Dynasty2×01 Twenty-Three Skidoo

Che Dynasty abbia dato prova di essere un prodotto di qualità nello specifico genere narrativo in cui si iscrive è stato evidente sin dai primi episodi della precedente stagione. Twenty-Three Skidoo , infatti, conferma i tratti distintivi della serie tv, riprendendo la storia da dove si era interrotta, con semplicità e leggerezza, regalandoci, come sempre, un episodio scorrevole e in linea con il background dei personaggi.

La morte di Cristal Flores è compensata dal nuovo protagonismo conferito ad Alexis Carrington, che con un carisma magnetico e sui generis predomina nella galleria dei personaggi, inaugurando un nuovo capitolo per Dynasty. La scomparsa di Cristal, ovviamente, sconvolge Blake che, in un iter introspettivo, diviene consapevole della futilità del proprio stile di vita, basato su un capitalismo becero e fine a se stesso. Per la prima volta Blake vede con chiarezza il proprio fallimento, sia a livello professionale che sentimentale. La Carrington Atlantic contesa tra compratori esteri e i due suoi figli in balia di drammi irrisolti confermano la sua incapacità di padre e amministratore delegato.

Distante dai riflettori, dallo sfarzo e dall’eccesso di villa Carrington, Blake riesce ad assumere una giusta prospettiva del proprio contesto relazionale e decide di sconvolgerlo. Durante la festa per il centenario della compagnia, Blake spezza il velo delle apparenze e in un accorato discorso annulla la patina di perbenismo in cui era avvolta la sua vita. In pochi minuti, annuncia a Sam la paternità latente di Steven e assegna la Carrington Atlantic alla famiglia di Liam. In un colpo solo, le dinamiche lasciate aperte dal season finale vengono così concluse, dando inizio agli sviluppi futuri. L’episodio presenta così la perfetta struttura di una premiere, archiviando le storyline precedenti e ponendo le basi per quelle prossime.

Fallon, sostituendo il padre negli affari, diviene protagonista indiscussa di Dynasty e del triangolo sentimentale formatosi con Michael e Liam. Promessa sposa a Cullhane, ma legata professionalmente a Liam, Fallon, nella seconda stagione, non solo assume maggiore centralità, ma presenta anche un’importante bidimensionalità, che libera il suo personaggio da ogni cliché. Infatti, se all’inizio della prima stagione tutti i personaggi erano descritti secondo precisi stereotipi, la sceneggiatura di Dynasty ha poi mostrato un’inversione di tendenza, con un effetto sorpresa gradito e continuativo anche in Twenty-Three Skidoo. Ogni personaggio ha ribaltato lo stereotipo con cui era designato (il maggiordomo, l’ex moglie perfida, la figlia viziata, il gay incompreso ecc…), sorprendendo lo spettatore con intensità di espressione e profondità di intenti.

Kirby, la figlia di Anders, Melissa, madre del bambino di Steven, e i Van Kirk si configurano come gli antagonisti di questa stagione che, come la precedente, appare sapientemente costruita su una commistione vincente di umorismo e dramma, in una spirale narrativa prolifica e sempre inattesa.
Twenty-Three Skidoo mette in scena una nuova scacchiera di gioco, in cui – l’abbiamo imparato – ogni ruolo può essere sovvertito, in quel mondo patinato in cui niente e nessuno è ciò che sembra.

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