Black Mirror4×03 Crocodile

Mia Nolan, un rinomato architetto, è costretta a rivivere un macabro episodio del suo passato, dovendo così rinunciare alla propria moralità e dando il via ad una serie di freddi omicidi.

7.3

Recensire Crocodile non è stato facile. Prima di immergerci totalmente nella scrittura è stato necessario capire che prospettiva utilizzare per analizzare adeguatamente l’episodio. Sappiamo bene che il passaggio a Netflix abbia portato Black Mirror a seguire percorsi differenti e in un certo senso più ampi, abbracciando generi e tematiche di diversi spessori. Crocodile è un po’ il figlio di questa rivoluzione di temi e che però sembra incastrarsi a metà, richiamando a proprio modo atmosfere più o meno familiari.

Piangere lacrime di coccodrillo, ovvero fingere di provare un rimorso che cela in realtà un forte disinteresse per ciò che è causa di un dolore. Crocodile rimane un’enigma fino a quando la storia di Mia Nolan inizia a delinearsi, stravolgendo totalmente la prima immagine del personaggio presentata allo spettatore e mostrando senza filtri o censure la freddezza di una donna totalmente incapace di provare dei sentimenti.

L’episodio non ha quasi nulla a che vedere con il Black Mirror delle società alienanti o della destabilizzazione della realtà ed è una sorta di ibrido che gioca a proprio piacimento con le atmosfere cupe dei paesaggi islandesi ed una caratterizzazione quasi esperpentica della sua protagonista, strumento che si presta perfettamente alla svolta thriller della serie iniziata già la scorsa stagione.

Sebbene la tecnologia continui a giocare un ruolo chiave in ogni passaggio della storia, la strutturazione dell’episodio è tale da far passare il tutto in secondo piano, focalizzando così la propria attenzione sulla psicologia di un personaggio atipico, teoricamente distante dagli spettatori e allo stesso tempo così vicino alle paure di ognuno di noi. Mia Nolan è ormai un famoso architetto che conduce una vita tranquilla nella glaciale Islanda: una famiglia apparentemente felice, una reputazione non indifferente e un lavoro che sembra soddisfarla.

Un fantasma dal passato torna però a perseguitarla quando il suo amico Bob, complice nell’essersi disfatto di un cadavere a seguito di uno sfortunato incidente stradale, ha finalmente deciso di raccontare tutto e ripartire da zero. Lo scontro con Mia, terrorizzata dalla remota possibilità di perdere tutto quello per cui ha duramente lavorato, si concluderà in una colluttazione a cui segue prevedibilmente la morte di Bob.

Nel frattempo, l’investigatrice assicurativa Shazia indaga su un incidente causato da un furgoncino della pizza in grado di spostarsi autonomamente (furgoncino di cui avvertiamo improvvisamente il bisogno), per confermare la versione della parte lesa. La donna ha a sua disposizione una macchina in grado di rilevare i ricordi delle persone (e di altri esseri viventi), permettendo loro di ricostruire passo dopo passo ogni frammento di una determinata situazione. Dopo una serie di buchi nell’acqua, Shazia s’imbatterà proprio in Mia, testimone inconsapevole dell’incidente.

L’incontro fra le due donne (e più direttamente delle due storyline che si sono alternate fino a quel preciso istante) è il momento topico dell’episodio, in grado di generare una spirale di violenza che accelera di minuto in minuto, culminando poi nella devastazione più totale. Il gelo dell’ambientazione che fa da sfondo a Crocodile trova un parallelismo negli occhi di Mia, impassibili nonostante i macabri avvenimenti che sconvolgono improvvisamente la sua vita.

La compostezza del personaggio rimane immutata anche di fronte alla morte ed è forse questo l’elemento di disturbo che in qualche modo può e deve essere ricondotto ai mondi distopici di cui Black Mirror ci ha sempre parlato. Forse (e non per la prima volta nella serie) l’anormalità risiede nel personaggio e non nel mondo che lo circonda e ciò in qualche modo ci fa anche chiudere un occhio sulla prevedibilità di alcuni momenti.

Se per qualche istante Mia sembra essere in un certo senso traumatizzata dalle sue azioni, è come se la crudeltà della sua anima prendesse improvvisamente il sopravvento e prevalesse sulla fragilità della sua persona, proprio come un coccodrillo che inscena un pentimento dopo essersi cibato delle sue prede. Le paure e l’egoismo che la guidano distorcono i suoi pensieri e la trasformano in una macchina che punta esclusivamente a tutelarsi.

Per quanto il suo percorso raggiunga punti incredibilmente agghiaccianti, troviamo che la storia di Mia sia interessante sotto molti punti di vista e possa portare gli spettatori a riflettere. Probabilmente la “semplicità” dell’episodio è ciò che molti fan della serie potrebbero trovare disarmante, ma a nostro parere ciò può essere invece il punto di forza di Crocodile, in grado comunque di disturbare visivamente ed emotivamente chi sta dall’altra parte dello schermo.


https://twitter.com/ffedepi/status/947082535321899009

Porcamiseria
  • 7/10
    Storia - 7/10
  • 7.5/10
    Tecnica - 7.5/10
  • 7.5/10
    Emozione - 7.5/10
7.3/10

In breve

La freddezza dei paesaggi islandesi e il focus sulla psicologia di una protagonista spietata ed atipica fanno da sfondo ad un episodio lontano dagli standard di Black Mirror, ma ugualmente capace di disturbare lo spettatore.

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Porcamiseria

7.3

La freddezza dei paesaggi islandesi e il focus sulla psicologia di una protagonista spietata ed atipica fanno da sfondo ad un episodio lontano dagli standard di Black Mirror, ma ugualmente capace di disturbare lo spettatore.

Storia 7 Tecnica 7.5 Emozione 7.5
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