La via del non ritorno è ormai intrapresa. Nella chiusura della quinta stagione di Better Call Saul, le cattive strade sono ormai ben lastricate e con diverse miglia di percorrenza alle spalle; tra i protagonisti del gioco, c’è chi conosce queste strade a memoria, chi teme di perdercisi, chi ci viene gettato a capofitto e, inaspettatamente, se la cava egregiamente.

Il finale di Bad Choice Road, una sequenza letteralmente da brividi con toni marcatamente più scuri rispetto al resto dell’episodio, è emblematico della lenta, ma inesorabile trasformazione di Kim in “Slippin’ Kimmy”. Il season finale riprende sul tema e rafforza un’idea di Kim Wexler che era rimasta sempre sotterranea: l’integerrima avvocatessa è sempre stata attratta dalla natura erratica di Jimmy, e l’idea che il fine giustifichi i mezzi si è insinuata e sedimentata nella sua morale da diverso tempo.

Il cambiamento di Kim e la voglia di rivalsa verso Howard – uno dei più biechi maschilisti di Better Call Saul, il cui tracollo emotivo dopo la scomparsa di Chuck non ha insegnato nulla – potrebbero sembrare repentini e out of character, ma ricordiamo almeno un altro paio di volte in cui Kim ha collaborato attivamente con Jimmy nelle sue manovre truffaldine.

La complice che comprava ingenti quantità di articoli di cancelleria per Jimmy è la stessa che ha scelto di sposarlo non molto tempo dopo. Slippin’ Kimmy, le poche volte che è apparsa, ha sempre giocato nelle retrovie, oscurata dal roboante Saul Goodman, ma non è affatto un’entità immaginaria.

Mike rimane nelle retrovie, un cecchino mai come ora silenzioso e riflessivo, pronto ad accompagnare Saul nella cattiva strada, ora che non è più possibile abbandonarla. I movimenti nella guerra tra Fring, Bolsa ed Eladio e Lalo Salamanca assumono toni estremamente cruenti, e chi ne farà le spese sarà molto probabilmente Nacho. È evidente chi siano i mandanti dell’attentato a Jimmy, capi narcos che prosperano nella lotta tra le due fazioni, ma che prima o poi realizzeranno, a loro spese, quanto questa guerra indotta finirà per rimbalzargli addosso.

Cinematograficamente, la sequenza dell’attentato a Lalo chiude Something Unforgivable replicando i sudori freddi dell’episodio precedente: non eravamo sicuri che sarebbe riuscito a sopravvivere – perché il deus ex machina di Better Call Saul è quasi sempre o assente o spietatamente cinico – perciò vedere Lalo lottare per la vita e riuscire a trucidare i suoi assassini, non senza parecchie dolorose morti collaterali, ci fa quasi gioire.

Jimmy, laddove tutto il resto dei protagonisti è in posizione di attacco, è in pieno atteggiamento di difesa e auto-preservazione. A cavallo tra prudenza e PTSD, Jimmy cerca come meglio può di affrontare gli scossoni ai quali la sua psiche non era abituata. I rumori oltre una certa soglia si fanno insostenibili, menta e stracciatella non sono più di suo gusto, e il foro di proiettile sul suo bicchiere preferito, dimenticato nel borsone, è persino una perdonabile disattenzione.

Un giorno, come dice Mike, Jimmy si alzerà dal letto e non penserà più a quello che gli è successo. Ma manca ancora molto a quel giorno, e la distanza che lo separa dalla serenità che tanto desidera da qui in avanti non potrà che allungarsi. Le ombre tra lui e Kim si allungano di pari passo, e se fino a qualche tempo fa la loro intimità era ricca di luce e toni caldi, ora i due non sono altro che due silhouette che si stagliano nella penombra delle loro cattive scelte.

9.5/10

Storia - 9.5/10
10/10

Tecnica - 10/10
10/10

Emozione - 10/10

9.8/10

Summary

Better Call Saul chiude con due episodi eccellenti, capaci di fornire azione, crescita e riflessione anche quando la strada maestra dei suoi protagonisti pare già intrapresa e conosciuta.

Porcamiseria

9.8

Better Call Saul chiude con due episodi eccellenti, capaci di fornire azione, crescita e riflessione anche quando la strada maestra dei suoi protagonisti pare già intrapresa e conosciuta.

Storia 9.5 Tecnica 10 Emozione 10

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