GalavantSeason 2 Recap

Season Recap Se istituissero un premio per la nuova serie del 2015 più snobbata e sottovalutata in assoluto, la statuetta andrebbe di diritto a Galavant; il destino della serie era appeso a un filo dopo il finale della prima stagione, a causa degli ascolti inspiegabilmente non esaltanti nello slot invernale occupato nel resto dell’anno da Once Upon a Time, ma fortunatamente il musical più […]

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Se istituissero un premio per la nuova serie del 2015 più snobbata e sottovalutata in assoluto, la statuetta andrebbe di diritto a Galavant; il destino della serie era appeso a un filo dopo il finale della prima stagione, a causa degli ascolti inspiegabilmente non esaltanti nello slot invernale occupato nel resto dell’anno da Once Upon a Time, ma fortunatamente il musical più irriverente della Tv è tornato tra mille peripezie, ed è più in forma che mai.
La ricetta di Galavant si è rivelata fin da subito un’amalgama perfettamente riuscita di diversi elementi in netto contrasto tra loro: prendete come base la classica storiella dell’eroe quasi senza macchia e senza paura, conditela con canzoni in perfetto stile Disney, mescolate a fuoco alto con irriverenza e politicamente scorretto q.b. (ma anche di più) ed otterrete quanto di più epico (nel vero senso del termine) si sia visto nel genere comedy degli ultimi anni.

Saving Isabella – A New Season

Nel finale della prima stagione, aperto che più aperto di così non si può, Galavant e la sua nuova fiamma Isabella si erano irrimediabilmente separati: lei rinchiusa in una casa delle bambole alla mercè del cuginetto di 11 anni in vista del matrimonio combinato, lui nell’oceano dall’altra parte dell’universo con quel genio assoluto di King Richard che, pur tutte le buone intenzioni del mondo, non ne combinerà una giusta che sia una in 10 episodi. Eccezion fatta per la tanto attesa (da lui) perdita della verginità con la bella Roberta, ovviamente.

galavant stagione 2 recensione

Fin dal primo episodio è evidente come la serie non conceda sconti di pena a nessuno, tantomeno al politically correct: i due eroi sono approdati nelle prima battute della premiere, ovviamente grazie alle spiccate doti nautiche di Richard, per ritrovarsi in un battito di ciglia nella Enchanted Forest che darà il via alle danze di questa stagione. Si narra che proprio da questa foresta quale il caro vecchio “zio” (“but more of a friend of his father”) di Richard non ha inspiegabilmente mai più fatto ritorno

It’s a new season for our hero and pals
A new season and it’s gonna be scorchin’
Off on new sprees and new exotic locales
With new guests who’ll cost the network a fortune

Questa nuova, meravigliosa sigla di apertura della stagione ha il sapore della premonizione: la Enchanted Forest, che ha misteriosamente inghiottito il suddetto “zio”, altro non è che un gay pub con a capo nientepopodimenochè Kylie Minogue, la special guest che costerà al network una fortuna nonostante il cameo di pochi minuti. Un capolavoro di autoironia e metatelevisione, insomma, e la cosa migliore è che non siamo nemmeno all’antipasto di tutto quello che la serie ci offrirà nel corso di questa seconda stagione.

Gal of Thrones

Chiunque credeva che Galavant avesse già giocato le sue carte migliori nella prima stagione si deve, infatti, per forza di cose ricredere. In una fiaba in cui il re detronizzato è un verginello con i complessi di inferiorità, l’eroe ha bisogno di un esercito di “nani” e “giganti” (ma alti uguali) per salvare la propria amata, e le principesse in lotta per i rispettivi regni fanno la gara a chi è la più sboccata e/o crudele, le situazioni al limite dell’assurdo – rigorosamente in chiave musicale – sono davvero all’ordine del giorno (o meglio, dell’episodio).

galavant stagione 2 recensione

Due sono i fattori determinanti che rendono questa stagione ancora più riuscita della precedente.
Il primo particolare che salta immediatamente all’occhio è la maggior varietà delle musiche che questa volta, oltre a prendere ispirazione dalle melodie dei classici Disney, parodiano musical del passato ampliando in questo modo la rosa degli stili musicali rappresentati. Quindi, nello stesso episodio (in particolare, l’episodio numero 8 “Do the D’Dew”, il più riuscito della stagione e probabilmente anche dell’intera serie) abbiamo un “Grease” in versione zombie –  in cui Richard e Roberta annunciano al mondo di aver povera lei finalmente dato fiato alle trombe – e una esilarante rap battle tra Isabella e Madalena, sulle note di una canzone liberamente ispirata alle atmosfere del musical di Broadway “Hamilton“.

La bravura di tutti gli interpreti, anche quelli secondari, è innegabile, ma anche i song-writer fanno la loro porca figura:

Madalena: I’m thinner, cooler, clearly much crueler
And check out the bling, I’m your Kingdom’s new ruler
Got a jeweler to pimp out your crown

Isabella: That’s not all you’ve had, now, is it?
The whole feudal system has paid you a visit
Madalena: Yet it’s you who’s now royally screwed
Isabella: You think so, ho?
Madalena: I know so, prude

Impossibile determinare chi abbia vinto questo catfight, ovviamente, ma questa specifica canzone è l’esilarante culmine di un percorso fatto di odio e prevaricazioni durato ben 18 episodi; il momento più alto della serie senza ombra di dubbio.

La seconda caratteristica determinante per la riuscita di questa annata di Galavant sta nella frammentazione della narrazione in segmenti ben distinti: i personaggi, che ormai hanno una loro identità e una loro caratterizzazione ben precisa, seguono nell’arco della stagione dei percorsi separati che non si incrociano mai, perlomeno fino all’esilarante reunion sul campo di battaglia negli ultimi episodi. Il risultato è che, tra una canzone e l’altra, gli episodi scorrono via che è un piacere e la sensazione costante, nonostante la doppietta in onda ogni settimana, è che le puntate durino davvero troppo poco. We want more!

The One True King to unite them all

Sebbene non esista un vero e proprio protagonista, è evidente come l’arco evolutivo più riuscito – in una serie in cui i personaggi sono giustamente delle macchiette – è quello di King Richard. Se gli altri personaggi sono rimasti più o meno ancorati alla loro caratterizzazione iniziale, il re più impacciato dei sette Regni si è rivelato la vera sorpresa di quest’anno, con la sua presa di coraggio e l’abbandono del ruolo da ometto viziato e piagnone che tanto aveva fatto breccia nel cuore degli spettatori nella prima stagione.

galavant stagione 2 recensione

Rimane sempre un imbranato di prima categoria (tanto da indurre Galavant ad abbandonarlo al suo destino di sfigato per continuare la ricerca di un esercito da solo), tra acquisti sconsiderati di draghi e multe per eccesso di velocità a cavallo, ma nel momento in cui realizza di avere la spada del “One True King to unite them all“, si rivela determinante sconfiggendo in prima persona niente meno che Wormwood, il wedding plannerbad guy della stagione. E ciò nonostante il potere oscuro e accecante del D’Dew a dare man forte al cattivone: insomma, mica cazzi.

Il season finale di quest’anno potrebbe, purtroppo, rappresentare il finale dell’intera serie visti gli ascolti inspiegabilmente pessimi della stagione. Gli autori, evidentemente consapevoli di un rinnovo alquanto improbabile, hanno regalato una degna conclusione (leggasi: lieto fine, non è una fiaba mica per niente) a ciascuno dei personaggi: Galavant e Isabella si sono finalmente riuniti nonostante le loro forti divergenze sulle famiglie numerose, Richard e Roberta possono riprendere a limonare come se non ci fosse un domani (con Tad Cooper a vegliare su di loro), Sid e Gareth (reduce dall’improbabile delusione amorosa con Madalena) sono nuovi BFF alla ricerca di nuove avventure.
La furbizia degli sceneggiatori sta, però, nel lasciare un piccolo spiraglio aperto per un eventuale futuro sviluppo, nella conclusione della storyline di Madalena: ormai con gli occhi arrossati accecata dall’immenso potere sperimentato con il D’Dew, la maledetta (che nel frattempo si è agghindata come la versione baldracca di Maleficent) si presenta al cospetto del suo nuovo mentore, pronta per allenarsi nelle arti oscure e preparare così la sua vendetta.

galavant stagione 2 recensione

La speranza è che ABC decida di fare agli spettatori un nuovo regalo inaspettato, come accaduto l’anno scorso, concedendo a questo gioiellino almeno un’ultima stagione; il genere comedy ha trovato, in un panorama ormai così inflazionato e con poche punte di diamante a reggere l’intero sistema, una nuova gemma rara, un nuovo Jewel of Valencia che brilla di luce propria. Abbandonarla a se stessa dopo due stagioni così ben riuscite sarebbe un vero peccato. E chi glielo spiega, poi, all’ormai paffutello Tad Cooper?

4.5

 

 

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