BabyBaby Season 1: L’adolescenza ai Parioli

Season Recap Baby è una storia tutta italiana, che tenta di trovare delle risposte allo scandalo delle baby squillo dei Parioli, descrivendo il dramma della prostituzione giovanile. Tuttavia, in questa prima stagione, la tematica principale viene solo annunciata, dando spazio ad una cornice da teen drama.

7.7

Nel migliore dei mondi possibili, dove si ha tutto per possibilità, in cui i privilegi sovrastano i doveri e le pretese superano i diritti, essere giovani donne spesso diviene un’insidia. Bloccate in un labirinto di perversione, sospese in un limbo di erotismo e distaccate dalla realtà, Chiara e Ludovica ci illustrano la loro metamorfosi: da alunne di un liceo esclusivo a baby squillo dei Parioli.

Chiara: Se hai sedici anni e vivi nel quartiere più bello di Roma sei fortunato. Il nostro è il migliore dei  mondi possibili. Siamo immersi in questo acquario bellissimo, ma sogniamo il mare.

Quando, anni fa, lo scandalo delle baby squillo invase i nostri canali d’informazione, la domanda che si ripeteva più spesso era: Perché? Perché due ragazze benestanti, con un status sociale alto, hanno accettato affari così promiscui? Perché hanno scelto di svilire il proprio corpo, nella forma più alienante possibile quale la prostituzione? Nel momento in cui la necessità economica viene meno, spiegare la loro volontaria scelta di porre il proprio giovane corpo alla mercé di pervertiti diviene difficile.

baby recap

La serie tv Baby, targata Netflix, si pone come obiettivo proprio l’indagine attenta dell’ambiente sociale e della psiche di Chiara e Ludovica, al fine di spiegare questo fenomeno insolito. Infatti, nei brevi sei episodi che scandiscono la storia, il focus è posto in minima parte sul punto d’arrivo della loro metamorfosi, concentrandosi maggiormente sul prima, sulle circostanze che le hanno portate in letti di sconosciuti e in club privati. Ciò che ci mostra la serie è che Chiara e Ludovica, come i loro compagni, non sanno gestire la frustrazione, gli insuccessi e le sfide comuni che tutti, prima o poi, siamo chiamati ad affrontare. Non sono educati al fallimento. È la reazione istintiva a questi eventi, il non sapere incanalare le emozioni che porta tutti a scegliere la strada, a loro detta, ribelle, ma che si configura solo come immatura e profondamente infantile. Ecco che allora una serie di piccoli smacchi crea un’escalation di rabbia e alienazione – da loro giustificata – dal contesto di appartenenza e dai valori di riferimento.

baby recap

Per Ludovica, saranno una madre egocentrica, il rifiuto del padre, il tradimento di Brando, la gogna pubblica e un concreto bisogno di soldi per la retta scolastica gli elementi d’ingresso nel mondo oscuro. Ciò che risulta più interessante ed inedito è il mondo introspettivo di Chiara, in quanto la storia di Ludovica presenta i classici elementi che turbano l’adolescenza di chi è più fragile degli altri. Diciamo che l’ostentazione della propria sessualità e la ricerca del rischio non sono altro che un meccanismo di difesa per celare tutte le sue insicurezze. La scelta di Ludo di andare con Fiore e accettare la prima uscita da escort diviene prevedibile, vista la situazione in cui si trova e la sua caratterizzazione.

baby recap

L’indagine socio-psicologica portata avanti dalla serie si fa più sottile con Chiara. Cos’è che induce Chiara a compromettersi in quel modo? La noia. Se Ludovica, pur mostrandosi sui generis, diviene baby squillo solo per un bisogno di normalità e affetto ripetutamente negato, per Chiara non è così. Chiara passa al lato oscuro, perché le piace. Perché cerca il rischio in una vita che le sembra già confezionata, ponendosi al limite del consentito. Il suo è un desiderio recondito di esagerare, di andare oltre, perché vuole sentirsi più grande di tutti gli altri. E se all’inizio questa sua tendenza al pericolo e al promiscuo è vissuta con un senso di vergogna interiorizzato, dopo Chiara si libera da ogni inibizione. Venuto meno il freno della Ragione, assuefatta all’adrenalina della doppia vita che sta conducendo, Chiara squarcia il velo delle apparenze. Rinuncia all’America e si mostra per quello che è, non preoccupandosi più nemmeno di mantenere viva l’immagine della brava ragazza, prima della classe. Le scaramucce e piccole delusioni che subisce – Camilla e Damiano, i genitori separati, Niccolò e Virginia – non sono i moventi delle sue azioni. Sono solo scuse. Infatti, quando Chiara viene buttata in piscina da Virginia e si allontana dalla festa, è felice, perché finalmente ha trovato un pretesto per allontanarsi dall’ambiente di appartenenza.

baby recap

E sottolineiamo che l’unica a compromettersi definitivamente sarà Chiara, non Ludovica, capovolgendo la caratterizzazione iniziale, con una scelta narrativa vincente. Ludovica che, all’inizio, si configura come la candidata ideale e più prevedibile alla prostituzione, mostra poi una caratterizzazione più profonda dettata da un conflitto interiore tra l’immagine di sé e la costruzione di un Io sociale non autentico, assente in Chiara. Ludovica conduce quello stile di vita, perché si autocondanna, perché pensa di non meritare altro, è una vittima. Chiara, in un modo diametralmente opposto, si prostituisce per il piacere di farlo, mostrando la sua vera natura. È questa la grande differenza.

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La serie tv Baby si impegna, poi, a descrivere in modo peculiare l’ambiente malsano in cui questi ragazzi crescono. Il fallimento della scuola e della famiglia è, infatti, evidente. Ogni nucleo familiare si presenta in modo totalmente disfunzionale, evidenziando i modelli genitoriali più deleteri. Il padre di Damiano è evitante e indifferente, il preside Fedeli autoritario e claustrofobico, i genitori di Ludovica assenti. L’ambiente scolastico mostra i punti fallaci di un’educazione esclusivamente privata. L’Istituto Collodi si configura come un contesto prevalentemente omogeneo, in cui l’alterità non è contemplata, e gli studenti si aggregano per categorie. Tant’è vero che l’ingresso di Damiano al Collodi sovverte le dinamiche relazionali. La presenza di un ragazzo che non è vissuto nel loro stesso acquario pone le basi per un confronto che arricchisce tutti, in primis Fedeli e Chiara. Il personaggio di Damiano infrange i cliché dei teen drama, ripudiando l’immagine iniziale del ribelle incompreso e mostrando una sensibilità divergente. La sua storyline emoziona e fa riflettere, evidenziando quella realtà autentica da cui tutti gli altri personaggi fuggono.

Damiano:  Il tempo si riavvolge, è un rullino che riporta davanti agli occhi gli stessi fotogrammi. Un vecchio motorino, un ginocchio sbucciato. Un semplice gesto. Andare avanti è un’illusione. Se il dolore non fosse un ostacolo da superare? Forse è solo una strada su cui cammini. Un dettaglio inciso sul paraurti di quel motorino. E che non ti abbandona mai.

Baby presenta una narrazione fortemente suggestiva, scandita da un ritmo cadenzato e ben costruito, arricchita da una fotografia eccellente e da un cast indovinato. Benedetta Porcaroli e Alice Pagani, infatti, si sono totalmente immedesimate nel loro ruolo, riuscendo a mettere in luce, senza finzione e senza retorica, la fenomenologia delle loro scelte, in un’altalena di amore e odio, tenerezze e risse, con un’interpretazione magistrale e distintiva. La scrittura di Baby rende iconiche le due protagoniste, usando gli elementi topici del teen drama, da cui poi si affranca parzialmente, per scrivere una storia tutta italiana.

baby recap

Detto ciò, si nota una sceneggiatura giovane e non progettuale, in quanto il plot building non presenta un disegno coerente e consequenziale. In soli sei episodi, quello che doveva essere il focal point della narrazione – la prostituzione giovanile – è divenuto soltanto un’appendice finale. Il reale topic è stato solo sfiorato, dando maggior spazio alla caratterizzazione iniziale dei personaggi e alla descrizione del contesto di partenza. Per quanto questi elementi siano fondamentali, da incipit sono stati eletti a pilastro fondante della storia. In tal modo, Baby ha rinunciato ad avere una sua cifra identificativa forte, perdendosi nel panorama dei teen drama. Risulta anche difficile motivare la scelta di un format di sei episodi, che si configurano di fatto solo come un antipasto/una premessa alla storia vera che è, così, solo annunciata. Baby, in teoria, aveva un soggetto scenico forte, inedito e altamente identificativo, il cui potenziale non è stato sfruttato, se non in superficie.

Nonostante ciò, Baby si presenta come un prodotto godibile e altamente scorrevole, in grado di catalizzare l’attenzione dello spettatore e di indurlo a riflettere sul dramma di questa gioventù, vinta dal dolore e sopraffatta dall’istinto. Ciò che resta, alla fine grazie ad un’efficace chiusura ad anello, è un profondo senso di tristezza.

 

  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
7.7/10

Summary

Baby soddisfa parzialmente le aspettative, descrivendo soltanto l’inizio della storia principale, conferendo troppo spazio alla caratterizzazione iniziale dei personaggi.

Porcamiseria

7.7

Baby soddisfa parzialmente le aspettative, descrivendo soltanto l'inizio della storia principale, conferendo troppo spazio alla caratterizzazione iniziale dei personaggi.

Storia 7 Tecnica 8 Emozione 8
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