Fortitude1×01 Episode One – 1×02 Episode Two

Inauguriamo la nostra carrellata dei Pilot del 2015 con questa serie tv in onda su Sky Atlantic (in UK) e Pivot (negli Stati Uniti), tutta a base di omicidi, giallo e misteri. L’ambientazione peculiare della serie è la prima cosa che salta all’occhio guardando già i primi secondi dell’episodio pilota (dalla durata doppia, per l’occasione): […]

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Inauguriamo la nostra carrellata dei Pilot del 2015 con questa serie tv in onda su Sky Atlantic (in UK) e Pivot (negli Stati Uniti), tutta a base di omicidi, giallo e misteri.

L’ambientazione peculiare della serie è la prima cosa che salta all’occhio guardando già i primi secondi dell’episodio pilota (dalla durata doppia, per l’occasione): un uomo anziano immerso nei ghiacci dell’Artico, con un fucile di precisione in mano, nel vano tentativo di salvare un uomo che sta per essere amabilmente dilaniato da un orso polare.

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Il fulcro dell’intreccio di questo primo episodio si svolge nella città-isola di Fortitude, collocata nel Circolo Polare Artico (al largo delle coste Norvegesi, sembrerebbe, nonostante la serie sia girata in Islanda). Ovviamente nell’amena località, circondata dal permafrost, regnano la pace, il silenzio e la tranquillità sotto la supervisione della governatrice Hildur Odegard (Sofie Gråbøl).

La pace è, per forza di cose, destinata a durare ben poco, dato che un omicidio che inizialmente sembrerà ad opera di un simpatico orso polare (si, certo, come no…) sconvolgerà gli equilibri di tutta la località.

La storia inizia in modo estremamente lento e analitico, ma questa affermazione non è assolutamente da prendere come una critica. Anzi è molto probabilmente uno dei punti di forza del pilot.
Il senso di straniamento che si prova, tipico di tutti i film distopici oppure ambientati in una località sperduta, isolata e dimenticata da Dio, è ben evidenziato in questa sezione e amplificato dall’analiticità delle situazioni presentate nella prima ora di visione. Lo spettatore è infatti introdotto in una comunità estremamente diversa, nei fatti, da qualsiasi altra cosa si possa avere occasione di vedere.
Nel corso del pilot vengono introdotti una miriade di personaggi, tutti abitanti della cittadina o semplici ospiti più o meno occasionali. Tutti, e dico tutti, i personaggi sono caratterizzati alla grande e hanno, bene o male, qualcosa da nascondere: il responsabile del soccorso Frank Sutter se la fa con la neoarrivata Elena Ledesma, della cui origine non si sa nulla se non che ha un passato oscuro da nascondere; la Governatrice, avvocato penalista di grande successo, è alla ricerca di fondi da stanziare per la costruzione di un grande hotel intagliato nel ghiaccio, ma l’atteggiamento è quello di una che non ce la racconta giusta; lo sceriffo è semplicemente inquietante.

L’atmosfera che si respira seguendo la vicenda, o anche solo l’introduzione dei vari personaggi a cui non sta praticamente succedendo –per ora– nulla di rilevante, è molto cupa e da “quiete prima della tempesta”; tempesta che poi si verificherà con il ritrovamento del cadavere del professor Charlie Stoddart (interpretato da un eccellente Christopher Eccleston già visto in tempi recenti in The Leftovers) nella sua casa, in condizioni davvero orribili.

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Tutta questa premessa mi ricorda, senza esagerare, il migliore Twin Peaks dei tempi andati, seppur privo dell’ecletticità e del surrealismo che caratterizzano la serie di Lynch e Frost ma comunque dall’atmosfera cupa e intrigante. I misteri che coinvolgono i personaggi vengono presentati a piccole dosi, e non ne viene mai apertamente spiegata l’origine; le domande si susseguono nella mente dello spettatore in modo costante.

Sicuramente è troppo presto per spiegare tutto, e gli autori non possono rischiare di bruciarsi tutto troppo in fretta, ma ho come l’impressione che prima di poter unire i pezzi del puzzle passerà -come in Twin Peaks- molto, moltissimo tempo.

La cosa estremamente interessante è che, ad ogni modo, ciascun personaggio sembra avere, col senno di poi, un movente per l’uccisione del povero professore, che aveva giusto il giorno prima scoperto dell’esistenza di un reperto archeologico di valore inestimabile in mezzo al ghiacciaio e, quindi, negato il consenso per la costruzione dell’hotel di cui sopra, letteralmente intagliato nel medesimo ghiacciaio.
La storia principale è, inequivocabilmente, quella legata all’omicidio del Professore, tuttavia l’intreccio è costellato da una quantità di sotto-trame (rigorosamente orizzontali, ci tengo a precisare che Fortitude non è assolutamente un procedurale) che terranno ben viva l’attenzione dello spettatore.

A dare manforte alle indagini ci penserà, comunque, un altro interprete d’eccezione, Stanley Tucci, nella parte dell’ex-agente FBI Eugene Morton, che collaborerà -più o meno- con l’arcigno sceriffo locale Dan Anderssen, tutto sotto la supervisione della Governatrice .
L’interazione tra Dan e Eugene, sebbene presentata solo negli ultimi minuti del pilot, si preannuncia davvero esplosiva. È evidente come il detective abbia qualcosa da nascondere dal momento in cui sembra fare di tutto per depistare le indagini, a partire dall’autopsia del cadavere.
Non è chiaro, tuttavia, se lo fa di proposito o per effettiva incapacità; tenderei ad escludere la seconda ipotesi, in ogni caso sono sicuro che questo personaggio ci riserverà delle grandi sorprese.

Alla fine del pilot, lungo ben un’ora e mezza (la durata di due episodi standard, praticamente), ci sono molti misteri già introdotti e ai quali non vedo l’ora di avere una risposta.
Ad esempio, come già accennato dalla dottoressa incaricata dell’autopsia, com’è possibile che il detective sia arrivato da Londra con il cadavere morto da sole poche ore? Sapeva in anticipo che il professore sarebbe morto? Possiede il dono del teletrasporto, o aveva il vento a favore e ci ha messo poco?
E ancora, dov’era Frank (della squadra di soccorso) dopo essersi trombato la cara Elena e perché è tornato a casa tutto insanguinato? Che abbia degli scompensi è evidente, ma sarebbe capace di omicidio?
Perché il bambino è guarito improvvisamente dalla malattia e ha iniziato a vagare a piedi nudi in mezzo alla neve?
E infine, cosa ci fa Elena in città, visto che sembra essere stata chiamata da qualcuno ma non gode di particolare stima da parte della polizia?

Speriamo che la serie risponda a tutte queste domande, perché la curiosità di svelare il mistero dietro l’omicidio (e anche le altre domande collegate alla storia principale solo marginalmente) è davvero tanta.

A questo pilot non posso non dare almeno quattro porcamiseria su cinque. La mia scelta iniziale sarebbe stata cinque su cinque, ma preferisco non sbilanciarmi trattandosi di un pilot con potenzialità ancora da esplorare.

 

 

 

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