Fargo2×07 Did You Do This? No, You Did It!

Sembra che a Fargo la guerra non voglia giungere al termine. Dopo settimane di scontri più o meno imprevisti tra i Gerhardt e la mafia di Kansas City, in cui non sono mancati agguati e colpi bassi, in questo settimo episodio tutti sembrano impegnati più a risolvere complicate questioni interne che a combattere gli avversari sul […]

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Sembra che a Fargo la guerra non voglia giungere al termine. Dopo settimane di scontri più o meno imprevisti tra i Gerhardt e la mafia di Kansas City, in cui non sono mancati agguati e colpi bassi, in questo settimo episodio tutti sembrano impegnati più a risolvere complicate questioni interne che a combattere gli avversari sul campo. Mike Milligan da una parte e Bear Gerhardt dall’altra sono i due protagonisti dell’episodio, entrambi chiamati a risolvere situazioni di cui avrebbero preferito non occuparsi. Sia chiaro, la guerra tanto attesa continua in ogni caso: ne abbiamo un’assaggio nei primi minuti dell’episodio, quando a Kansas City le famiglie amiche dei Gerhardt alzano la voce a suon di brutali uccisioni; una necessaria introduzione a quelle che sono faccende decisamente più interessanti: il tradimento di Simone e la crisi di Mike.

Fargo 2x07 recensione

Dads

L’arresto di suo figlio Charlie proprio non è andato giù a Bear il quale, se prima aveva un rapporto non proprio fraterno con Dodd, in questa puntata dimostra prima un sincero disinteresse per la sua scomparsa e poi si lascia trasportare dall’ira insultando il fratello maggiore. La rabbia di Bear però non può rimanere inespressa a lungo e trova la sua valvola di sfogo con Simone, la figlia di Dodd, che dopo essersela spassata con il nemico gli ha anche rivelato le mosse della propria famiglia, causando la morte del vecchio padre di famiglia Otto, che in ogni caso aveva già un piede nella fossa. Simone ce la mette tutta per convincere Bear delle proprie innocue ed ingenue intenzioni, ma dall’alto del suo silenzio Bear ha capito il tradimento della giovane, che dopo una lunga e triste camminata nel bosco, accompagnata da meravigliose riprese aeree, si lascia andare alla disperazione supplicando lo zio di risparmiarla. Ma è troppo tardi, il sole sta tramontando e Bear ha già deciso il destino della nipote. Un Bear così spietato non ce lo aspettavamo, in una scena di rara intensità emotiva per i protagonisti e per lo spettatore, Simone ha pagato le conseguenze delle sue azioni ma anche di quelle di suo padre.

O forse no? L’uccisione non viene effettivamente mostrata, ma suggerita da un sapiente gioco di inquadrature e dalla struggente colonna sonora. Colpisce la somiglianza con una delle scene di Crocevia della morte, film del 1990 dei fratelli Coen. Che sia solo un omaggio? Molto commovente è anche la sequenza successiva, in cui ci vengono mostrati i pensieri di un distrutto Bear attraverso uno split screen che passa in rassegna i Gerhardts al completo, vivi e morti; una famiglia ormai completamente a pezzi.

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Mothers

A differenza dei figli, Floyd ha sempre dimostrato un grande controllo, gestendo con eleganza, saggezza e determinazione le situazioni più ruvide. Anche in questo caso la mater familias, come la chiama Mike stesso, dimostra di aver compreso più di tutti fino a che punto è degenerata la situazione. Floyd decide quindi, non senza una certa diffidenza iniziale, e dopo averne calcolato i rischi e i benefici, di collaborare con la polizia in cambio di un accordo di protezione verso la propria famiglia. Una decisione facile, potremmo intuire dal suo mezzo sorriso finale che lascia trapelare una certa soddisfazione, e invece non deve essere stato così: “non siete madri” dice ad Hank e al suo collaboratore, dimostrando quanto ardua è stata la sua decisione.

What’s the point of the damn deal if it doesn’t include murder?

Fargo 2x07 recensione

Dall’altra parte di Fargo troviamo Betsy Solverson, anche lei madre, che a differenza di Floyd decide di proteggere la propria famiglia non da un nemico esterno ma dal suo male interiore: il cancro che la sta lentamente uccidendo. La sua conversazione con Karl è quanto di più struggente e divertente potessimo immaginare. Betsy dichiara le sue ultime volontà all’amico che la ripaga con un goffo ma sincero abbraccio. Momenti come questo incarnano tutta la sapienza di uno spettacolo che sa ancora emozionare lo spettatore con i gesti, senza far leva su facili scenate fatte di pianti e interpretazioni forzate su cui troppo spesso fanno affidamento gli autori TV americani.

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Undertaking

Che la prova di Bokeem Woodbine nell’interpretare Mike Milligan fosse di alto spessore lo avevamo già capito, ma anche in questo episodio il killer del sud non smette di sorprenderci. Dopo gli attacchi al cuore della mafia di Kansas City ritroviamo Mike improvvisamente in crisi, pochi uomini e poche idee, e ora che anche i suggerimenti di Simone sono stati mascherati la sua sempre efficace dialettica non basta. La prima telefonata arriva come un avvertimento, la seconda telefonata da parte del suo capo è invece una condanna a morte: un becchino (“undertaker“) è stato inviato a terminare ciò che lui non è stato in grado di fare. Radunate le ultime forze, Mike non si dà per vinto e sorprende il temibile becchino con l’aiuto del rimasto Kitchen brother. La terza telefonata ha un interlocutore diverso che sorprende anche noi e Mike, tra una citazione e l’altra – mai come in quest’episodio i suoi riferimenti letterari sono stati così costanti -, accetta la sfida senza pensarci due volte. La crisi è superata.

Fargo 2x07 recensione

Come sempre ci sarebbero tantissimi altri momenti su cui soffermarsi: la sorpresa di Betsy davanti alle pareti della casa di suo padre Hank ricoperte di strani simboli, che per ora sembrano a metà tra la tradizione linguistica indiana e una più misteriosa realtà aliena; oppure la scena in ascensore in cui Simone e lo “shit cop” Ben si fanno cornice di una finta ripresa frontale dello specchio in cui l’invisibile tecnologia digitale nasconde la camera di ripresa (espediente di cui curiosamente abbiamo goduto questa settimana anche nell’ultimo intenso episodio di London spy). Intrigante è il fatto che siano ben due i riferimenti alla Francia della seconda guerra mondiale: prima Hank e poi Bear raccontano di due aneddoti al riguardo. Fargo è stata appena riconfermata per una terza stagione: troppo presto per immaginare un giovane Hank Larsson negli anni ’40 il prossimo anno?

Fargo 2x07 recensione

Ad ogni episodio pensiamo ad un motivo valido per non assegnare il massimo del punteggio a Fargo e ogni volta falliamo nell’impresa. L’unica pecca che potrebbe avere questa settima puntata è il fatto che siano (quasi) completamente assenti Ed, Peggy, Dodd, e Hanzee, ma il solo pensiero che il prossimo episodio potrebbe riguardare esclusivamente le loro vicende, parallelamente a quello che è successo in quel di Fargo, offrendoci un secondo punto di vista e spiegando molti punti interrogativi, ci gasa tantissimo. 5 porcamiseria, inevitabili.

5

 

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