Better Call Saul2×05 Rebecca – 2×06 Bali Ha’i

Better Call Saul gioca sui contrasti fra il bene e il male, concentrandosi sulla linea sottile che li divide. Due episodi carichi di emozioni e dilemmi morali, quando Jimmy sembra quasi trovare il modo per abiutarsi al nuovo mondo, Mike invece sembra perdere la lucidità.

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Better Call Saul ci culla verso la metà di una seconda stagione che continua a macinare consensi di critica e pubblico. L’analisi dei contrasti in “Rebecca” e “Bali ha’i” non riguarda solamente quella perpetua lotta fra bene e male, insita in ogni essere umano, ma si spinge oltre, approfondendo le scelte morali, così come le differenze sociali e il pregiudizio.

House Style

I flashback della vita di Chuck e Rebecca sono caratterizzati da colori freddi, asettici. I personaggi sono messi in risalto dalla luce artificiale, così rifuggita da Chuck nel presente, come se le lampade fossero dei fari di scena ad illuminare i loro volti crudi; davanti a noi ritratti dalle ombre ora nette ed ora diffuse, mentre percepiamo l’inganno di quanto il tempo e il luogo fossero così superflui da non annoverarli nelle cause del rapporto incrinato fra Chuck e Jimmy.

2x05 Rebecca Better Call Saul Recensione
Rebecca viene preparata all’arrivo del fratello minore del marito, ragguagli che sembrano superflui, ed è chiaro nei successivi dialoghi con Kim dove sia il problema di fondo di Chuck nei confronti del fratello:

Chuck: He can’t help himself.

Una trasposizione dell’idiozia Myshkiniana nel mondo del “male”: Jimmy non è cattivo nel senso puro del termine ma “non può aiutare se stesso” nel compiere determinate azioni moralmente ambigue.
Una moralità ambigua totalmente diversa da quella di Chuck che, nel mettere i bastoni fra le ruote al fratello, abbandona ogni ingenuità e con dolo agisce e degrada il fratello anche con gli altri. C’è da chiedersi se Rebecca non percepisca questa gelosia forzata, questo differenziarsi socialmente, e se questo non porti poi alla sua scomparsa dalla vita di Chuck.

Da parte sua Jimmy ricerca nell’evasione un modo per incastrarsi nel nuovo mondo: rivelatrice è la scena in cui prende un attrezzo per scardinare il cup holder e farlo finalmente contenere la sua tazza. Una metafora per indicare come sia inevitabile dover distruggere, manovrare e uscire fuori dagli schemi per poter sopravvivere ed essere utili.

Bali Ha’i

La storia dietro al titolo del sesto episodio ci può mettere direttamente nell’ottica del principio cardine che andremo ad esplorare: Bali Ha’i, titolo del brano cantato da Jimmy a Kim via telefono, è tradizionalmente un’isola che è possibile vedere all’orizzonte ma impossibile da raggiungere.

Bali Ha’i may call you/ Any night, any day/ In your heart, you’ll hear it call you:
“Come away…Come away.”

Da Slipping Jimmy passiamo a Slipping Kimmy, che nonostante i suoi tentativi di riacquisire i favori di Howard si trova per l’ennesima volta a dover mandar giù un boccone amaro.
La sua isola irraggiungibile è all’orizzonte da quasi un decennio e la tentazione di accettare un posto alla Schweikart & Cokely è tangibile, ma internamente contrastante la voglia di essere “fedele” allo studio che l’ha cresciuta..

2x05 Rebecca Better Call Saul Recensione
L’unico meccanismo di difesa possibile, è rispolverare Giselle e chiedere l’aiuto di Jimmy/Viktor per poter attuare una piccola truffa per mangiare e bere a sbaffo, in ricordo di quanto fatto con Ken. Per Kim è uno dei pochi momenti in cui si è sentita viva, libera dalle gerarchie lavorative, dai tacchi e dal tailleur che ogni mattina è costretta a portare.
Anche Kim non può farne a meno.

Gene Pool

La piscina, nell’universo di BrBa, è sempre stata punto focale di eventi. Seppur restando sullo sfondo e non interagendo attivamente con i personaggi si è rivelata punto catartico, da quella intonsa nel giardino di Walter White a quella fastosa dove Jimmy deciderà del suo futuro.
Ritorna con Mike e la piccola Kaylee, minacciata da I Cugini ed Hector Salamanca; le scene con Jonathan Banks hanno sempre un velo di nostalgia, fanno venir voglia di rivedere Breaking Bad per poter rivivere la tensione, la sensazione di essere in bilico fra la vita e la morte tipica del mondo criminale a stampo mafioso.

Fare interagire con Mike personaggi già conosciuti permette di riscoprire sentimenti all’epoca invisibili nella serie madre: conoscere i contatti ed il passato condiviso con I Cugini rende, con il senno di poi, ancora più emozionante il ricordo della morte di Leonel nella terza stagione.
Rivedere Hector Salamanca senza la sedia a rotelle e con il dono della parola ci fa bruciare di curiosità nel sapere le connessioni future, e come tutti questi personaggi presto saranno portati insieme.

2x06 Bali Ha'i Better Call Saul Recensione
Il tremore delle mani di Mike ci ricorda che i tempi del freddo faccendiere di Gus Fringe sono ancora distanti; con sfacciataggine testa il terreno, esplora i propri limiti, conscio che nel mondo in cui si sta addentrando non può permettersi di avere paura, deve dimostrare di essere degno di rispetto in ogni modo.

Non sarà stato fatto di proposito, ma Mike attira inevitabilmente i gemelli lì dove risiede ciò che di più caro possiede, rendendosi vulnerabile.
Meticolosamente Mike lava via il sangue dalle sue mani e dalla pistola, l’acqua si tinge di rosso, così come i fazzoletti e il lavabo, quasi a simboleggiare come la morte riesca comunque ad impregnare e contagiare tutto, inutile cercare di lavarsene le mani.

Il punto comune fra Mike e Jimmy sono il compiere azioni malevole pur non essendo personalmente nati cattivi. Arriverà il punto però in cui le azioni si confonderanno con la personalità, spingendoci a farci domande sui tempi e i modi delle trasformazioni dei due protagonisti.

Una delle domande automatiche mentre vediamo Better Call Saul è: quando Jimmy diventerà Saul? Una domanda ambigua, la stessa che in effetti potremmo porci cercando di discernere lo stesso punto di svolta per Walter White. Improvvisamente realizziamo di aver assistito ad una metamorfosi, ma rimane smpre il vago sentore che quella malvagità di fondo sia sempre stata presente, fin dal principio.

5

 

Better Call Saul sorprende ogni settimana, mantenendo una qualità e una cura per ogni dettaglio disarmanti, e nulla ha da invidiare alla serie madre; le sequenze più leggere si incastrano perfettamente con quelle riguardanti Mike e la sua discesa nella criminalità, nell’incalzante alternarsi di contrasti che ci tiene incollati allo schermo.

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