Dead to MeSeason 1: piacevole sorpresa al femminile

Series Recap Dead to Me - Amiche per la Morte stupisce per la trama apparentemente comune ma disseminata di colpi di scena e cliffhanger - e soprattutto per le due protagoniste e per due ottime interpretazioni.

7.5

Dead to Me – Amiche per la Morte è iniziata con un botto, a dir la verità, inatteso: siamo onesti, ormai è difficile riuscire a creare una dark comedy che sia veramente tale, che riesca ad alternare con successo momenti da occhi lucidi e risate. Nonostante una trama leggermente sconnessa verso la fine, la serie si fa ricordare soprattutto per le interpretazioni delle due protagoniste, Christina Applegate and Linda Cardellini.

L’intera stagione si basa su un gioco di suspense e continue rivelazioni che fanno sì che il pubblico sia in ogni puntata un po’ più a conoscenza del passato di alcuni personaggi, così da renderlo sempre più in attesa dell’immaginato riscatto finale: fin dal pilot entriamo nel vivo del racconto, incentrato sulla irritabilissima madre di famiglia e business woman Jen, appena rimasta vedova, e sulla sua amicizia con Judy, al contrario una ragazza dal cuore d’oro, che non farebbe mai male a una mosca – ma a un uomo sì: è stata, infatti, proprio lei a investire e uccidere il marito di Jen.

A partire da questa premessa, come sottolineato già introdotta nei primi 30 minuti della serie, la storyline evolve con scioltezza e coinvolge lo spettatore con molta facilità (attenzione alla maledizione del binge watching) grazie ai numerosissimi cliffhanger: alcuni potrebbero giudicare questi stratagemmi come troppo banali o convenzionali, ma in una serie come questa, che sicuramente non pretende di essere un capolavoro, sono apprezzabili. E sono anche ciò che tiene lo spettatore con lo sguardo incollato allo schermo per tutta la durata della stagione, alla fine formata solo da 10 puntate da 30 minuti, per un totale di 5, affrontabili, ore.

La lunghezza della serie, però, si rivela anche come un’arma a doppio taglio: da una parte, fa in modo che questa sia scorrevole e che possa essere vissuta a cuor leggero da chi guarda, nonostante i momenti drammatici – non così rari. Dall’altra, però, causa alcune lacune dal punto di vista della trama: la storyline principale fila eccome, peccato però che qualche personaggio o qualche elemento secondario sia liquidato con quasi troppa facilità, proprio come se varie scene siano state filmate ma non inserite nel montaggio finale per non superare la soglia di 30 minuti a episodio.

La storyline principale fila eccome, peccato però che qualche personaggio o qualche elemento secondario sia liquidato con quasi troppa facilità

Primo fra tutti nel caso di Nick, detective in congedo e primo a scoprire il collegamento tra la morte del marito di Jen e Judy grazie a un lampo di genio avuto durante una visita presso la galleria d’arte dell’ex-compagno della seconda. Nick avvisa la polizia e condivide con essa la sua intuizione, per poi scomparire nel nulla per il resto della stagione. Non una chiamata alla presunta assassina (e tra l’altro, ex-fidanzata), non una chiamata alla vedova.

Allo stesso modo, il personaggio di Charlie, figlio maggiore di Jen, non è abbastanza sviluppato nel corso degli episodi ed è stato spesso il protagonista di scene che in definitiva non hanno avuto impatto sulla storyline principale. E questo, in realtà, è bene o male applicabile a gran parte dei personaggi secondari della serie: le loro scene hanno più che altro il ruolo di definire il carattere delle due protagoniste, un po’ come se fossero soltanto un pretesto per dimostrare diverse reazioni e comportamenti delle due donne.

Queste scene non sono effettivamente essenziali per lo svolgimento della trama ma funzionano ugual modo proprio per la presenza delle due protagoniste, che sono a mani basse le star della serie: due personaggi che in realtà non hanno niente di nuovo e sono per alcuni aspetti anche un po’ stereotipate, soprattutto nei primi episodi. Alla vista di Judy che cerca di purificare con dell’incenso la casetta sul retro della casa di Jen dalla presenza del marito deceduto, è impossibile non pensare a Frankie di Grace e Frankie – e anche la scelta delle attrici ha ricordato moltissimo Jane Fonda e Lily Tomlin.

Ma in realtà, più si procede nella trama più le due assumono tratti più caratterizzanti – e interessanti. In particolar modo il personaggio di Judy, che oscilla costantemente agli occhi degli spettatori tra l’essere dolce e quasi troppo tenera e il diventare sempre più folle e sociopatica nel suo cercare di redimere se stessa dall’aver ucciso il marito di Jen.

L’ipocrisia sulla quale è basato il personaggio di Judy è una delle cose che tiene più attaccati allo schermo, e se a tratti ci porta a diffidare sempre di più di lei e a prendere le parti di Jen, a volte causa anche notevole compassione nei suoi confronti. Questo proprio per la presenza di Steve (interpretato da James Marsden), ex-compagno di Judy e anche parte della sua rovina: grazie alla smodata influenza sulla donna, nel momento dell’incidente stradale ha convinto Judy a non denunciare l’accaduto alla polizia.

Unica falla fin troppo evidente di questa serie è la regia, ed è anche per questo motivo che Dead to Me non può entrare in competizione con serie tv più affermate: inquadrature banali e scenografia insignificante, a livello di sitcom televisive e senza nessuna pretesa. Peccato, perché avrebbe davvero dato quel qualcosa in più a una serie già davvero piacevole.

  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 6/10
    Tecnica - 6/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
7.5/10

Summary

Dead to Me – Amiche per la Morte è quella serie Netflix che non ci si aspetta e che lascia soddisfatti. Non pretende di essere un capolavoro, ma proprio per questo motivo si attira le simpatie dello spettatore grazie a una storia e personaggi emozionanti.

Porcamiseria

7.5

Dead to Me – Amiche per la Morte è quella serie Netflix che non ci si aspetta e che lascia soddisfatti. Non pretende di essere un capolavoro, ma proprio per questo motivo si attira le simpatie dello spettatore grazie a una storia e personaggi emozionanti.

Storia 7.5 Tecnica 6 Emozione 9
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