Euphoria1×01 Pilot

Series Premiere Un teen drama che segue un gruppo di adolescenti liceali nel loro percorso di vita tra amore, amicizia, social media, identità, droga e sesso. Questo è Euphoria.

8.0

È appena approdata sugli schermi americani la nuova produzione originale HBO Euphoria basata sull’omonima serie televisiva israeliana. 

Creata da Sam Levinson e prodotta, tra gli altri, da Drake e Future the Prince dei quali si sente l’influenza nella scelta dei brani che accompagnano l’episodio provenienti principalmente dalla contemporanea scena hip-hop/rap americana, Euphoria è un teen drama che segue un gruppo di adolescenti liceali nel loro percorso di vita tra amore, amicizia, social media, identità, droga e sesso. 

Nel press tour che ha anticipato la messa in onda del pilot sia lo stesso Levinson che gli attori, oltre a Casey Bloys, direttore della programmazione HBO, avevano presentato la serie come una storia senza filtri, diretta, una cruda rappresentazione della moderna vita adolescenziale  e di tutto ciò che le ruota attorno. E questo primo episodio pone già sul tavolo tutte queste carte: lo stupro di un uomo adulto nei confronti di una giovane ragazza transessuale, una violenta scena di sesso tra due adolescenti, spaccio di droga, abuso di alcool oltre a momenti di bullismo psicologico hanno fatto capire cosa questa serie vorrà rappresentare e raccontare.

Protagonista è Rue Bennett, interpretata da Zendaya, una diciassettenne nata, come lei stessa ci racconta all’inizio, tre giorni dopo l’attentato dell’11 settembre. Sin da piccola soffre di attacchi d’ansia e di panico che col tempo l’hanno portata a trovare una via di fuga nella dipendenza da droga. Tornata alla fine dell’estate dal rehab, per strada incrocia una nuova arrivata che, come lei stessa ci dice in veste di narratrice, elemento che fa da costante in tutto l’episodio, si chiama Jules (Hunter Schafer), giovane ragazza transessuale. 

Nel corso della prima parte della première di Euphoria conosciamo anche tutti gli altri protagonisti: Nate (Jacob Elordi), giocatore nella locale squadra di football intento ad organizzare una festa di fine estate a casa del migliore amico McKay (Algee Smith), Lexi (Maude Apatow), amica d’infanzia di Rue e sorella minore di Cassie (Sydney Sweeney), la quale si trova sotto i riflettori a causa di sue foto hard che girano fra gli studenti, Maddy (Alexa Demie) l’ex-ragazza di Nate, Kat (Barbie Ferreira), amica di Maddy e di Jules, giovane teenager che sta scoprendo la sua sessualità, Gia (Storm Reid) sorella minore di Rue, Fezco (Angus Cloud) lo spacciatore di fiducia di Rue e infine Cal (Eric Dane) lo stupratore di Jules e che sul finale si scopre essere il padre di Nate.

Insomma il gruppo di protagonisti è ben più che variegato, ognuno con la propria storia, i propri pregi e i propri difetti, insicurezze e volontà di emergere in un mondo in cui l’apparenza e il giudizio degli altri la fanno da padroni. 

Perno centrale di questo primo episodio di Euphoria è sicuramente la festa a casa di McKay dove tutto accade e da dove tutto partirà. Maddy che decide di fare sesso in piscina con uno sconosciuto con l’unico obiettivo di far ingelosire Nate il quale, colmo di rabbia, inizierà a inveire contro tutti fino a prendersela con Jules. Ma c’è anche Kat che, per non sentirsi diversa essendo ancora vergine, flirta anch’ella con uno sconosciuto. E poi troviamo anche McKay, innamorato di Cassie, con la quale va a letto quella sera ma, preso dall’euforia del momento, quasi la soffoca mettendole le mani al collo convinto che potesse piacerle viste le foto che in quei giorni giravano sui cellulari di tutti.

E poi c’è Rue, i nostri occhi su questo tormentato universo fatto di eccessi e di paure, di afflizioni e di pregiudizi: lei che non ha voglia di cambiare vita, di non lasciare quelle sensazioni che la droga le dà.

“Se potessi essere una persona diversa, vi prometto che lo sarei. Non perché lo voglia io, ma perché lo vogliono loro” ci dice off-screen mentre trucca l’esame delle urine richiestele dalla mamma convinta che abbia nuovamente assunto stupefacenti.”

Quella di Rue è la costante ricerca di sicurezza in una società costellata da insicurezze, quella volontà di voler scappare da tutto e da tutti rifugiandosi in un mondo in cui ci sei solo e soltanto tu con i tuoi pensieri e le tue ragioni. Lei, che ha perso il padre a causa di una malattia, ha trovato la propria comfort-zone nell’assuefazione da droga che le permette di vivere, di respirare, di provare sensazioni che l’ansia bloccava. 

È questa la sensazione che ho cercato per tutta la vita, fin da quando ho memoria. Perché all’improvviso il mondo si era zittito. E mi sono sentita al sicuro.

Punto forte nella trattazione del tema della droga è sicuramente l’apporto dato dallo stesso Levinson, da giovane anch’egli dipendente da sostanze stupefacenti. La sua è una sceneggiatura cruda, con pochi fronzoli, diretta. Il moderno mondo adolescenziale viene perfettamente rappresentato tramite l’uso costante di termini volgari e di scene che oggi in tv è raro vedere. Ottima anche la scelta di voler far raccontare la storia da Rue, almeno in questo primo episodio, che ci consente di addentrarci in questo intricato labirinto con gli occhi di una teenager. 

Ed è proprio Zendaya che qui brilla: anche grazie all’aiuto di Levinson che le ha dato consigli su come rappresentare al meglio un personaggio vittima di assuefazione, la giovane attrice americana è eccellente nel renderci quasi empatici con Rue, nell’ottenere emozioni crude e oneste di qualcuno che ammette liberamente che essere sotto l’effetto di droghe ti libera da tutto quel caos che hai dentro. Rue ci parla, ci colpisce, coglie la nostra attenzione. 

E il rapporto d’amicizia che sul finale nasce tra Rue e Jules è il punto di arrivo di questo pilot. Entrambe sono alla ricerca di loro stesse, vogliono solamente scappare, vogliono trovare chi e cosa sono. Jules, dopo la sfuriata subita da Nate, decide, per impaurirlo, di provocarsi un taglio con un coltello all’altezza della piega del gomito dichiarandosi invincibile. Entrambe in fondo si sentono tali: e forse, in questo strano quanto attuale quadro di società americana, tutti si sentono così. 

In molti modi dunque Euphoria è una sorta di storia contorta e veritiera di quella che oggi è la vita di molti adolescenti: sicuramente non è la vita di tutti i teenager, ma è una storia che così non è mai stata raccontata.

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 8/10
    Tecnica - 8/10
  • 8/10
    Emozione - 8/10
8/10

Summary

Psichedelica. Senza freni. Una serie così sul mondo adolescenziale non si era mai vista. Zendaya spicca per bravura nel rappresentare al meglio emozioni e disagi dell’assuefazione da droga, con una sceneggiatura che aiuta grazie al fatto che il creatore Sam Levinson tutto questo lo ha vissuto per davvero.

Porcamiseria

8

Psichedelica. Senza freni. Una serie così sul mondo adolescenziale non si era mai vista. Zendaya spicca per bravura nel rappresentare al meglio emozioni e disagi dell'assuefazione da droga, con una sceneggiatura che aiuta grazie al fatto che il creatore Sam Levinson tutto questo lo ha vissuto per davvero.

Storia 8 Tecnica 8 Emozione 8
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