Empire2×03 Fires Of Heaven

Per vincere una partita a scacchi, non bisogna limitarsi a ragionare sulla mossa che ci si accinge a compiere ma bisogna avere in mente un piano dettagliato, che abbia già chiare quelle da fare in futuro, necessarie a togliere di mezzo il Re. Questa terza puntata di Empire ci riporta alla grandezza della prima stagione, quando […]

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Per vincere una partita a scacchi, non bisogna limitarsi a ragionare sulla mossa che ci si accinge a compiere ma bisogna avere in mente un piano dettagliato, che abbia già chiare quelle da fare in futuro, necessarie a togliere di mezzo il Re.
Questa terza puntata di Empire ci riporta alla grandezza della prima stagione, quando era uno show che parlava di hip hop e non che aveva come contorno l’hip hop, con la giusta dose di musica, drama e colpi di scena. Che questa famiglia fosse disfunzionale lo avevamo capito già da un pezzo; quello che questo episodio ci mostra, invece, sono le nuove dinamiche interpersonali tra i vari personaggi.

Lucious è sì uscito di prigione, ma col divieto di mettere piedi negli uffici di Empire. Tuttavia, ciò sicuramente non lo ferma dal muovere le prime pedine nel grande scontro che si prospetta: Empire VS Lyon Dynasty. Tenetevi ben saldi alle vostre sedie perché, nelle prossime settimane, assisteremo ad un match del livello di Alì contro Frazier. Una volta scoperto che l’album di Hakeem, che lui considerava un asso nella manica, è stato “leakato” online, la terra inizia a tremargli sotto i piedi.

La strategia va necessariamente cambiata subito: la prima mossa è cercare un confronto tanto diretto quanto inutile con una cena di famiglia, che si risolve con una delle scene più epiche di questo inizio di stagione. La seconda è tentare di portare dalla sua parte Anika che, a dirla tutta, è una di quelle che più ha patito questa enorme faida familiare. Lei stessa è contemporaneamente pedina e giocatore, dato che, consapevole di non avere più una sedia sicura su cui poggiare il culo, né alla Empire e né alla Lyon Dynasty, cerca di tirare acqua al proprio mulino da entrambe le parti. La terza è il colpo di scena finale: Lucious è riuscito a sottrarre Valentina, la nuova star del gruppo latino prodotto da Hakeem, dalle mani della casa discografica rivale. La cosa che abbiamo ormai capito di questo Lucious in versione Kanye West è che è totalmente incurante delle conseguenze delle proprie azioni o del sangue che viene versato quando in ballo ci sono i suoi obiettivi.


Hakeem, il cui repentino cambio di personalità dalla prima stagione sembrava cozzare con tutto il resto nelle scorse puntate, riesce ad essere invece convincente sia nella nuova veste di produttore sia nel sodalizio con la madre. Ha intrapreso un nuovo cammino, che lo porterà ad essere un artista a tutto tondo, arrivando forse a toccare i livelli del padre, e si dimostra focalizzato nel proprio obiettivo, pur non tradendo le sue radici da bad boy. Spero vivamente che nel corso di questa stagione non facciano casino con l’arco di Hakeem: poche cose mi piacciono tanto quanto vedere un adolescente problematico e viziato lasciare per strada l’atteggiamento immaturo e crescere in tutta la sua potenzialità.

Jamal, invece, fa sempre più fatica a conciliare il suo essere capo azienda ed artista. Lo vediamo nel massimo del suo essere donnamerda  dell’autocommiserazione: quando le attenzioni che il padre gli concede non sono ciò che lui si aspettava, da bravo bambino egoista, decide di attuare una ripicca, boicottando la firma del contratto per la promettente nuova star del ghetto (figlia di quello che Lucious ha fatto uccidere in prigione). A mio avviso, tra i tre fratelli, il suo personaggio è risultato essere quello scritto peggio in questi primi episodi.


Ne ho sempre dette di ogni su Andre ma devo ammettere che sta iniziando a piacermi; è come se, il nascere della nuova compagnia di Cookie e il diventare padre, gli avessero dato lo spunto per cercare la stabilità di cui tanto ha bisogno. Il rapporto con la madre e i fratelli appare meno teso, quello con il padre, per compensare, risulta essere un casino apocalittico. Lucious è spaventato da Andre perché non si sforza di capirlo: vede in lui gli stessi comportamenti della propria madre e di conseguenza non fa altro che allontanarlo, ma contemporaneamente non riesce a non buttare su di lui tutta la rabbia repressa che ha dentro per come i membri della sua famiglia lo hanno trattato. Quasi sicuramente, non troppo lontano, assisteremo al crollo psicologico di Andre. Chi ci sarà a raccattarne i pezzi? Potrebbe essere la chance di Lucious per redimersi con colui che sta usando come valvola di sfogo.

Cookie appare sempre più coinvolta dalla sua nuova compagnia e dall’ultimo figlio arrivato, e sempre più lontana da Lucious. Riusciranno a trovare un modus vivendi o finiremo con l’assistere al sequel della Guerra dei Roses? C’è da dire che, se continuano così, c’è abbastanza posto per trovarle un nuovo love affair, anche solo per questa stagione.

In un primo tempo i ratings della scorsa puntata ci avevano mostrato la prima battuta d’arresto per Empire. Con il calo degli ascolti, le critiche sono tornate a colpire i soliti punti caldi: le tematiche LGBT, le troppe comparsate famose e la rappresentazione di parte della comunità nera. Per quanto lo show mi piaccia, non posso non ammettere che, da un punto di vista della trama, l’inizio della seconda stagione non è stato dei migliori: sembra tutto molto affrettato, quasi raffazzonato, con una conseguente perdita di sostanza, ed imbevuto un po’ troppo nel drama. Capiamoci, il drama piace a tutti. Quando si parla di televisione però, la linea di demarcazione tra drama e cagata colossale trash è molto labile.

Questa puntata ci riporta, thank god, sulla retta via e ci fa sognare un prosieguo da togliere il fiato. Teniamo le dita piene di anelli d’oro incrociate.

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