Empire2×04 Poor Yorick

Questa seconda stagione di Empire sta ingranando a fatica, ormai è un dato di fatto. È il classico studente che ha del potenziale ma non si applica, preferendo ai libri la Playstation. Un inizio lento ed incerto però non implica la mancanza di miglioramenti nel futuro. Anche io, dopotutto, sono uscito dal liceo con 7 in matematica […]

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Questa seconda stagione di Empire sta ingranando a fatica, ormai è un dato di fatto. È il classico studente che ha del potenziale ma non si applica, preferendo ai libri la Playstation. Un inizio lento ed incerto però non implica la mancanza di miglioramenti nel futuro. Anche io, dopotutto, sono uscito dal liceo con 7 in matematica pur avendo avuto 3 tutto l’anno.

Che il pm Roxanne Ford fosse assetata di sangue lo avevamo già intuito: non riuscendo però a costruire un vero e proprio caso contro Lucious, deve ripiegare mettendo i bastoni tra le ruote a tutta la famiglia Lyon con l’aiuto dell’FBI. Ovviamente è tutta una mossa di facciata, che serve solo a destabilizzare il nucleo familiare.

È invece molto più diretta e meschina la minaccia che fa direttamente a Cookie, detenuta con una scusa dalla polizia: se non inizierà a parlare, prenderà di mira i suoi tre figli; nello specifico, rivelerà pubblicamente la bipolarità di Andre. Ovviamente è il tasto giusto su cui premere: se c’è una cosa che Cookie ama più dei suoi fashion statements, è la sua prole.

Vediamo per la prima volta Cookie alle prese con un fantasma del suo passato: l’essere detenuta dalla polizia le porta alla memoria gli anni difficili passati in cella, dove era arrivata anche a pregare per la propria morte piuttosto che continuare a vivere quell’incubo. Il tutto appare un tantino inaspettato, ma è comprensibile che una donna forte come lei tenga ben nascoste le proprie paure. Con un colpo di mano che dimostra in pieno quanto sia brava dal tirarsi fuori dai casini (o se volete, quanto gli autori preferiscano creare facili soluzioni ad hoc congeniali allo svolgimento della storia per ogni personaggio, senza prendere rischi o ampliare l’essenza del personaggio stesso) riesce a sviare l’attenzione della pm dall’assassinio di Bunkie all’appena nato accordo di Lucious con l’emittente radio. Se devo essere sincero, il personaggio di Cookie mi sembra si stia perdendo per strada, assieme ad una parte dello show.

Come avevo immaginato la scorsa settimana, Andre è entrato in crisi: la continua ostilità del padre al suo ritorno nella compagnia e i sensi di colpa per aver ucciso lo zio Vernon sono un peso troppo grande per lui. Questa volta, i suoi comportamenti sono ancora più gravi rispetto a quelli della prima stagione: ammette alla moglie di sentire Dio parlargli,  in pieno stile Giovanna d’Arco. La figura stessa di sua moglie mi è sempre sembrata ambigua: il volerlo aiutare a disotterrare il corpo dello zio è stata una scelta dettata esclusivamente dall’amore o dalla poca fiducia che ripone in lui e la conseguente paura di finire in prigione? Che conseguenze avrà nel futuro questa riesumazione? Sicuramente nel breve periodo è servita a fargli riprendere la sua posizione alla Empire.

Sinceramente è facile vedere come l’arco narrativo di Andre, tra quelli di tutti e tre i fratelli, sia quello organizzato meglio, soprattutto perché potenzialmente il più necessario al proseguire della trama, visto l’insensatezza di lasciare il cadavere nella macchina della pm.

Hakeem, come abbiamo visto nelle puntate precedenti, ha deciso di cambiare percorso e diventare un mogul della musica, in pieno stile Jay Z. È focalizzato a trovare una nuova lead singer per il suo gruppo latino e a sfornare nuova musica da mettere online per aiutare la casa discografica della madre, bloccata dall’acquisizione Apex da parte di Lucious. Ovviamente, come ultimo figlio, è risentito di tutta l’attenzione che il padre focalizza su Jamal. In un certo senso capisco in pieno la sua pugnalata al quadro che ritraeva il fratello: faceva davvero cagare. (Domanda laterale: il concetto di artista moderno newyorkese deve sempre essere associato all’essere hipster?)

Jamal sicuramente è l’anello debole di questa stagione, sia come narrazione che come sviluppo del personaggio. Ci viene accennata sempre più spesso la possibilità di futuri disaccordi tra lui e il suo uomo. Una volta che si ritroverà single riuscirà a riavvicinarsi alla madre e al suo “io” passato? Sarà la svolta per staccarsi finalmente dall’influenza non proprio benefica di Lucious? E a proposito di quest’ultimo: qualcuno può fare cortesemente qualcosa per la sua asma? Ho sempre pensato che il suo parlare con una voce molto bassa, a tratti quasi sussurrata, servisse a dare più autorità e mistero al personaggio. Ora penso solo che dovrebbe farsi un attimo controllare perché sembra sempre aver appena finito 4 rampe di scale.

Come la scorsa settimana, la musica è tornata prepotentemente sulla scena. Finalmente iniziamo ad ascoltare qualche pezzo degno di nota. Non posso non constatare però come Hakeem, che ha trovato il rimpiazzo di Valentina in un jazz club, non sia mai stato visto mettere piede prima d’ora in un jazz club o almeno ascoltare del jazz. Di nuovo, sembra la solita soluzione studiata matematicamente a tavolino.

Insomma, uno dei problemi principali di Empire è che è sostanzialmente un casino. Ogni settimana troviamo la stessa base di conflitti familiari coronati da improbabili nuove alleanze che hanno la vita media della carriera musicale di Loredana Lecciso. Sembra che tutta la trama si muova a fatica, molto lentamente e senza sapere esattamente dove stia andando. Questo quarto episodio è stato scritto e diretto da uno dei suoi due creatori, Danny Strong, e ci mostra ancora più chiaramente che la base su cui è stato creato lo show era solida ma tutto quello che è stato costruito in seguito poggia su un terreno molto traballante.

Don’t get me wrong, se quello che state cercando è una serie tv fatta di eccessi, pugnalate alla schiena e di una escalation di drama che inizia e finisce con la singola puntata e che non si preoccupa molto della visione complessiva, allora siete nel posto giusto. È anche vero che, nel complesso, Empire continua ad essere qualcosa che si fa guardare. E se però noi volessimo qualcosa di più? Dopotutto, siamo stati abituati bene.

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