cinque minuti. 

Fulcro dell’episodio è l’incontro tra Michael ed un’altra satanista. Quest’ultima accoglie Michael nella sua casa, lo nutre, lo conforta e lo introduce a un gruppo di seguaci più utile di quelli che aveva precedentemente. Prendersi cura dei bisognosi e degli oppressi è un’attività religiosa molto tradizionale, ma non sembra adattarsi alla missione dichiarata dalla Chiesa di Satana di seminare i semi della rovina della Terra, ed è proprio in uno scoppiettante botta e risposta con Michael che la donna pronuncia l’unica battuta divertente dell’episodio: “Nessuno è perfetto”.

L’episodio fornisce sicuramente degli spunti di riflessione interessante: i Satanisti  sono ben intenzionati come qualsiasi organizzazione religiosa sdolcinata potrebbe essere. Certo, praticano qualche sacrificio umano occasionale e i membri sono sgridati per non peccare abbastanza, ma si riuniscono tutti per far assaggiare a Michael i propri piatti, presentati con orgoglio per nutrire l’Anticristo. C’è poi l’ampliamento dello scenario, che ci fa comprendere quanto la setta abbia ormai contagiato altri settori. Sono qui presentati Jeff e Mutt, due esperti del tech cocainomani che (con l’aiuto della Venable) utilizzano la propria intelligenza per servire Satana. Il loro incontro con Michael ha il solo scopo di creare un robot clone di Miriam Mead e regalarci qualche gag decisamente poco riuscita e pressoché inutile. 

Sojourn sarebbe dovuto essere un filler comico che potesse divertire i suoi spettatori. Gli autori sono riusciti nel loro intento? Assolutamente no, l’episodio appare come un misero pretesto di allungare il brodo introducendo personaggi che lasciano il tempo che trovano e danno alla luce qualcosa di cui lo spettatore era già a conoscenza.

Provando ad estrapolare una sorta di messaggio da questi 38 minuti si potrebbe dire che nessuno è davvero felice se non ha uno scopo, o un piano chiaro su come arrivare a quello scopo. Michael sta per fornire a un gruppo di persone senza direzione un vero piano di gioco per il futuro, una volta che lo avrà capito da solo. Sappiamo per certo che il piano condurrà all’Apocalisse; bisognerà capire come tutto questo avverrà. 

  • 6/10
    Storia - 6/10
  • 4/10
    Tecnica - 4/10
  • 2/10
    Emozione - 2/10
4/10

Summary

Una svolta comedy non necessaria penalizza una stagione ben strutturata. L’episodio è un filler imperdonabile che racconta cose già note e si allontana dalle storyline principali, annoiando lo spettatore.

Porcamiseria

4

Una svolta comedy non necessaria penalizza una stagione ben strutturata. L'episodio è un filler imperdonabile che racconta cose già note e si allontana dalle storyline principali, annoiando lo spettatore.

Storia 6 Tecnica 4 Emozione 2
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