Il nuovo prodotto Netflix, Chambers, vuole inserirsi nel filone creepy/supernatural in maniera poco convincente, con un pilot che sicuramente non dispiace, ma nemmeno folgora. E che si presenta con una personalità a stento delineata e solo abbozzata (volutamente o meno).
Il pilot vede Sasha, una teenager come tante altre – anche se parecchio schiva e riservata – alle prese con la sua “prima volta” in un inizio da commedia romantica americana, che diviene però un incubo di cattivo gusto quando il cuore della protagonista, appena diciassettenne, si blocca inspiegabilmente, conducendola a un’apparente morte certa. Tuttavia, la sua vita viene miracolosamente salvata grazie a un trapianto (davvero molto rapido), che le fornisce le carte per restare nel mondo dei vivi, seppur non in condizioni che Sasha riesce subito ad apprezzare.
Il mistero inizia a far capolino quando l’identità della donatrice viene svelata. Si tratta dell’adolescente (super bionda) Becky, proveniente da una famiglia più che benestante e figura di spicco nella facoltosa scuola che frequenta. L’incontro tra Sasha, suo zio (con il quale convive) e il padre di Becky parte come tappa quasi commovente e naturale ma, con il successivo avvicinamento di Sasha all’intera famiglia della donatrice – con una madre alquanto turbata, interpretata dalla nota Uma Thurman, e un figlio con traumi psicologici chiari – si colora di una vena inquietante a causa di sogni e visioni bizzarre su scambi di identità tra Sasha e Becky, della scoperta di una telecamera nella camera di quest’ultima e dell’atmosfera complessivamente imbarazzante e affettata. Quasi come a voler dire con tanto di striscioni: “Qualcosa non va. Ci sono cose tenute nascoste”.
L’introduzione all’elemento di mystery non è, però, realizzata al fine di incrementare suspence e attenzione, bensì quasi per caso, senza che nasca un particolare coinvolgimento o la voglia di vedere di più.
Con questo, non vogliamo dire che Chambers non potrà avere le carte in regola per stupirci ma, con questo pilot, non lo ha fatto con decisione. È per questo che, da solo, l’episodio arriva alla sufficienza ma ci vuole una marcia in più.
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Storia - 6/106/10
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Tecnica - 6/106/10
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Emozione - 6/106/10
Summary
Il pilot di Chambers presenta spunti positivi ma non sfruttati al meglio. Anzi, la poca “personalità” tematica non riesce a colpire lo spettatore o a fargli venir voglia di vedere di più.
Porcamiseria
Il pilot di Chambers presenta spunti positivi ma non sfruttati al meglio. Anzi, la poca "personalità" tematica non riesce a colpire lo spettatore o a fargli venir voglia di vedere di più.
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