Blindspot1×03 Eight Slim Grins

Eppur si muove! Blindspot continua la sua corsa piena di incertezze, ma questa volta riesce a staccarsi dall’immobilismo dei primi due episodi, offrendo un accenno di sviluppo tematico e narrativo che per lo meno ci invoglia a proseguirne la visione. Se avete visto i primi due episodi e letto le nostre recensioni sapete però che il […]

0.0

Eppur si muove! Blindspot continua la sua corsa piena di incertezze, ma questa volta riesce a staccarsi dall’immobilismo dei primi due episodi, offrendo un accenno di sviluppo tematico e narrativo che per lo meno ci invoglia a proseguirne la visione. Se avete visto i primi due episodi e letto le nostre recensioni sapete però che il giudizio su questa serie è inevitabilmente connesso al livello di assurdità e banalità presenti e ci dispiace dirlo, ma anche in questa puntata queste non mancano. Questa volta però vogliamo concentrarci sugli aspetti positivi, diamo fiducia, non si sa mai che questa venga ripagata.

Si parte con il nostro amico Carlo Cracco (Johnny Whitworth) che ha giusto il tempo di dire a Jane di non fidarsi dell’FBI prima di essere inaspettatamente freddato da un cecchino. La scelta di partire forte, con un colpo di scena, non delude; credevamo che l’oscuro personaggio ci avrebbe accompagnati per tutto il viaggio con il distacco finora mostrato, e invece ce lo fanno fuori complicando di molto la situazione buoni/cattivi ancora tutta da risolvere nella testa di Jane e nella nostra.

La sottotrama della puntata inizia con una rapina finita male e finisce con un combattimento/sparatoria in ospedale che a tratti è quasi avvincente. A differenza delle altre puntate questa volta la conclusione della vicenda porta a qualcosa, un piccolissimo indizio pronunciato in punto di morte dal bandito di turno: “Orion”. Il fatto è che siamo stati abituati ad una così completa mancanza di indizi provenienti dalle sottotrame dei singoli episodi (il cinese del primo episodio e il pilota del secondo), che anche questa piccola parola ci sembra una fonte di informazioni incredibile. Anche Jane si accorge di questa tendenza all’immobilità, e si lascia andare ad un momento di sconforto totalmente condivisibile.

Altro fatto importante, durante i vari inseguimenti, indizi e sparatorie totalmente a caso, abbiamo finalmente modo di approfondire un tema, che lega i personaggi e, più o meno, anche gli eventi futuri. Si tratta del tema della fiducia (quella che stiamo dando noi a Blindspot). C’erano stati dubbi da parte di un membro del team (il più sveglio), riguardo il senso di seguire i tatuaggi di Jane, c’era stata l’incertezza sul livello di coinvolgimento della protagonista nelle indagini. Dopo una bella riunione interna (di cui però non ci è dato sapere lo sviluppo) si decide che Jane può e deve far parte del team operativo dell’FBI. Scelta di dubbia credibilità, ma per lo meno abbiamo avuto modo di esplorare un tema necessario a giustificare un po’ tutta la vicenda. Ci voleva.

Blindspot

Altro fatto importante: gli esami del DNA confermano la teoria di Kurt, Jane è Taylor Shaw, la bambina scomparsa molti anni prima di cui era amico ai tempi in cui ci si arrampicava sugli alberi. Ora, immaginate di non avere nessun ricordo della vostra vita, non sapete chi siete o chi siete stati, quale sarebbe la vostra reazione se vi dicessero che quando eravate piccoli siete scomparsi e mai più ritrovati? Ve lo diciamo noi: nessuna. Non capiamo perché Jane debba essere così sconvolta dalla notizia: se avesse avuto la sua bella famiglia tradizionale americana con una vita tranquilla probabilmente non sarebbe in quella posizione, il fatto di aver avuto un passato misterioso era più o meno scontato per noi. E invece, lo sconvolgimento più totale, tra l’altro espressa da Jaimie Alexander con una recitazione degna delle cagne sempre “basite” di Boris.

Insomma, volevamo concentrarci sugli aspetti positivi ma non ce l’abbiamo fatta. Blindspot si porta dietro continue assurdità come quella appena descritta, che hanno l’unico scopo di far aumentare nello spettatore disattento il fattore sorpresa anche quando la sostanza scarseggia. La regia sembra meno videoclippara del solito, ma la recitazione rimane a livelli mediocri, la scrittura propone dialoghi da tema delle medie e fa sempre riferimento a clichè del genere: vi preghiamo sceneggiatori di Blindspot, almeno nella prossima puntata fate in modo di non inserire una scena in cui Jane/Taylor viene lasciata indietro durante un’indagine per la sua sicurezza, e poi questa non ci sta e facendo di testa sua fa qualcosa che quell’incapace di Kurt non è riuscito a fare. Non se ne può più.

Il motivo del giudizio positivo (o almeno più positivo del solito) è principalmente l’infittirsi della trama. Il finale ci regala come al solito una piacevole sorpresa: dopo aver assistito allo strano comportamento della severa Bethany Mayfair riguardo al fatto che uno dei tatuaggi di Jane è collegato ad un misterioso fascicolo FBI, la vediamo incontrarsi segretamente con una sua vecchia conoscenza e discutere sul potenziale insabbiamento della vicenda Jane/Taylor perché collegata ad una certa operazione Daylight, che sembra uno di quegli affari sporchi che solo i potenti conoscono. I colpi di scena ci sono, la trama va avanti, ci fossero anche dei personaggi ben sviluppati, con delle cose da dire, e meno assurdità, potremmo anche cambiare idea su Blindspot. Per ora aumentiamo il voto finale a 3 Porcamiseria su 5 in attesa di ulteriori sviluppi sul mistero dei tatuaggi di Taylor Shaw.

3

 

Vota l'episodio!

Sei d'accordo con noi o avresti dato un voto diverso? Dai i tuoi porcamiseria all'episodio e dicci che ne pensi nei commenti!

1 Porcamiseria2 Porcamiseria3 Porcamiseria4 Porcamiseria5 Porcamiseria
Hanno votato questo episodio 4 lettori, con una media di 2,00 porcamiseria su 5.
Loading...

I vostri tweet su Blindspot confermano le nostre impressioni: meno parole e più fatti!

https://twitter.com/perfectderavin/status/651413295036002306

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo