Game Of Thrones7×05 Eastwatch

Dopo la battaglia infuocata nelle Highlands, per i contendenti al trono è tempo di compromessi non facili da raggiungere. Game of Thrones torna con un episodio dal basso profilo, non privo di grandi rivelazioni, comunicate tuttavia tra le righe e senza troppo clamore.

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Abbiamo la pelle ancora bruciacchiata dopo l’assalto di Daenerys, ma Game of Thrones non perde tempo in chiacchiere e muove la macchina narrativa di Westeros verso l’inevitabile lotta contro i white walker. “Eastwatch” è l’episodio dei compromessi, e non manca di grosse rivelazioni, alcune delle quali rimaste inascoltate.

Per Jon e Daenerys abbiamo silenziosi avvicinamenti, mediati da un Drogon propenso alle carezze e dagli sguardi incazzosi della madre dei draghi, non appena il re del nord accenna una comprensibile preoccupazione per la vicinanza del suo pargolo alato. È uno dei tanti indizi rifilati ai protagonisti sulla ormai confermata genealogia del “bastardo” di Eddard Stark, assieme a quello buttato lì da Gilly e lasciato inascoltato da Samwell: l’ultimo dei Tarly è ormai talmente preso dalla sua fuga da Oldtown e dalle sue ricerche contro i white walker da non accorgersi della bomba sulla legittimità del cognome di Jon; pure noi spettatori da mezzi assopiti siamo costretti a spalancare occhi e orecchie davanti a una rivelazione così grossa detta a voce così bassa.

La riflessione sui propri avi e sugli errori da loro commessi colpisce trasversalmente tutti i protagonisti di Game of Thrones. Si inizia dalla rappresaglia infuocata di Daenerys contro i Tarly – ormai un mucchio di cenere per non essersi inginocchiati, in sottofondo “bend the knee”, il leitmotif dell’estate – che ha il sapore di Mad King 2.0. Si continua con la troppo sbrigativa reunion tra Tyrion e Jaime, occasione per riportarci alla memoria Tywin con straordinaria vividezza – rendiamo grazie a Peter Dinklage, finalmente in primo piano dopo troppo tempo nelle retrovie – e con il ritorno di Gendry (!!!), il vero colpo di scena dell’episodio, nonché occasione per rispolverare l’ultimo con sangue Baratheon ancora in vita – la passione per il maglio da guerra lo accomuna al padre più di quanto creda.

Infine, la curiosa compagnia di Eastwatch by the Sea, piena di rancori la cui responsabilità grava immotivatamente sulle spalle di figli ignari, si prepara ad affrontare i white walker. Come da tradizione il penultimo episodio di – quasi – ogni stagione di Game of Thrones sarà all’estremo nord, e speriamo sia all’altezza di “Hardhome”, l’ultimo episodio della serie a tema invernale meritevole di lodi. L’unico dettaglio a fare acqua da tutte le parti è il piano di Jon e Daenerys: la spedizione oltre la Barriera per raccogliere una testa di non morto e scapparsene a casa non è forse la cosa più intelligente a cui pensare, ma è evidente come in questa stagione nessuno sia un grande stratega militare.

Un po’ più a sud è in atto la silenziosa battaglia tra Arya e Littlefinger, con Sansa a domare gli istinti omicidi della sorella sociopatica. Baelish potrebbe riuscire a mettere le due sorelle Stark una contro l’altra, o Arya potrebbe mangiare la foglia, ma l’aspetto interessante è l’effettiva e involontaria presa di potere di Sansa, che rifiuta il comando ma prende possesso delle stanze dei genitori. Forse Arya intuisce le intenzioni inconsce della sorella, ma dirige i suoi sforzi dalla parte sbagliata, nonostante amiamo i brividi che scorrono lungo la nostra schiena.

“Eastwatch” sancisce, se non altro, la rottura della continuità con i legami di sangue, o perlomeno la volontà di romperli, a favore di una missione più importante. Persino Cersei, accolta dalla lieta notizia di un figlio in arrivo, finge di ammorbidirsi acconsentendo all’armistizio con Daenerys, forse giusto in tempo per riconoscere la minaccia del Night King – la scena in cui si vola con i corvi di Bran ci fa letteralmente accapponare la pelle.

È un episodio di Game of Thrones interessante perché tematico, ma sofferente del fulmineo sviluppo degli eventi più statici tanto quanto dei rapidissimi spostamenti geografici. Noi ci lasciamo intrattenere, ma emozionalmente abbiamo visto di meglio anche da altri episodi interlocutori, nonostante le grandi rivelazioni di quest’ultima ora di show. 4 Porcamiseria su 5.

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