Fortitude1×03 Episode Three

E siamo giunti al secondo appuntamento settimanale (il primo dei quali composto da due episodi) con questo Fortitude, la nuova serie prodotta da Sky Atlantic e ambientata nell’omonima isola tra i ghiacci del Circolo Polare Artico. Lo scorso episodio (di cui trovate la nostra recensione QUI) ha avuto la funzione principale di introdurre i personaggi […]

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E siamo giunti al secondo appuntamento settimanale (il primo dei quali composto da due episodi) con questo Fortitude, la nuova serie prodotta da Sky Atlantic e ambientata nell’omonima isola tra i ghiacci del Circolo Polare Artico.

Lo scorso episodio (di cui trovate la nostra recensione QUI) ha avuto la funzione principale di introdurre i personaggi principali del mondo di Fortitude, oltre che di aprire le porte al caso che, con tutta probabilità, sarà il focus principale di questa stagione: la morte del professor Charlie Stoddart, un ricercatore arrivato sull’isola che si è trovato subito a dover fare i conti con una scoperta più grande di lui: un fossile perfettamente conservato di mammut preistorico.

In questo episodio numero tre, invece, rallentiamo un po’ nella narrazione degli eventi e ci addentriamo un po’ più a fondo nelle indagini relative alla morte del professore, la quale, come si intuiva già dal primo episodio, avrebbe potuto potenzialmente essere interessante per ben più di qualcuno.

La prima scoperta, solo accennata, risiede nel fatto che tutto ciò che viene seppellito nel permafrost rimane completamente intatto e immacolato, conservando con sé anche gli agenti patogeni.

Per questo, nessuno può morire a Fortitude, o tantomeno esservi seppellito. È proprio una legge, insomma per sicurezza non fatevi venire nemmeno un raffreddore.

“The are bodies in the cemetery that still have plague in them”

“The are bodies in the cemetery that still have plague in them”

Questa scoperta si rivela estremamente interessante; non oso immaginare quanta robaccia possa avere addosso il mammut preistorico appena rinvenuto (e tenuto per ora ben nascosto), e, nello specifico, quale malattia potenzialmente mortale ed epidemica quel fossile possa portare con sé.

Che sia questa la causa della malattia misteriosa e improvvisa che ha colpito il bambino nel primo episodio, che inizialmente mostrava sintomi apparentemente simili agli orecchioni?

Staremo a vedere come si evolverà la vicenda, io non ci vedo comunque niente di buono.

Parte dell’episodio si concentra sul tentativo, da parte dello sceriffo Dan Anderssen e della sua ciurma, di cercare i due fuggitivi (la dottoressa Natalie Yelburton e Jason Donnelly, uno dei due tizi che hanno ritrovato il fossile di mammut), i quali diventano ovviamente i principali sospettati dell’omicidio.

Alla fine, comunque, i due vengono catturati e riportati con la forza, senza troppe spiegazioni di sorta, a Fortitude. Natalie viene comunque subito scagionata da ogni accusa e incaricata dalla Governatrice in persona di indagare sull’unico frammento di fossile che ha in mano, per cercare di capirne l’esatta origine.

Anche il detective Eugene Morton sembra interessato a saperne di più a proposito, sebbene non si sappia ancora per quale motivo. Riconfermo l’impressione che avevo di questo personaggio (interpretato dal sempre eccellente Stanley Tucci), che ha tutte le premesse per diventare il protagonista de facto della serie; poi già questa cosa che il detective sarebbe partito da Londra prima dell’omicidio non mi va proprio giù, e la dice lunga su quanto questo personaggio abbia da nascondere.

Il suo siparietto con Dan al bancone del bar però l’ho adorato. Punto. L’alchimia fra questi due personaggi è davvero innegabile.

Devo dire comunque che, in generale, la location scelta per la serie, di grande impatto visivo e psicologico, continua ad essere uno dei motivi principali per cui questa serie mi sta appassionando così tanto. Con questo non intendo dire che la storia, i personaggi e la vicenda in generale non mi stiano convincendo (anzi, tutt’altro), ma l’ambientazione conferisce al tutto un’atmosfera davvero peculiare e unica.

L’episodio lascia irrisolte (ma c’era da aspettarselo) tutte le domande che mi ero posto nel doppio pilot, ma pian piano la trama si sta facendo più complicata; non avevo riflettuto bene, ad esempio, al motivo per cui lo sceriffo si trovasse casualmente sulla scena dell’omicidio proprio quando il giovane ricercatore Vincent Rattrey ha scoperto il cadavere. Che sia coinvolto in prima persona? O magari ha visto qualcosa e sta coprendo qualcuno?

Per fortuna, almeno hanno scagionato il poveretto che in quella cella orrenda ha passato le 24 ore peggiori della sua vita.

Assolutamente irrilevante, per ora, la parte dedicata alla trombamicizia (perchè, alla fine, di questo si tratta) tra il responsabile di soccorso Frank Sutter e la caliente Elena; più che fare sesso nei momenti meno opportuni e sentirsi in colpa (a volte anche entrambe le cose contemporaneamente) per aver lasciato il ragazzino da solo al freddo non fanno. E comunque sì, siete stati degli stupidi irresponsabili, quindi fate bene a sentirvi in colpa. C’è da dire che era noto già dal pilot che entrambi hanno parecchi segreti da nascondere, quindi questo momentaneo stallo è giustificato e non resta che attendere per vedere quali sorprese ci riserveranno.

Questo Fortitude, comunque, sta iniziando ad intrigarmi sul serio. L’ultimo episodio non ha sicuramente la portata pazzesca del pilot, a livello di coinvolgimento, ma ha comunque un bel ritmo e, soprattutto, ha il grande merito di introdurci nel vivo della vicenda; e date le premesse, anche a livello di sfaccettature e caratterizzazione dei personaggi, la strada da qui dovrebbe essere tutta in discesa.

Non posso che riconfermare la mia prima, ottima, impressione. Questa puntata si becca quattro bei porcamiseria su cinque.

 

 

 

Ci si rivede la settimana prossima su SerialFreaks, puntuali come un orologio svizzero, con la recensione del nuovo episodio!

Porcamiseria

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