Fargo2×09 The Castle

Prima o poi il momento sarebbe arrivato. Il tanto atteso massacro di Sioux Falls, di cui non si fa che parlare dalla prima stagione di Fargo, è finalmente sotto i nostri occhi, e certamente non si può dire che abbia deluso le aspettative. Il vecchio Lou raccontava di un bagno di sangue alla sua ormai […]

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Prima o poi il momento sarebbe arrivato. Il tanto atteso massacro di Sioux Falls, di cui non si fa che parlare dalla prima stagione di Fargo, è finalmente sotto i nostri occhi, e certamente non si può dire che abbia deluso le aspettative. Il vecchio Lou raccontava di un bagno di sangue alla sua ormai cresciuta figlia Molly e mai avremmo immaginato che il sangue fosse uno degli aspetti meno sorprendenti della puntata dedicata al suddetto massacro.

“It’s just a flying saucer, Ed; we gotta go!”

L’episodio si apre con un’introduzione dai toni quasi fiabeschi. La voce di un narratore accompagna le immagini di un libro intitolato “The history of true crime in the Mid West”, e rimaniamo subito disorientati perché Fargo non ha mai avuto una voce narrante. Martin Freeman si presta a questa simpatica e affascinante collaborazione e continua il discorso metalinguistico messo in piedi da Noah Hawley, creatore della serie, per cui la finzione deve fingersi reale; finti film e ora anche finti libri sono presenti in quasi tutti gli episodi, tra verissimi discorsi di Ronald Reagan e improbabili apparizioni UFO. Il narratore, vera perla dell’episodio, si instaura alla perfezione in questa cornice ironicamente e farsescamente mockumentary, accompagnando la narrazione con un’attitudine didattica. L’introduzione spiazza per la sua natura didascalica: per quanto le inquadrature siano pulite, sembra quasi che dietro la macchina da presa ci sia Wes Anderson. Non è così, ma non ci dispiace perché, dopotutto, Fargo non ha bisogno di Wes Anderson.

Fargo 2x09 The castle Recensione

Superata l’introduzione ritroviamo i nostri Blomquist preferiti, ora circondati da poliziotti di tre stati diversi, e Hanzee un po’ in fuga e un po’ all’inseguimento, come piace a lui, che non si capisce che intenzioni abbia dopo il tradimento ai danni di Dodd. Potremmo dividere l’episodio in due parti: nella prima metà, di preparazione alla seconda, riviviamo la prima stagione, quando Molly doveva quotidianamente vedersela con gli ordini limitanti del suo incompetente superiore. In un parallelismo cronologico, questa volta è il padre Lou ad avere la peggio. Proteggere la coppietta non sembra essere infatti la priorità della polizia del South Dakota e Lou è costretto a fare i conti con la sua impotenza verso ogni situazione,  compresa la malattia di sua moglie Betsy. L’episodio subisce una svolta quando Lou decide di far marcia indietro e tornare al Motor Motel, dove la polizia sta aspettando Mike Milligan utilizzando Ed come esca.

Fargo 2x09 The castle Recensione

Cala la notte in quel di Sioux Falls, e con essa si apre il sipario per il più tragico degli scontri a fuoco. Nel Motel i poliziotti in borghese attendono l’indomani tra poker e discorsi da bar: mentre Hank e Peggy combattono con un’inquietudine amica dell’insonnia, Hanzee è ancora appostato come un falco in attesa dei Gerhardt, da lui imbrogliati e chiamati all’attacco. Ciò che sarebbe successo unendo questi elementi esplosivi lo si poteva immaginare, ed effettivamente tutto va come previsto: uccisioni a valanga, Peggy ed Ed che scappano dall’antipatico Ben Schmidt inseguiti ancora una volta da Hanzee, e Bear che si dimostra un vero e proprio orso nello scontro finale con Lou. Ad un tratto però accade quello che non ti aspetti. Se nel primo episodio la vista dell’UFO ci è sembrato quanto di più inaspettato potesse accadere, qui sembra, se possibile, ancora più sorprendente. Decisamente più ravvicinato e più prolungato, senza trascurare il fatto che entrambe le apparizioni avvengano nei momenti topici della narrazione e che in entrambi i casi siano fatali per i fratelli Gerhardt (prima distraendo Rye, ora Bear). Tutti rimangono affascinati dalla misteriosa presenza, tranne Peggy, che con la raggiunta consapevolezza dello scorso episodio sembra avere una marcia in più, tanto da non rimanere stupita neanche davanti ad un disco volante ed esclamare “It’s just a flying saucer, Ed; we’ve got to go!”

Fargo 2x09 The castle Recensione

In una puntata come questa dove, giunti quasi al termine della stagione, si deve per forza di cose dar precedenza ai fatti per sciogliere gli ultimi nodi, Fargo non si fa mancare l’attenzione verso i personaggi. In questo caso il narratore si concentra più volte sulle scelte del misterioso Hanzee, nome completo Ohanzee Dent, analizzandone dettagliatamente le mosse e le decisioni, scavando negli eventi passati e cercando di fornire allo spettatore alcune ipotesi riguardo il suo tradimento verso i Gerhardt. C’è un collegamento però tra Hanzee e l’UFO che il narratore non esplicita; allora ci pensiamo noi. Quando esattamente Hanzee ha smesso di essere fedele ai Gerhardt? La settimana scorsa abbiamo ipotizzato la motivazione culturale, ma ciò che non può essere dimenticato è lo strano avvenimento dell’episodio 2×04, Fear and Trembling, quando Hanzee al Waffle Hut assiste ad una visione ultraterrena: uno strano bagliore che scombina la dimensione temporale causando un inspiegato balzo in avanti di due ore. Probabilmente da quel momento qualcosa in Hanzee è cambiato: una tesi, questa, che avvicinerebbe le apparizioni UFO ad una affascinante teoria del controllo della mente o anche, come piacerebbe di più a Peggy, di auto-realizzazione e consapevolezza personale.

Fargo 2x09 Recensione The castle

Tutto torna dunque: UFO, teorie New Age e colpi di scena. Tutto è collegato e in questa realtà piena di riferimenti esterni non possiamo che cogliere un’altra particolarissima curioristà: il narratore dell’episodio è Martin Freeman: oltre ad essere Lester Nygaard nella prima stagione, ha interpretato anche il protagonista della Guida galattica per autostoppisti, trasposizione cinematografica del capolavoro dell’assurdo comico-fantascientifico di Douglas Adams; e indovinate come si chiama quel protagonista? Dent, proprio come il nostro indiano. Credete davvero sia una coincidenza? Noi rimaniamo col dubbio, ma intanto Hanzee se ne va in giro a curarsi ferite con la colla e ad ammazzare capifamiglia senza pensarci due volte.

Fargo 2x09 The castle Recensione

Una puntata ricca, specialmente nella seconda parte, in cui non ci si è fatti mancare niente. Un uso della colonna sonora sempre perfetto, fermoimmagine durante lo scontro a contrapporsi al dinamismo dello split-screen, uno stile che va dal già citato Anderson fino a quello sanguinoso di Tarantino, passando per la perfetta narrazione à la Scorsese e il sensazionalismo di Spielberg. Sia chiaro, i Coen ci sono sempre: basti pensare all’istantanea entrata/uscita di scena di Mike Milligan, a lungo attesa, che in un secondo liquida la situazione con l’“okay, then” definitivo. In tanti sono morti (o morenti), ma le quattro fazioni sono sempre intatte: la coppietta, il sicario ribelle, il sicario fedele alla causa e il poliziotto. Vedremo chi la spunterà nel finale di stagione, con un cast ridotto allo stretto necessario e tutte le carte per la prima volta scoperte, certi come non mai che ancora una volta Fargo non deluderà le nostre aspettative.

5

 

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