Chi lo segue ormai lo sa: Empire è un misto di trash, retorica da soap, plot lines brevi ma incisive e, soprattutto a valle degli ultimi episodi, una ghiotta occasione per dello sfacciato product placement e per mettere il risalto l’innegabile egemonia di Cookie, tra quotes e gif memorabili. Immediato è chiedersi se lo zoccolo duro del primo episodio, ossia la composizione di una hit da parte di Jamal per diventare testimonial Pepsi di una nota bevanda, riesca comunque a veicolare messaggi interessanti dal punto di vista della trama, oppure se fallisca miseramente, in un filler di dubbio interesse.
Product Placement
Diciamo “nì”: se da un lato tutto l’affaire Pepsi per la nota bevanda spinge Lucious a provare nuovamente gelosia nei confronti di Jamal, tanto da fargli essere più permissivo verso Andre e la sua soluzione sull’acquisizione di SwiftStream (secondi prima gli abbaiava contro, guai a disgregare l’impero, secondi dopo gli compra una villa; valli a capire i padri di famiglia…), dall’altro il potere edulcorante del marchio e del product placement snaturano la guerra aperta tra moglie e marito, con un sotto-testo piuttosto stucchevole: la nostra azienda è buona e le nostre iniziative portano la pace e l’amore – anche in famiglie disastrate come i Lyon. Sottobanco partono comunque accordi e scommesse tra le label rivali, finalizzando un patto tra Cookie e Lucious che tratta i figli unicamente come merce di scambio, ma tutto avviene lontano dal brand sponsorizzato, nonostante sia un buon modo per rimarcare gli shady acts caposaldo di Empire.
Un buon product placement lo fanno sicuramente gli attori coinvolti nei vari cameo, tradizione consolidata della serie. Questa volta è il turno di Rosie O’Donnell, nel ruolo dell’amica di vecchia data di Cookie, del produttore di Empire Lee Daniels e di Alicia Keys nel ruolo della popstar Skye Summers; proprio Alicia Keys si comporta come si comporterebbe Alicia Keys, ma senza che tutto ciò risulti una forzatura o un cattivo esempio di recitazione, in un ruolo fatto sì su misura, ma convincente. La cantante dall’anima soul, che vorrebbe scappare dalla musica mainstream in cui si sente ingabbiata, trova in Jamal un punto di fuga per esprimere più liberamente la sua arte, uscendo dalla sua “scatola di biscotti”. Il bacio tra i due potrebbe essere un passo falso, soprattutto tra i puristi dell’identità sessuale (me compreso, ndr): le giustificazioni addotte dagli autori sembrano reggersi su delle basi fluide quanto la supposta fluidità che attribuirebbero all’identità sessuale di Jamal. Io scuoto la testa e faccio finta che gli ultimi 10 secondi di Empire non siano mai andati in onda.
Rap Battle + Ex in Dolce Attesa
La vita di Hakeem non conosce tregue. Prima Freda Gatz lo sfida a una battaglia rap proprio mentre stava per deflorare (letteralmente) la nuova fidanzata Laura, poi ritorna prepotentemente Anika, ora tramutata in proto-stalker di livello 9000 con tanto di parrucca bionda che la fa somigliare tanto a Rita Ora (quella dello spot Tezenis che penso faccia la cantante ma non ne sono sicuro).
Ma andiamo con ordine.
Freda Gatz prende coscienza della sua importanza come figlia acquisita di Lucious, con questa battaglia per conquistare credibilità e contemporaneamente rubare alla label esordiente Lyon Dinasty, affossando – almeno nei propositi – proprio la punta di diamante del roster di Cookie. Tra vari rimpalli e mille indecisioni, tra cui tuttavia spicca una interessante rappacificazione con Laz Delgado, Hakeem sceglie di “combattere”, seguendo gli immancabili consigli del fratello che dimostrano quanto la guerra tra i loro genitori stia solo finendo per danneggiarli. La battaglia tra Freda e Hakeem si lascia guardare, nonostante trovi più mordente nella rivale che nel figlio dei Lyon, ma doveva andare così, anche laddove la risposta del figliol prodigo fosse stata a suon di rutti. Hakeem rinnega il cognome del padre a colpi d’asta di microfono, ma presto sarà lui stesso a dover dare il nome a una nuova creatura.
Anika si è ridotta male, tra parrucche bionde, pasticci da quindicenne sulle foto di Hakeem e geolocalizazzione della casa di Laura – il tutto mangiando gelato. La scoperta della gravidanza getta benzina sul fuoco, mentre apprezziamo la performance da psycho che non rinuncia all’eleganza di Grace Gealy: è tempo di consigli spassionati, quindi perché non rivolgersi a Rhonda, alla fine pure lei è incinta! La bionda furba – come ho evidenziato in passato, potrebbe star nascondendo una falsa gravidanza – fomenta la stalker psicopatica, convincendola a lottare per il suo posto a fianco all’uomo che ama. Quindi Anika va, butta shade in giro e viene cacciata via in malomodo, come una cimice che ronza insistentemente attorno ad una plafoniera.
Temo per l’incolumità di Laura, ma temo anche un “passaggio di consegne” tra Anika e Rhonda, per coprire la supposta finta gravidanza di quest’ultima. Se così fosse, il trashometro esploderà peggio di un episodio di The Lady.
Loretha!
Cookie e il suo viaggio a Philadelphia sono una delle cose più divertenti che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni di show televisivi. L’obiettivo primario è ritrovare Carol, la sorella data per dispersa dopo la tragica morte del marito, di cui Cookie è causa involontaria. Candace, la terza sorella arrivata per chiamare Cookie/Loretha all’ordine (interpretata da una divertentissima Vivica A. Fox), è la classica moglie trofeo con tanto di marito bianco e ricco sfondato. La sua presenza dà una marcia in più a questa storyline, dandoci modo di assistere, in coppia con Cookie, a degli esempi riuscitissimi di comicità fatta di relatable quotes e occhiatacce da “Gurl, hold ma’ earrings!”, tipico preludio a un vortice di parrucche volanti.
In definitiva la regina dei Lyon riesce a prendere in mano la situazione, avventurandosi “da sola in un pericoloso quartiere” di bianchi (messaggio sociale devastante, io in lacrime) e andando a trovare nel suo negozio Pepper, un’amica dei tempi del carcere dispensatrice di preziose informazioni, davanti alle facce esterrefatte di due cariatidi bianche arricchite. Questa Cookie a suo agio in ambienti più crudi e meno patinati è una ventata di freschezza per questa stagione, e rendiamo grazie anche all’interpretazione di Rosie O’Donnell nel ruolo dell’informatrice Pepper, un altro riuscitissimo cameo.
È una breve digressione dagli impegni professionali di Cookie che riporta Carol all’ovile, ma al contempo dà più spazio a Laz Delgado e all’organizzazione del Cookie’s Cookout, andato sold out a valle della performance di Hakeem. Quello che pensavamo sarebbe rimasto un mistero fino al prossimo episodio ci viene in realtà rivelato negli ultimi minuti: Cookie scopre le losche affiliazioni di Laz, grazie all’intervento di un Lucious solamente geloso della nuova vita sentimentale della ex moglie; un vero peccato, dato che le intenzioni estorsive del personaggio di Laz sono sin da subito apparse piuttosto deboli, privilegiando una rappresentazione del personaggio decisamente più romantica.
Empire sembra quasi tornato a brillare, dopo alcuni episodi poco convincenti. Le guest star aiutano molto e offrono volti noti e nuovi allo spettatore, mentre Cookie, la regina di Empire, torna al suo consueto splendore. La nota dolente è tutta nel product placement, che porterà pure vagonate di soldi alla produzione, ma fallisce nel fornire elementi più che circostanziali al proseguimento della trama. Ora che diverse storyline sono sconvolte da eventi importanti e inusuali (Jamal non ha senso!), non resta che aspettare ancora qualche giorno, per il midseason finale.
Io queste porcherie nella sceneggiatura non le digerisco, ecco.
La delusione della banalità di #Empire con la solita tremenda storia del ragazzo gay che diventa etero mi sta sconvolgendo.
— Soter Dipalma (@SOTERDIPALMA) November 27, 2015
Nella vita esistono dei dogmi indiscutibili, tipo che a Jamal piace l'uccello. VOI MI FATE DIVENTARE PAZZO. #Empire #SerialUpdate
— Tanya 💁🏻♀️ (@darkpassiontia) November 28, 2015
Quest'anno #Empire ha una trama più nonsense di The Lady
— Giova (@epizeusi) November 26, 2015
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