La terza stagione di Broad city non è iniziata col botto, e forse non ce n’era il bisogno. Avevamo un po’ paura che Abbi e Ilana cadessero nella trappola in cui spesso cadono i giovani autori con la crescente notorietà, e di conseguenza il crescente budget, invece con questi due episodi arriva la conferma di un approccio alla scrittura degli episodi immutato rispetto alle due spassose stagioni precedenti, un approccio immediato, verace, e con quel basso profilo che rispecchia perfettamente le vite e le giornate delle due protagoniste.
Co-Op, il secondo episodio, sfrutta tutte le possibilità che sanno offrire la divertente goffagine di Abbi e la stramba spregiudicatezza di Ilana, e lo fa con un espediente semplice semplice, che conta infiniti precedenti nella tv e non solo: lo scambio di ruoli. La premessa è ben costruita, e fa leva su uno dei temi sempre presenti ma mai protagonisti di Broad City: il cibo e le sue declinazioni nella cultura giovanile contemporanea. Mentre Abbi fa la fila per dei raffinati Churrons, un mix decisamente hipster di Churros e Macarons – perfetto simbolo del mix delle due esplosive newyorkesi – l’amica preferisce comprare ortaggi biologici testandone la consistenza in maniera molto fisica. Anche Lincoln offre il suo punto di vista sul mondo del cibo di qualità, che a New York risulta automaticamente di classe, mostrando due bottiglie d’acqua San Pellegrino come fossero da gustare con preziosi sorsi, un po’ come già successo nella premiere.
La cooperativa tanto rispettosa dell’ambiente non è però così flessibile come ci si aspetterebbe, e Ilana è costretta a mettere in pratica il suo obbligo di lavoro nel negozio proprio quando ha già prenotato un appuntamento dal medico per il vaccino contro il papilloma virus, che, tra l’altro, ha già contratto. La scena della preparazione di Abbi alla personificazione di Ilana è una chicca. Giustamente le due non si preoccupano della somigliaza fisica (basta scambiarsi i vestiti e arricciarsi i capelli con una carota appena comprata), ma di acquisire le movenze, le espressioni, e un modo di parlare abbastanza sgangherato da non destare sospetti. L’imitazione messa in scena è una delle cose più divertenti della serie, e l’espressione di Abbi, prigioniera della sua degradante condizione lavorativa, quando si vede assegnare l’incarico di pulizia del bagno, è impagabile.
Altro momento degno di nota è la reazione di Ilana alla confessione di Lincoln di essere stato a letto con un’altra. La conquista della consapevolezza di una poligamia poco impegnata da parte dell’amico richiede la necessità di scaricarsi fisicamente e vocalmente, e il “penis kiss” a testa in giù fa così “Ilana” che quasi non ci sorprende. Il resto della puntata si sviluppa attorno al disguido creatosi attorno alla presenza del ragazzo ideale di Abbi, costretta a fingersi Ilana e parlare di se stessa in terza persona: un classico poco originale, ma che riesce comunque a strappare più di una risata grazie al prorompente “di dietro” di Abbi e all’arrivo della vera Ilana alla cooperativa.
Game Over, terzo episodio, è finalmente incentrato sulla realtà lavorativa, ed è decisamente apprezzabile la volontà di differenziare le due condizioni. Abbi e Ilana non sono più due sfigate con lavori sfigati, lo sforzo quotidiano della prima viene ripagato, e l’estrema nullafacenza della seconda le risulta letale una volta per tutte. Abbi istruttrice (agli anziani, certo, ma pur sempre istruttrice) mantiene l’inadeguatezza classica di chi non appartiene completamente al mondo del fitness, la scena dello spogliatoio misto ne è chiaro e divertente esempio. Dall’altro lato abbiamo una Ilana folgorata dall’arrivo dell’affascinante ispettrice presso la Sales sales sales, ma la sua sfrenata esuberanza, fatta di felpe per cani scambiate con felpe per proprietari di cani, la porta ad un momentaneo successo come responsabile dell’account twitter della compagnia.
I don’t know if I want to be her or be in her – Ilana
Durante l’episodio le situazioni si invertono, con l’estrema competitività di Abbi che le consente di farsi rispettare maggiormente dai nuovi pompatissimi colleghi, pur con qualche momento di imbarazzante ed eccessivo agonismo; mentre la sfrenata ironia di Ilana la porta ad essere irrimediabilmente licenziata, questa volta davvero. Esilarante è la reazione di Nicole, collega di Ilana che prende note vocali su tutto ciò che quotidianamente la irrita dei comportamenti della stessa, la quale dà avvio con l’immaginazione ad un piccolo musical pieno di giubilo a la Sister Act con annesso cameo di Whoopi Goldberg.
Day 511: It ends – Nicole
Sul finale d’episodio il video online in cui una giovanissima Abbi da prova di una aggressiava competitività al limite col disturbo mentale, ci regala un’ultima risata, ma la vera perla è il geniale motivetto cantato da Ilana nel bagno dell’ufficio, che si andrà ad adattare poi perfettamente ad ogni azione compiuta successivamente. “I shit, i shit, i shiiiit..”, verra da cantarlo anche a noi, inevitabilmente, la prossima volta che ci sedremo sulla tazza del cesso, pensando a Broad City e aspettando la nostra dose settimanale di irresistibile inadeguatezza.
La 3×02 di #BroadCity mi ha fatto dimenticare i problemi della vita.
Che panacea, che perfezione.#SerialUpdate— BoLuke Catman (@AttentiAlLuca) February 27, 2016
Il sogno di Nicoletta mi ha steso. #BroadCity serie unica nel suo genere.
— Giacomo (@GiacoB) March 4, 2016
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