Quello di Better Call Saul è un ritorno in grande stile, Switch e Cobbler sono di quegli episodi imperdibili nonostante non vadano ad arricchire la trama in modo significativo, sono soffi e piccole spinte in grado di mettere in moto cambiamenti emotivi quasi impercettibili, il celebre battito d’ali capace di provocare un terremoto dall’altro capo del mondo.
Al comando, come al solito, un Bob Odenkirk straordinario, che riesce a commuovere e divertire mostrandoci tutte le sfumature di Jimmy, Saul e Gene.
2th best lawyer in the world
Come si passa da una scrivania di pregiato legno cocobolo ad un bancone di compensato di un punto vendita Cinnabon?
Questo è quello che Vince Gilligan & Co. cercano di spiegarci, e per farlo utilizzano metafore, parallelismi: tutti i personaggi, principali e secondari, convergono e virano impercettibilmente la loro vita per dimostrarci il punto in questione.
Un non mostrato Sliding Doors in salsa tex-mex.
SG was here
Better Call Saul, così come Breaking Bad, è uno di quei prodotti estremamente difficili da spiegare ed analizzare perché spesso tutto si riduce ai dettagli, alle percezioni dello spettatore, alla dinamica e l’accostamento dei colori.
La lentezza è la croce e la delizia di quest’universo in cui le singole reazioni ci vengono mostrate sempre integralmente, i momenti di silenzio e riflessione non sono mai accorciati in favore del pubblico.
Jimmy si prende tutto il tempo necessario mentre, sdraiato nella piscina, decide di contattare la Davis & Main, una pausa che ci permette però di intercettare l’anello d’oro di Marco che vediamo essere stato allargato con qualcosa di rosso.
Il contrasto fra il giallo e il rosso – l’ottimismo e la sfrontatezza da una parte e la violenza e l’esperienza dal’altra – è presente in modo deciso in entrambi gli episodi: l’anello, la macchina di Pryce, il van di Nacho, la tazza che Kim regala a Jimmy.
Il personaggio Saul Goodman è ancora lontano ma questa seconda stagione intende dichiarare che il cambiamento è già in corso, l’interruttore è stato premuto e da questo momento in poi si apriranno le strade e gli eventi che non solo porteranno al celebre avvocato di Walter White ma anche a Gene.
Caratterizzate dall’uso del bianco e nero, le scene post Breaking Bad sono dei pugni nello stomaco, un memento al cancro che non ha mai smesso di espandersi anche dopo il finale della serie madre. In Jimmy riusciamo a vedere qualcosa di quello che sarà Saul ma non in Gene, il quale è mesto ed impaurito, la verve ed il carisma spariti.
Usare l’uscita di emergenza, allertando così le autorità, è fuori discussione. Meglio aspettare qualcuno che venga a salvarlo, dimostrando come con la nuova identità Jimmy sia in balia degli eventi, non artefice del proprio destino ma in attesa di qualcosa o qualcuno che venga a salvarlo. La scena di Gene inoltre utilizza musica di scena – cosa che non accade quasi mai nel resto dello show dove gli intermezzi musicali provengono dall’ambiente (Chuck suona il piano, Clifford Main la chitarra) – quasi a simboleggiare come anche in questo senso la nuova vita abbia bisogno di qualcosa di esterno che dia il ritmo.
Jimmy: the stuff I liked about being a lawyer, selling people, convincing people? I don’t have to be a lawyer to do that.
Jimmy prova a portare Kim nel suo mondo mostrandole che ciò che lo rende un bravo avvocato è esattamente ciò che lo rende un bravo truffatore. Così come convince Ken ad “investire” in una fantomatica eredità per poter bere a sbafo la Zefiro Anejo (una tequila buona da morire, parola di Gus), riesce a convincere la polizia che Pryce in realtà non traffica droghe ma video fetish per il suo sugar daddy.
Al racconto di Jimmy, Kim si altera non per la storia in sé ma per il fatto che abbia falsificato delle prove (creando il video) per poter eliminare da qualsiasi sospetto Pryce, così rischiando non solo il posto alla Davis & Main ma la sua carriera di avvocato. Kim chiosa, chiedendo di non essere messa al corrente di questo lato di Jimmy, una relazione che parte già con il piede sbagliato, basandosi sull’omissione e sulla coscienza che sarà solo questione di tempo prima che qualcosa di simile avvenga di nuovo.
Perché allora Jimmy consciamente rischia tutto? Perché una sfera non riuscirà mai a calzare perfettamente lo spazio di un cubo. Jimmy non è fatto per le scrivanie pregiate e macchine di lusso. Un concetto che ci viene spiegato egregiamente quando Jimmy cerca di infilare la tazza di Kim nella nuova auto: non ci sta.
Paternali
Chuck sembra essere l’unico a rendersi conto della vera natura di Jimmy, seppur non per ragioni cristalline. Nella scena di apertura di Cobbler, lo vediamo cercare di andare a tempo mentre suona il brano di Faurè “Sicilienne” per poi invece assistere all’incalzare solo del metronomo quando Howard gli annuncia del nuovo lavoro di Jimmy.
La mancanza di controllo spinge Chuck a presentarsi inaspettatamente ad una riunione, forse per mettere a disagio Jimmy o forse per vedere con i suoi occhi quello che considera uno scempio.
Jimmy: What are you doing here?
Chuck: My name is on the building
Mike Ehrmantraut rimane un personaggio secondario solo sulla carta, pronto in ogni momento a sfilare la fascia del protagonista a Jimmy. L’ermetismo del ruolo di Jonathan Banks riesce ad affascinare ed incantare fin quasi a far dimenticare il resto, le apparizioni non sembrano mai abbastanza. Per Mike l’interruttore che lo porterà al suo epilogo nell’universo di Breaking Bad è stato schiacciato da un bel po’ e in questa seconda stagione invece vediamo ciò che lo avvicinerà di qualche grado a Gus Fring, di cui diventerà assistente e sicario.
La personalità di Mike, a differenza di quella di Jimmy, sembra già definita, il cuore di pietra prende vita solo in rare occasioni, in cui cerca di fare ammenda tirando fuori un lato paterno assente da spigoli. L’atteggiamento impaziente con Pryce si ammorbidisce proprio quando gli viene rivelato che le carte da baseball sono importanti perché regalate a Daniel dal padre. Allo stesso modo, Mike non sembra per nulla intenzionato a rivelare al padre di Nacho il secondo lavoro del figlio, proprio perché ne percepisce la buona fede, e fa invece leva su Tuco Salamanca.
Better Call Saul non poteva cominciare in modo migliore riuscendo a divertire e commuovere in egual modo. L’attenzione ai dettagli, alla fotografia, ai colori ed ogni singola inquadratura gli permettono di raggiungere il punteggio massimo. Trovare difetti è difficile.
Breaking Saul
- La tequila Zefiro Anejo è la stessa che Gus usa per avvelenare i membri del cartello nella quarta stagione
- Chi è Rebecca Bois, il nome che appare sugli spartiti di Chuck?
- Ken è lo stesso uomo la cui macchina viene fatta saltare in aria da Walt nella prima stagione di Breaking Bad
- Saxton è lo stesso poliziotto che prende la chiamata di Skyler nella 3° stagione di Breaking Bad.
- Esiste un subreddit interamente dedicato all’odio per Chuck: /r/fuckchuck
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La scena iniziale della S2 di #BetterCallSaul è una perfetta metafora dello show. Manierismo puro, privo di qualsiasi contenuto accattivante
— aconoscitore (@aconoscitore) February 19, 2016
Mike Ehrmantraut è sempre il boss. Ruba la scena a tutti e riesce ad intimidire e a far ridere. Complimenti a Jonathan Banks #BetterCallSaul
— Ennibol☀️🎃 (@xjokerscars) February 23, 2016
Il mio odio per Chuck è tale che vorrei andargli vicino e accendere tutti gli elettrodomestici. #BetterCallSaul
— Ceybermen (@Cey) February 26, 2016
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