Le fate o – come la letteratura ama chiamarle – i Fae popolano più pagine di quante se ne possano contare di libri fantasy e non mancano in qualche favoleggiante pellicola uscita nel corso degli anni. Questa premessa serve a sottolineare la complessità di sfruttare un theme già spremuto a sufficienza dal mondo dell’intrattenimento senza ricadere in cliché e peccare di originalità nulla.
Carnival Row, il nuovo prodotto di Amazon Prime, si inserisce nel filone con un pilot che fa una discreta figura. L’ambientazione a tinte noir e malinconiche è curata in maniera eccellente, il plot si fa seguire senza intoppi e, pur pensando che qualcosa di già visto ci sia, per citarne una la faida oltremodo ovvia tra il popolo fatato e l’essere umano costantemente avverso a quello che è diverso da lui, il sapore generale ci riporta sì a qualcosa che abbiamo provato, ma con un tocco in più che si fa apprezzare e lodare. E in quest’ultimo ci si fa rientrare in primis l’aspetto dei Fae, semplice ma adeguato alla narrazione, e il capovolgimento di una storia romantica che si tinge di favola dolceamara. Non si tratta, insomma, di roba da principesse.
A fare da protagonisti sono una Fae, Vignette (Cara Delevingne) e un ispettore umano, particolarmente accalorato in quanto a rispettare il popolo fatato, il signor Philo (Orlando Bloom). Vignette, fuggiasca per caso dal suo paese natio nel tentativo malandato di salvare vite dalle persecuzioni conseguenti a un’antica guerra tra umani e Fae, si ritrova nella Repubblica di Burgue, dove vanno a coesistere senza troppo successo le due razze. Inutile dire che qui i Fae sono spesso derisi, assoggettati agli esseri umani, oggetto di mero piacere e relegati in una strada malfamata ricolma di stranezze, appunto la Carnival Row del titolo.
La vita di Vignette non è delle più felici dopo che le sue scelte discutibilmente nobili la conducono a dover sanare un debito monetario e a divenire una domestica e dama di compagnia di una ventitreenne so-tutto-io e particolarmente convinta di sé. Il quadro è complicato ulteriormente dalla scoperta che un amato creduto perduto (proprio il signor Philo) si rivela vivo e vegeto, e non per caso. L’ispettore misterioso, difatti, ha scelto, per motivi ancora oscuri, di abbandonare Vignette e di mentirle a proposito della sua dipartita. In quanto a questo personaggio, possiamo sicuramente spuntare le categorie di “personaggio pieno di segreti e tormentato” e di “eroe oscuro”.
Il come si andranno a intrecciare le storie dei membri di questa coppia inedita (che non dispiace) è tutto piacevolmente da scoprire. Allo stesso modo, è ancora da definirsi la figura di un chiaro villain o quantomeno della minaccia che andrà a stravolgere la bilancia tra bene e male. A essere intraviste sono solo delle fattezze mostruose, che non spiegano chi sia questa creatura oscura di cui ci parla il ricercato Unseelie (dalle cattive intenzioni) Jack, chi lo abbia condotto nella Repubblica e, soprattutto, con quale fine.
Noi non vediamo l’ora di scoprirlo.
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Storia - 7/107/10
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Tecnica - 7/107/10
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Emozione - 7/107/10
Summary
Carnival Row si presenta con un pilot più che discreto, che supera la pecca di qualche cliché e convince per ambientazione e plot.
Porcamiseria
Carnival Row si presenta con un pilot più che discreto, che supera la pecca di qualche cliché e convince per ambientazione e plot.
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