Family ReunionFamily Reunion: l’ennesimo riempitivo di Netflix

Season Recap Una famiglia di Seattle torna in Georgia per l'annuale riunione di famiglia con tanto di magliette a tema: vorrebbe far ridere ed emozionare, ma fallisce in ogni suo intento.

4.7

Family Reunion (per gli utenti di Netflix Italia La famiglia McKellan) è la “nuova” sitcom multicamera della casa americana della N rossa.

Per multicamera s’intende quelle sitcom girate in uno studio, con più camere presenti contemporaneamente e alla presenza di un pubblico vero (in questo caso) o simulato, di cui si sentono le reazioni: in poche parole, le sitcom con le risate sotto.
Netlix negli ultimi anni ha iniziato a produrre serie tv in quantità industriale, fornendo nuovi contenuti ormai quotidianamente. L’elevato numero di show aggiunto al catalogo ha inevitabilmente abbassato la qualità generale degli stessi, ma non per questo la società di Reed Hastings ha smesso di sfornare prodotti di alta qualità. Ciò nonostante forse il suo più grande tallone d’Achille, comune comunque a tutte le piattaforme/emittenti televisive nell’ultimo decennio, sono proprio le sitcom multicamera.
Spieghiamoci: al giorno d’oggi questo modello di intrattenimento è stato probabilmente superato e con gli anni si è evoluto il modo di pensare la Comedy in sè.


Le sitcom sono piano piano scomparse o comunque si sono notevolmente ridotte, lasciando spazio a Comedy sempre più sfaccettate e in grado di aumentare il grado di profondità al loro interno, sfondando in alcuni casi anche prepotentemente il mondo del Drama.
Questo non significa che non ci siano delle eccezioni meritevoli – e qui arriva l’altro grave problema della piattaforma: Netflix ha già prodotto e recentemente cancellato (pausa scenica per far assopire il dolore) One Day at a Time, un capolavoro strepitoso che si erge a grattacielo, anzi, a vero e proprio Obelisco di Balzar per ogni altra sitcom di nuova fattura.
Fino a qualche tempo fa il massimo con cui confrontarsi tra le mura di casa era The Ranch, “simpatica” trasposizione della vita di una famiglia di rancher in Colorado, ma per quanto leggera e divertente resta pur sempre una serie con protagonista Ashton Kuctcher – quindi sorvoliamo.

Nonostante le buone premesse, la sit-com non decolla

Dopo le doverose premesse, arriviamo finalmente a Family Réunion, la sitcom ideata da Meg DeLoatch (Family Matters) e con protagonisti Anthony Alabi (ex pro player dei Miami Dolphins, che da qualche anno ha abbandonato la carriera di giocatore per tentare quella di attore) e Tia Mowry (ex voce della serie animata delle bambole Bratz e protagonista insieme alla sorella gemella della serie anni ’90 Sister, Sister).

Il titolo definisce senza troppi indugi la trama della vicenda: una famiglia di Seattle ritorna a Columbus, in Georgia, per l’annuale riunione di famiglia. L’ambientamento non è dei più semplici per i McKellan, soprattutto per i quattro giovani figli, abituati alla vita nella metropoli e ad una vita molto agiata (Anthony Alabi come nella vita è un ex giocatore di football e con un anello del SuperBowl al dito), mentre Columbus è una città molto ricca di tradizioni e retaggi culturali.
In realtà le premesse per un discreto lavoro sarebbero anche buone e i rimpianti per Netflix sono ancora di più perché la serie alcuni bei momenti li regala: dalle discriminazioni razziali in uno stato a forte impronta black, fino alle discussioni sulla religione e il ruolo conservatore delle tradizioni locali.

Cosa rimane di una serie comica se manca, appunto, la comicità?

Ma il fatto è che Family Reunion è fallace in quello dove dovrebbe riuscire meglio in uno show scandito da risate “dal vivo” (la scritta “Family Reunion è stato ripreso alla presenza di un pubblico dal vivo” si estende perentoria in sovraimpressione in ogni episodio), cioè far ridere: le battute sono quasi sempre molto scontate, i tempi comici sono sbagliati e non c’è nemmeno un personaggio di punta, forte e carismatico, in grado di trascinare la comicità della serie anche quando scricchiola; dovrebbe esserlo M’Dear (Loretta Devine), la nonna profondamente religiosa e di carattere che anima le giornate dei protagonisti, ma che invece risulta fastidiosa e tremendamente caricaturale – e tornando al confronto con The Ranch, lì almeno anche nella piattezza generale esisteva il personaggio di Danny Masterson, Rooster, che da solo tirava avanti la baracca.

In conclusione, Family Reunion è l’ennesimo prodotto mediocre che rimpolpa il catalogo di Netflix senza aggiungere nulla al panorama televisivo attuale, cosa comunque molto difficile di questi tempi. Un peccato perché le possibilità di scrivere almeno qualcosa di interessante c’erano, ma ha confermato le basse aspettative iniziali.

  • 5/10
    Storia - 5/10
  • 5/10
    Tecnica - 5/10
  • 4/10
    Emozione - 4/10
4.7/10

Summary

Family Reunion tenta di essere la nuova One Day at a Time ma finisce per essere la peggior The Ranch. Un buco nell’acqua per Netflix.

Porcamiseria

4.7

Family Reunion tenta di essere la nuova One Day at a Time ma finisce per essere la peggior The Ranch. Un buco nell'acqua per Netflix.

Storia 5 Tecnica 5 Emozione 4
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