Gotham1×15 The Scarecrow

Prosegue questa settimana la saga dello Spaventapasseri introdotta nell’episodio scorso, e finalmente vediamo quelle che sono le origini di uno dei villain più terrificanti dell’intero universo dell’Uomo Pipistrello. Il serial killer di fobici è ancora a piede libero, con Jim Gordon e Harvey Bullock alle costole: sappiamo che si chiama Gerald Crane e, grazie a una delle scene più disturbanti di tutta la serie, sappiamo che sta […]

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Prosegue questa settimana la saga dello Spaventapasseri introdotta nell’episodio scorso, e finalmente vediamo quelle che sono le origini di uno dei villain più terrificanti dell’intero universo dell’Uomo Pipistrello.

Il serial killer di fobici è ancora a piede libero, con Jim Gordon e Harvey Bullock alle costole: sappiamo che si chiama Gerald Crane e, grazie a una delle scene più disturbanti di tutta la serie, sappiamo che sta asportando le ghiandole surrenali alle sue vittime per creare una specie di vaccino per la paura, da lui considerata un passo falso dell’evoluzione e quindi un male da estirpare.

Nella sua follia, inietta la sostanza anche al figlio Jonathan, sul quale però non ha lo stesso effetto: anzi, il “vaccino” gli reca danni cerebrali permanenti che lo costringono a vivere costantemente nel terrore.

Lo spaventapasseri che Jonathan Crane vede di continuo è davvero terrificante, e in effetti non c’è da stupirsi se poi quel ragazzino magro e allucinato finirà per diventare the Scarecrow (qui in Batman Begins, qui nella serie animata degli anni ’90 e qui nel videogioco Batman: Arkham Knight. In ogni caso, bello non è.)

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A proposito di ragazzini un po’ speciali, apriamo il capitolo Bruce Wayne. Come Joker disse più e più volte nei fumetti, se finisci per vestirti da uomo pipistrello, non devi starci proprio tanto con la testa (e detto da lui…). In effetti, Bruce è un bambino un po’ strano: tra la morte dei genitori sotto i suoi occhi – vabbè, in questo caso un minimo di comprensione possiamo concedergliela – e qualche instabilità emotiva di base, il maggiordomo Alfred sa bene che deve tenerlo sotto stretto controllo. In questo episodio, lo vediamo andare a fare da solo un’escursione nel bosco che era solito fare col padre.

Ovviamente è l’occasione per liberare i pensieri e sfogarsi incidendo le iniziali del padre su un sasso e lanciandolo giù da un burrone, e già che ci siamo, anche per caderci, in quel burrone.

La metafora è evidente: Bruce ha bisogno di rialzarsi, di farcela da solo, di non lasciare che il senso di sconfitta per il mancato procedere delle indagini sull’omicidio dei suoi prenda il sopravvento, ma anzi deve farsi forza e andare avanti, nonostante tutte le difficoltà. In questo sa che potrà sempre contare sull’aiuto di Alfred, che però intanto se ne è stato lì tutto il tempo a guardare. Come i buoni maestri di una volta.

Nel mentre, continuano a muoversi le pedine nel gioco di potere tra le famiglie mafiose di Gotham.

Mentre i due grandi boss, Falcone e Maroni, si accordano per riequilibrare la partita tra le due famiglie e per risparmiare la vita al Pinguino, quest’ultimo ottiene da Falcone stesso la gestione del locale che fu di Fish Mooney, e va personalmente a portare l’invito per l’inaugurazione al suo BFF Gordon al distretto. Ovviamente, dopo l’affare Flass, Gordon non si fida e, molto elegantemente, cestina l’invito di Oswald. Che sia l’inizio dell’astio e dello scontro tra i due? Non possiamo ancora saperlo, ma intanto questo pretesto ci ha dato la possibilità di assistere al primo incontro tra il Pinguino e Edward Nygma, quello che un giorno sarà l’Enigmista. Scena davvero memorabile e attori sopra le righe nel rendere la psicolabilità visibile di Ed e quella più subdola di Cobblepot.

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Purtroppo però il personaggio del Pinguino è un po’ sottotono da un paio di puntate: dopo i suoi abili magheggi che gli stanno fruttando una rapida scalata alla malavita organizzata della città, ora lo troviamo un po’ troppo spettatore degli eventi, quasi inerme e non più in grado di manipolare tutti a suo piacimento. Non è questo l’Oswald Cobblepot che siamo abituati a vedere, e per quanto ci piaccia vederlo prenderle di santa ragione in ogni puntata, vogliamo che tiri fuori di nuovo tutte le sue abilità.

Grande assente da questi giochi di potere è la nostra – mai abbastanza amata – Fish Mooney, catturata dopo l’assalto alla nave e imprigionata in un luogo non ben definito insieme a decine di altre persone. Ovviamente, è una cosa a cui lei non può e non riesce ad abbassarsi, perciò la sua prima preoccupazione è lavorarsi il leader de facto dei prigionieri, per poi accoltellarlo alla gola e conquistare il potere.

E’ un paradosso, se vogliamo, che l’unico personaggio della serie a non provenire dal canone di Batman e ad essere stato totalmente inventato sia anche il migliore: tra la caratterizzazione perfetta a metà tra la ghetto queen e la femme fatale, e la performance sempre impeccabile di Jada Pinkett Smith, Fish Mooney è e resta una spanna sopra tutti gli altri personaggi anche in questa situazione estrema lontano da Gotham.

In sintesi, episodio godibile, ma al di là di farci vedere le origini di un altro – l’ennesimo – cattivo del canone di Batman, la trama generale è avanzata ben poco. Apprezzabile l’idea di far “durare” i villain più di un episodio, come successo con l’Electrocutioner e ora con lo Spaventapasseri, è un buon modo per far percepire meno l’idea che l’episodio sia un filler. Ma lo è, e si merita tre porcamiseria su cinque: le scene inquietanti non bastano, Gotham può e deve fare di più.

voto-3

Note sparse, per appassionati o semplici curiosi:

  • La sostanza usata da Crane è probabilmente una versione beta di quella che sarà la tossina dello Spaventapasseri, in grado di provocare nelle persone allucinazioni molto vivide delle proprie peggiori paure.
  • Pinguino che gestisce il locale di Fish Mooney è un preludio a ciò che avviene nei fumetti, quando Oswald Cobblepot decide di ritirarsi dalla vita criminale per gestire un locale tutto suo, l’Iceberg Lounge. Ovviamente, manco a dirlo, il locale è solo una copertura per i suoi loschi traffici.
  • L’abbiamo pubblicato qualche giorno fa sulla nostra pagina Facebook, e ve lo riproponiamo qua: nel prossimo episodio, farà la sua prima comparsa lui. Ho la pelle d’oca al pensiero.

Porcamiseria

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