DivorceSeason 2 Recap: la vita dopo il Divorzio

Una seconda stagione in linea con la prima: l'intento è quello di raccontare la vita post divorzio degli coniugi Dufresne, le cui vite però si incrociano inevitabilmente fin troppo spesso. Figli scontrosi, un Robert deciso a ricominciare con la sua Jakie, una Frances che cerca affannosamente di star dietro a famiglia e lavoro, ma che non sempre riesce come vorrebbe. Questi gli ingredienti della seconda stagione di Divorce.

6.5

E’ terminata anche la seconda stagione di Divorce, la serie che ha visto il ritorno nel ruolo di protagonista di Sarah Jessica Parker, più di dieci anni dopo la fine di Sex And The City, il telefilm che l’ha resa celebre in tutto il mondo. Una stagione di soli 8 episodi, ancor più breve della prima, che fin da subito tradisce le aspettative rispetto a quanto visto nel finale dello scorso anno. Infatti, a seguito dell’improvvisa rottura dell’equilibrio – che hanno faticato non poco a trovare – dei coniugi Dufresne, causata da un colpo di testa da parte di Robert, ci si aspettava un intenso scontro tra i due e invece il nulla, il “cliffhanger” – se così possiamo chiamarlo – è stato semplicemente un espediente per far in modo che si guardasse il seguito, ma nel complesso non necessario.

Il primo episodio inizia subito con la firma delle carte del divorzio, che rende “liberi” Frances e Robert aprendo le porte ad una stagione pronta a seguire i cammini separati degli ex coniugi, o almeno queste sono le premesse. In realtà, sebbene i due intraprendano effettivamente vite separate, di fatto le loro strade si incrociano sin troppe volte rendendo la stagione il fedele proseguo della prima, come se la separazione fosse ancora in corso e non, ormai, conclusa.

l’intento non è più quello di raccontare il divorzio, ma il viaggio che viene dopo

“Sarà una stagione più comica e meno cupa rispetto alla prima” diceva la Parker durante la promozione della serie ma, ahimè, la promessa non è stata mantenuta e i toni sono stati esattamente gli stessi dell’anno passato. Coloro che erano rimasti entusiasti della prima stagione non potranno che essere contenti di questa non-svolta della serie, mentre sono rimasti con l’amaro in bocca quelli che attendevano un cambiamento radicale: spiacenti, Frances e Robert sono sempre loro, anche se lui si è tagliato i baffi.

Nel complesso, infatti, come l’anno passato, la serie risulta lenta a tratti, priva di colonne sonore avvincenti – se non inesistenti in alcuni casi, e non c’è bisogno di spiegare quanto la colonna sonora sia importante – e di colori vivi. Anche gli attori non sempre brillano, soprattutto gli uomini: uno tra tutti il coprotagonista Thomas Haden Church, che conserva la stessa espressione qualunque cosa gli capiti intorno. Tutt’altra storia invece per le donne, che si dimostrano adatte ai ruoli che rivestono, a partire dalla new entry Becki Newton nei panni di Jackie, nuova compagna di Robert, passando per le amiche Diane e Dallas fino ad arrivare a Sarah Jessica Parker, una certezza sul piccolo schermo: proprio a lei infatti l’anno scorso il ruolo di Frances era valso una nomination ai Golden Globe.

Occupiamoci ora dei filoni narrativi raccontati in questa seconda stagione di Divorce, sebbene siano quasi tutti orbitanti attorno alla figura di Frances. La vediamo infatti in veste di madre, di donna d’affari, di ex moglie e così via, mentre minor spazio viene dato alla visione maschile della storia con Robert padre e compagno, tralasciando quasi del tutto gli amici dell’ex coppia che, seppur abbiano più visibilità rispetto alla scorsa stagione, sono per lo più ridotti a personaggi di contorno. D’altronde, però, in soli otto episodi è inevitabile non riuscire ad affrontare troppe storyline, quindi va riconosciuta la lucidità degli sceneggiatori di non aprirne un numero eccessivo.

  Tanto arranca tra le mura domestiche, tanto riesce nella galleria d’arte: Frances si trova molto più a suo agio al lavoro che a casa propria.

Frances nel ruolo di madre non riesce letteralmente a farne una giusta, forse per l’età difficile dei figli che talvolta sembrano metterle di proposito i bastoni tra le ruote, fatto sta che il suo assomiglia ad un percorso ad ostacoli e la donna non sembra riuscire a saltarne neanche uno. Non è ben chiaro il motivo per cui preferiscano Robert e vedano “il nemico” nella madre, certamente la donna rincorre fin troppo spesso l’affetto dei figli, salvo alla fine dell’ultima puntata ricevere un grazie e un attesissimo abbraccio da parte della figlia minore. Finalmente, ma che fatica! Non solo a casa Frances deve rincorrere qualcuno, ma anche al lavoro. Oggetto della ricerca è Sylvia, una pittrice che ha deciso di appendere al chiodo colori e pennelli per dedicarsi ad un lavoro più sicuro e meglio retribuito. Solo Frances riuscirà a convincerla a ributtarsi nel mondo dell’arte: non soltanto scopre il suo talento, ma l’aiuta a ritrovare la voglia di dipingere nonché il coraggio di credere in se stessa. Tanto arranca tra le mura domestiche, tanto riesce nella galleria d’arte. Certo, le scene tragicomiche al limite del no sense ci sono ancora, come la scultura di arte moderna comprata dall’amica, ma nel complesso Frances si trova molto più a suo agio nella galleria che a casa propria.

L'articolo continua dopo la pubblicità.

Bisogna aspettare l’ultimo episodio affinchè Frances ritrovi se stessa, ma il viaggio è valso il finale: il salto in solitaria sul tappeto elastico è la ritrovata libertà, nonchè una catarsi da tutte quelle costrizioni che si è autoinflitta

Passando poi ai rapporti interpersonali troviamo una Frances ex moglie ancora eccessivamente legata all’ex marito, che invece sembra riuscito ad andare avanti prima della donna. Mentre l’uomo, seppur con varie difficoltà iniziali, riconosce quale sia il proprio percorso post divorzio per ritrovare un po’ di serenità, la donna arranca non poco facendosi largo tra figli scontrosi, relazioni senza né capo né coda – come quella con Andrew, che da passatempo diventa suo compagno solo per dimostrare di stare “al passo” con Robert – e notti in Ohio con l’ex marito. Bisogna aspettare l’ultimo episodio affinché Frances ritrovi se stessa, ma il viaggio è valso il finale e vederla saltare da sola sul tappeto elastico è la rappresentazione di una ritrovata libertà che, forse, non aveva mai avuto. Se nel corso della serie ha sempre cercato di essere all’altezza delle situazioni o delle relazioni, cercando di farsi amare dai suoi figli organizzando la festa sul ghiaccio, stando al fianco del marito in Ohio o trovando troppo presto un compagno, la scena finale è una catarsi da tutte queste costrizioni che si è autoinflitta. La sua parte più vera, nonché più coinvolgente, esce nelle relazioni con le amiche, nel lavoro – da quando cerca Sylvia a quando le fa la scenata finale – e in ultimo, ma non meno importante, nei salti sul tappeto elastico. Ma non quando ci salta per far divertire i figli, bensì quando ci salta per se stessa, senza nessuno da accontentare.

Concludiamo ora con un brevissimo excursus analizzando quali siano stati per noi gli episodi più riusciti e quali meno di questa seconda stagione. Uno tra i più fortunati è quello ambientato di Ohio – che ricorda molto da vicino la puntata natalizia dell’anno passato – dove gli ex coniugi Dufrense si ritrovano dopo molto tempo dalla stessa parte, riscoprendo quell’intesa che sembrava essere messa da parte, coronata infine da una notte d’amore al termine dell’episodio. Senza dubbio la ritrovata passione tra i due è stata poi affrontata in modo sbrigativo e a tratti illogico, ma l’episodio dell’Ohio in sé, senza analizzare il dopo, rimane uno dei più coinvolgenti. Discorso a parte si può fare per “Breaking the Ice” – quinto episodio della stagione – che oltre a raccontare il post Ohio, mette al centro della scena la festa di compleanno della figlia minore di Robert e Frances e parallelamente tratta della relazione tra i giovani figli di Robert e Jakie. Se da un lato la festa di compleanno rientra tra gli avvenimenti più riusciti e memorabili dell’intera stagione – notevole è il dialogo tra Frances e Jakie sulla pista di pattinaggio – dall’altro la scoperta della sessualità da parte del ragazzo sfiora talvolta il ridicolo. Non tanto per la tematica in sé, quanto per il modo in cui è stata affrontata da parte dei genitori passando dall’inutilità del padre alla rincorsa del figlio da parte della madre – anche se va riconosciuta alla Parker l’abilità di corsa sul tacco 12 che non si vedeva dai tempi di Sex And The City.

Riassumendo quindi, l’idea di fondo di raccontare la vita post divorzio è valida, la serie avrebbe tutte le carte in regola per diventare una buona serie, sfruttando anche l’enorme visibilità di Sarah Jessica Parker, eppure qualcosa stona. Ci chiediamo: davvero qualcosa non funziona o siamo solo troppo affezionati a Carrie Bradshaw tanto da non poter fare posto anche a Frances?

Porcamiseria
  • 7.5/10
    Storia - 7.5/10
  • 6.5/10
    Tecnica - 6.5/10
  • 5.5/10
    Emozione - 5.5/10
6.5/10

In breve

La storia avrebbe tutte le carte in regola per poter essere avvincente, però qualcosa stona e l’emozione vera tarda ad arrivare. La Parker, in ogni caso, è una certezza.

Sending
User Review
0/10 (0 votes)

Porcamiseria

6.5

La storia avrebbe tutte le carte in regola per poter essere avvincente, però qualcosa stona e l'emozione vera tarda ad arrivare. La Parker, in ogni caso, è una certezza.

Storia 7.5 Tecnica 6.5 Emozione 5.5
Scopri di più sui Porcamiseria

Ti è piaciuto l'episodio?

like
0
Mi è piaciuto
love
0
Tutto!
haha
0
Divertente
wow
0
Porcamiseria!
sad
0
Meh...
angry
0
Che schifo

Commenta l'articolo

Simili a Divorce