Better Call Saul5×03 The Guy for This – 5×04 Namaste

Saul e Kim, in modi diversi, sono all'interno di meccanismi che lasciano poca via d'uscita. Gus e Mike affrontano le ricadute dell'affaire Ziegler come meglio possono. Come se non bastasse, una nuova, ma non così nuova pedina entra prepotentemente nel gioco di Better Call Saul.

8.8

Che Saul Goodman fosse bravo con le parole lo sapevamo – rinunceremo definitivamente al nome di battesimo, come lui stesso esige, abbracciando il claim Better Call Saul fino in fondo – e finora lo avevamo visto alle prese perlopiù con i cosiddetti minor offenders: tossicodipendenti, piccoli spacciatori, l’ultimo gradino della catena alimentare del traffico di droga.

La sua eloquente magia ora si potrà affacciare su orizzonti estremamente vicini a quelli in cui lo vediamo in Breaking Bad. Nacho e Lalo lo assoldano e lo coinvolgono nei loro piani contro (o, inconsapevolmente per Lalo, a favore di) Gus Fring. Una volta entrati in questo loop non si esce: Nacho ci è dentro fino al collo, nonostante gli appelli accorati del padre, mentre Saul ha appena immerso i piedi nel pantano, e sappiamo quanto dentro sprofonderà.

Kim, in termini perfettamente legali, è dentro un affare che mette a dura prova la sua morale e il suo background personale, a dispetto dello scetticismo per principio del signor Acker. Nonostante tutti i tentativi di Kim di salvare il salvabile, sacrificare fondi personali, raccontare il suo passato ed esporre la sua vulnerabilità, Acker crede che tutti gli avvocati siano uomini in divisa tutti ugualmente vili, che puntano a smussare gli angoli con la dialettica dando piccoli, insufficienti contentini. In una moralità bianca o nera non c’è spazio per le mezze misure o i tentativi di mediazione, purtroppo per Kim e le sue recenti interazioni con casi pro bono.

Nacho: Once you’re in it, you’re in it.

Saul Goodman interviene con la sua favella e una metafora singolare ma efficace – il cartello di Mesa Verde sullo sfondo, per chi non ricorda immediatamente il logo, è ben ripreso dall’immagine grottesca resa nel disegno – che mette ulteriormente in contrasto i modus operandi dei due protagonisti e amanti di Better Call Saul: quest’ultimo agisce per il fine a prescindere dai mezzi, mentre Kim non conosce altro che la via “regolare” per provare a ottenere ciò che vuole. È nei dettagli: Kim pulisce i vetri rotti da terra, Saul spera che qualcun altro ci pensi.

Una cosa è sicura: Saul sa ancora dove riporre sforzi e fiducia, e sa di non doverne dare a Howard. Le scuse possono essere inizialmente convincenti, ma quella targa con su scritto Namaste tradisce le reali intenzioni dell’ex socio del fratello: è il tipico pattern di chi vuole un qualche tipo di indulgenza per la propria coscienza e si imbarca in un vanesio percorso di redenzione; serve solo a far stare meglio chi fa le scuse, non chi le riceve.

Le ripercussioni della tragica fine di Werner Ziegler si fanno sentire sia per Mike che per Gus Fring.
Il primo inizia a entrare in una brutta spirale autodistruttiva, che lo porta ad allontanarsi dalla famiglia e a cercare modi per farsi del male psicologicamente e fisicamente – il secondo incontro con i delinquenti rissosi di ritorno da casa è una mossa da perfetto auto-sabotatore.

Il secondo osserva il suo piano attuarsi da lontano, attendendo una telefonata e riversando la sua frustrazione su Lyle, un povero dipendente capitato nel momento più sbagliato. Il parallelo registico tra la fuga del sottoposto di Gus e la pulizia minuziosa di una friggitrice è estremamente inusuale ma visivamente efficace. Quelle decine di migliaia di dollari persi e la friggitrice pulita hanno in comune una cosa: l’acceptable di Fring pronunciato a denti stretti.

La presenza di Hank era fortemente attesa, a tal proposito, e sin da “The Guy for This” è perfettamente in linea con le aspettative. L’eccellenza traspare sin dai primi secondi in cui lo vediamo, in cui scopre senza alcuna difficoltà la truffa del nome d’arte di Jimmy McGill. È interessante notare come i festeggiamenti siano tutto sommato circostanziali, per un risultato a malapena accettabile nell’ottica di Hank. Se le cose fossero andate diversamente qui, forse sarebbe cambiato tutto.

Better Call Saul è ormai un meccanismo ben oliato e indirizzato in una strada guidata dalla perfetta caratterizzazione dei suoi personaggi. Le nuove dinamiche messe in atto non fanno altro che accelerare l’inevitabile, dando ulteriori sfaccettature a personaggi di cui credevamo di sapere tutto.


Extra

Chiudiamo con un best shot: il gelato sul marciapiede assalito dalle formiche in “The Guy for This”, metafora dell’abbandono ad un lento sbriciolarsi di fronte alle circostanze.

  • 9/10
    Storia - 9/10
  • 9.5/10
    Tecnica - 9.5/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
8.8/10

Summary

La qualità di Better Call Saul è ormai innegabile, e l’introduzione di Hank e la creazione di nuovi legami tra Saul e la banda di Gus Fring danno nuovo sapore a una narrazione già ben articolata e sfaccettata.

Porcamiseria

8.8

La qualità di Better Call Saul è ormai innegabile, e l'introduzione di Hank e la creazione di nuovi legami tra Saul e la banda di Gus Fring danno nuovo sapore a una narrazione già ben articolata e sfaccettata.

Storia 9 Tecnica 9.5 Emozione 8
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