La seconda stagione di Empire, ammettiamolo pure candidamente, non è stata all’altezza delle aspettative. Passando dai riferimenti Shakespeariani a Re Lear della prima stagione, ben distribuita su colpi di scena e avanzamento della trama orizzontale, si è arrivati ad archi narrativi brevissimi, incentrati sul fattore shock e in cui le decisioni dei protagonisti sembrano più dettate da esigenze di sceneggiatura che dal loro carattere. Tra alti e bassi e puntate a qualità intermittente, anche questa coppia di episodi sembra non voler smentire il difetto di fondo di questa seconda stagione.
Rise By Sin
A sorpresa, l’episodio dedicato agli ASA non è il season finale, ma il penultimo “Rise by Sin”. Come da tradizione si litiga fino a un secondo prima della serata, con Lucious comprensibilmente disinteressato alla madre – che becca il video di “Boom Boom Boom Boom” in tv e non è affatto contenta di quello che vede – Carol e Cookie sul piede di guerra, per il nuovo flirt della sorella in rehab, e persino Hakeem poco delicato verso Laura, nonostante la risposta della sua quasi-moglie sia tutt’altro che un’ode al femminismo.
Laura: My dream is marrying you. That’s enough for me right now.
La presenza di “Tariq the Freak” nella vita di Carol e tra i Lyon apre una nuova storyline, la classica new entry che avrà pesanti strascichi anche nella prossima stagione – a meno di venire risolta, come di consueto, in due episodi senza troppo pensiero. Ovviamente si scoperchia il vaso di Pandora quando si scopre che Tariq è un agente dell’FBI, pronto a usare Carol per arrivare a preziose informazioni su Lucious e l’omicidio di Bunkie – praticamente si torna al pilot della serie. Cookie allontana la sorella, proibendole di seguire la famiglia agli ASA.
Lucious non perde occasione per farsi odiare con Jamal, beccandolo in situazioni equivoche con D-Major. Il torrente di esternazioni omofobiche verso il figlio e le sue “scelte” sono la goccia che fa traboccare il vaso, ma anche l’opportunità per Jamal di mostrare la sua crescita personale: non abbassa più la testa alla violenza verbale del padre, stavolta risponde per le rime, e se avesse un microfono in mano sarebbe un drop the mic clamoroso.
Jamal: You’re crying like a little bitch about your mother throwing you in some water 40 years ago, so what does that say about you?
Andre intanto prova a portare Leah alla serata degli ASA, ma viene bloccato da Thirsty e dai suoi scagnozzi, nonostante la donna sia in qualche modo d’accordo nel non rivelare la verità sul figlio e sulla sua storia.
Quando pensavamo che tutto sarebbe filato liscio – lo pensavamo davvero? – sul red carpet avviene l’irrimediabile: Freda mette assieme i pezzi del puzzle sulla morte di suo padre, imbeccata da una Carol ubriaca marcia, e spara in direzione di Lucious con una pistola sottratta a un addetto alla sicurezza. La sequenza che segue è senza ombra di dubbio la più ansiogena in due stagioni di Empire, con Jamal in fin di vita per aver fatto scudo al padre e Leah Walker che riesce ad arrivare all’ospedale dove hanno portato il nipote assieme ad Andre. Oltre al danno, inoltre, la beffa: nessun award per padre o figlio, con il premio per Song of The Year assegnato ad uno degli altri nominati.
Il cliffhanger finale è tremendamente ben riuscito, così come l’episodio nella sua interezza, che merita 4.5 porcamiseria su 5. “Rise by Sin” termina con l’ansia da parte nostra di capire come andrà a finire, e sembra davvero di tornare ai tempi d’oro di Empire, mentre osserviamo ogni membro della famiglia Lyon al meglio della propria intensità emotiva e un cast in stato di grazia che porta a casa un’ottima interpretazione, dall’inizio alla fine.
Past Is Prologue
Questo season finale, a parte qualche guizzo geniale, pare accartocciarsi su se stesso sin dall’inizio, quando oltre a sapere di Jamal in discreta salute dopo tre settimane – ottima cosa – apprendiamo che anche il tentativo di Leah di spifferare tutto è stato interrotto all’ultimo secondo offscreen da Thirsty; provvidenziale, ma denota l’incapacità degli sceneggiatori di avere una visione di insieme: che senso ha creare aspettativa se l’evento muore sul nascere? Potevano tranquillamente non far fare nulla di avventato alla signora Walker.
Il focus apparentemente si sposta sul matrimonio di Hakeem e Laura, ma il vero tema sottostante al season finale di Empire è il tentativo di rottura del ciclo di violenze perpetrato, più o meno volontariamente, da Lucious e da chi lo circonda con pessime intenzioni. Jamal non canta per questo motivo, comprensibilmente, ma riprende fiducia in sé dopo l’aiuto di Freda e Lucious dal carcere dove la ragazza è ora rinchiusa. Tutto forse è troppo veloce, e improvvisamente Jamal torna ad avere fiducia nel padre, nonostante tutto quello che gli ha fatto passare.
Anika ha nuovamente un ruolo fondamentale, stavolta per il suo ruolo come testimone nel processo contro Lucious e il suo oscuro passato, e torna alla carica proprio in questi ultimi 45 minuti di stagione. La scena del suo tentato suicidio tuttavia, per quanto intensa – e intensamente trash – grazie all’interpretazione di Taraji P. Henson, pecca in incoerenza se si indagano le motivazioni: Anika vuole porre fine alla sua vita per non testimoniare contro Lucious, non per aver posto fine alla vita in grembo a Rhonda. Qualcosa non quadra nella psicologia del personaggio, evidentemente.
Parlando della controparte, Rhonda è furiosa ma non ottiene l’appoggio che desidera, da nessuno e senza apparente motivo. Forse si cerca di non dare addosso ad Anika proprio per il suo ruolo critico nel processo contro Lucious?
Il passato dei Lyon, finora ignorato, sta prepotentemente tornando, a causa delle indagini di Tariq, e urge una riunione tra malviventi per assicurarsi che tutti rimangano con la bocca cucina, incluso Shyne, criminale particolarmente appariscente e poco attento ai segreti, che muore dalla voglia di partecipare al matrimonio di Hakeem e Laura – una scelta che gli autori non sembrano voler spiegare fino in fondo, e che può solo voler dire che la sua presenza è necessaria a creare immotivato scompiglio.
Tutto va ovviamente a rotoli, il matrimonio naufraga, Jamal non ha la benché minima voglia di cantare, e Lucious deve sposarsi con Anika nonostante le proteste di Cookie, onde evitare che la sua testimonianza venga ascoltata in tribunale. In tutto questo, è assurdo come tutta la famiglia Lyon sia stata sempre pronta a passare oltre le ingerenze di Lucious, passate o presenti.
I due colpi di scena finali chiudono il cerchio di una stagione segnata dal fattore shock: Tariq in realtà il fratellastro di Lucious, ed entrambi sono nati dallo stesso padre, Joe Walker, su cui Leah inizia a spendere parole proprio in questo episodio; Rhonda e Anika hanno il loro confronto finale proprio negli ultimi minuti, e non sappiamo chi delle due cadrà o chi delle due ci lascerà le penne. Col senno di poi, in realtà, la vera dignitosa chiusura di stagione era l’episodio precedente, senza l’eccesso di carne al fuoco di “Past Is Prologue”, con nuove parti che entrano in gioco, ma delle quali ci importa relativamente.
Nella coppia di episodi, è il finale a fare la figura peggiore, con 3 porcamiseria su 5, con diversi elementi fuori posto e salvato solo dai colpi di scena giusti al momento giusto.
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Il bello di #Empire è che in alcuni momenti tragici io rido tantissimo per il troppo trash,
— Primo (@tolkien_wars) May 20, 2016
Spettacolare, Taraji. Senza parole. #Empire pic.twitter.com/oP6hnvRAmB
— Matt. 🌍 (@eudaimouis) May 13, 2016
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