Dynasty1×01 I Hardly Recognized You

Series Premiere La series première del reboot di Dynasty non convince fino in fondo: personaggi stereotipati e una generale sensazione di "già visto" in salsa trash. A chi manca Gossip Girl, purtroppo, non arriveranno grandi soddisfazioni. Ma potete sempre scoprire perché nella nostra recensione. Niente spoiler, almeno la soddisfazione di scoprire cosa succede in questi quaranta minuti.

4.7

Partiamo dal principio. Dynasty, quella originale, è una serie tv – meglio definirla soap opera – trasmessa dall’ABC dal 1981 al 1989, negli sfavillanti anni ‘80. Siamo nello stesso filone di Dallas e Beautiful, dunque, una vasca da cui attingere a piene mani se si vuole parlare di gente ricca, annoiata e con un sacco di segreti. Roba che Pretty Little Liars può accompagnare solo. All’epoca, Dynasty faceva letteralmente furore – pensate che ha persino vinto un Golden Globe come miglior serie drammatica nel 1984 – dunque alla CW è sembrato giusto, in mancanza di un prodotto che fosse guilty pleasure quanto l’ormai defunto ma tanto amato Gossip Girl, rispolverare questa serie in salsa più moderna. Perché creare qualcosa di nuovo e originale? Ma no, prendiamo la via più facile.

Gli ingredienti sono molto semplici, in realtà: l’operazione di reboot è stata agevolata dal fatto che i personaggi, le storie e l’ambientazione fossero praticamente già scritti; c’è da dire che il Dynasty degli anni ’80 aveva dalla sua il trattare su piccolo schermo temi allora considerati “scomodi”, come l’omosessualità di uno dei protagonisti – Steven Carrington, il rampollo della medesima famiglia che ha deciso di seguire cause umanitarie piuttosto che gli affari – o le malattie mentali. Calato nel panorama attuale, tuttavia, la caratterizzazione di Steven risulta sin troppo macchiettistica e Claudia – che riteniamo sia malata di Alzheimer o demenza, non è chiaro – è semplicemente una pennellata di patetismo nel quadro generale. E no, non nel senso buono del termine. Purtroppo, le serie tv attualmente in onda hanno sviscerato fin troppo a fondo tematiche simili.

Definire la storia prevedibile è l’eufemismo del secolo: prendete un capofamiglia – Blake Carrington – di una certa età ma ancora piacente, una fidanzata – Cristal Flores – di parecchi anni più giovane, una figlia – Fallon Carrington – che desidera diventare CEO dell’azienda di famiglia e aggiungeteci un contorno vario ed eventuale di comparse, amanti, mogli che non si possono lasciare, madri sparite non-si-sa-perché, maggiordomi inquietanti, colpi di scena in salsa soap. Perché, tirando le somme, Dynasty nasce proprio così: il cliffhanger a tutti i costi, tatticamente posizionato a fine episodio, e gli inconfessabili scheletri nell’armadio che più o meno chiunque si porta dietro. Funzionava, all’epoca, e funzionava anche piuttosto bene. Cos’è che stride, oggi, in tutto ciò?

Più o meno tutto. Dynasty sarebbe pure un prodotto godibile – quaranta minuti di mero intrattenimento à la Gossip Girl – se non fosse che la colonna sonora non è particolarmente degna di nota, la regia è abbastanza insipida, la recitazione piuttosto piatta. La CW ha sempre avuto degli attori feticcio che riutilizza in più produzioni (hello Caleb Nicol, che bello rivederti come maggiordomo! Dalle stelle alle stalle), ma è risaputo che le capacità recitative di molti di loro non siano di altissimo livello. Intendiamoci, la serie non parte con chissà quali premesse né ambizioni, di sicuro non punta a essere un capolavoro. Ma la sensazione generale è di già visto, troppo visto. Gli spunti per il futuro ci sono – forse sono persino sovrabbondanti il minutaggio, data la quantità di storyline e personaggi introdotti – ma la mise en place risente troppo del paragone con i predecessori a cui si ispira: Blair Waldorf era troppo brava a essere la Queen B dell’Upper East Side, Fallon Carrington per il momento sembra solo una bambina capricciosa a cui hanno rubato la bambola preferita.

Per concludere, un momento trash da ricordare: alla festa di fidanzamento, Fallon scopre non solo che Cristal sposerà suo padre – dopo aver cercato di sabotare il matrimonio con foto “compromettenti” di un castissimo bacio sulla fronte tra lei e il suo ex amante – ma che sarà anche il suo nuovo capo. Un applauso al genio del padre, che ha deciso di suicidarsi mettendo contro figlia e matrigna in un colpo solo. Comunque sia, il momento trash per eccellenza vede Fallon mangiarsi la testa della sposina di zucchero posizionata sulla torta, subito prima di iniziare una catfight degna del più becero scenario da saloon. E giuro che succede davvero.

Porcamiseria
  • 5/10
    Storia - 5/10
  • 4/10
    Tecnica - 4/10
  • 5/10
    Emozione - 5/10
4.7/10

In breve

La series première di Dynasty non stupisce particolarmente, con personaggi troppo stereotipati e un impianto narrativo prevedibile. La recitazione e la regia danno il colpo di grazia. Se avete quaranta minuti di nostalgia e volete guardare qualcosa che assomiglia molto vagamente a Gossip Girl, allora li potete spendere. In caso contrario, non sarà una grande perdita.

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Porcamiseria

4.7

La series première di Dynasty non stupisce particolarmente, con personaggi troppo stereotipati e un impianto narrativo prevedibile. La recitazione e la regia danno il colpo di grazia. Se avete quaranta minuti di nostalgia e volete guardare qualcosa che assomiglia molto vagamente a Gossip Girl, allora li potete spendere. In caso contrario, non sarà una grande perdita.

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