A quattro episodi alla fine dell’intera serie, e dopo aver dato una conclusione a molti dei percorsi personali per i veterani delle New Directions, è tempo di concentrarsi un attimo sulle nuove leve, su come il loro rapporto si evolve nel corso del tempo.
Mason/Madison/Jane : Mason e Madison sono un po’ i Frères Chaos delle New Direction. I loro genitori sono sempre stati più presi dall’esibirsi che dall’essere genitori, quindi il loro rapporto è molto forte, simbiotico, ai limiti dell’asfissia. In particolare, Madison è molto protettiva nei confronti del fratello, e non capisce che invece Mason sente il bisogno di bombarsi frequentare anche altre persone, tra cui Jane, per la quale ha una cotta. Jane sembra ricambiare abbastanza il sentimento, però la presenza di Madison la inibisce e non poco. Alla fine i due fratelli si chiariranno e Madison capisce di stare esagerando, e non poco.
Spencer/Roderick : Roderick si sa, non è un atleta, e per lo più sembra non curarsi più di tanto della sua condizione fisica, non preoccupandosi di seguire una buona alimentazione o di fare dell’esercizio fisico. Spencer dal canto suo, ha un fisico da paura ma compensa in stronzaggine. Il nostro “post-modern gay” (cit. Sue) si prende una bella cotta per un amico di Roderick, Alistair, che però sembra non apprezzare i suoi modi. Spencer cerca allora di entrare nelle grazie di Roderick, aiutandolo con l’arrampicata della fune, sperando di riuscire così ad avvicinarsi ad Alistair. Il rapporto tra i due diventa pian piano un rapporto di amicizia vero: Spencer aiuta davvero Roderick, che si renderà conto di dover comunque curare la sua condizione fisica e al tempo a stessa acquisire una maggiore sicurezza. Spencer, dal canto suo, si dimostra un ragazzo per certi versi molto dolce, ed alla fine, grazie a questo, riuscirà anche a conquistare Alistair. Spencer, per certi versi, ci ricorda molto Finn, e ne rappresenta il suo erede naturale.
La follia di Sue di questa settimana è quella di voler diventare Preside dell’Anno e, per ottenere tale riconoscimento, ha bisogno di una lettera di raccomandazione firmata dal sovrintendente Harris. In cambio però, Sue dovrà chiedere al Glee Club di aiutarla con l’organizzazione del bar mitzvah del nipote del sovrintendente, il piccolo Myron: un ragazzino viziato, isterico, petulante, ma al tempo stesso talentuoso, essendo sia un buon cantante che un buon ballerino.
Rachel e Will preparano quindi una serie di numeri musicali per l’evento, che alla fine sarà ovviamente un successo. La parte musicale dell’episodio non è affatto malvagia, i pezzi sono azzeccati e tra le performance più belle citerei Friday I’m in Love (The Cure) cantata da Spencer e I Want to Break Free (Queen) cantata da Mason.
Veniamo al tasto dolente: i nuovi ragazzi sono indubbiamente dotati vocalmente e, presi singolarmente, fanno anche delle buone cose, ma i numeri in ensemble non sono minimamente paragonabili a quelli della vecchia generazione. Prima delle imminenti “Sectionals”, proverei a curare questo aspetto, migliorando le coreografie e l’armonia del gruppo in generale. Singolarmente invece, penso che Mason e Spencer (oltre Kitty ovviamente) siano una spanna sopra gli altri: non avranno la voce di Roderick, ma hanno quel quid in più che li rende dei performer migliori.
Alla fine, sia Alistair che Myron (grazie allo zio – Myron va alle medie) entreranno a far parte delle New Directions: l’ingresso del ragazzino fa infuriare Sue perché la sua lotta al Glee Club si fa molto più dura, ora che, per distruggerlo, dovrà andar anche contro il sovrintendente, rinunciando probabilmente al titolo di Preside dell’Anno. C’è da scommettere che l’ultima battaglia tra Sue e il Glee Club è alle porte.
Per me questo nono episodio si merita tre porca miseria su cinque: se avessero curato di più i numeri di insieme, il voto sarebbe stato migliore. A livello di trama infatti, mi è apparso stranamente abbastanza solido e senza troppi what-the-fuck, come ormai da standard Glee.
Porcamiseria
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