Gotham1×16 The Blind Fortune Teller

Gotham è una serie con due grandi vantaggi: in quanto prequel di Batman, può attingere a piene mani da 75 anni di storie a fumetti e da personaggi che ormai sono diventati – anche grazie ai film – iconici. Inoltre, può permettersi di non seguire il canone ufficiale – di nuovo: proprio come i film […]

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Gotham è una serie con due grandi vantaggi: in quanto prequel di Batman, può attingere a piene mani da 75 anni di storie a fumetti e da personaggi che ormai sono diventati – anche grazie ai film – iconici. Inoltre, può permettersi di non seguire il canone ufficiale – di nuovo: proprio come i film – e gestire questi personaggi come meglio crede, giocando con il loro “futuro” e stravolgendo quello che gli spettatori già sanno di loro.

È così che Gotham riesce a prendere un episodio puramente riempitivo, il classico caso della settimana, e farlo diventare un episodio memorabile. Nessuno, né noi sui nostri social né la Fox stessa, è stato avido di spoiler, per cui immagino sappiate già, almeno in parte, a cosa mi riferisco. Ma andiamo con ordine.

Il caso della settimana è ambientato in un circo, e se c’è una cosa che American Horror Story: Freak Show ci ha insegnato è che i circensi tra loro si odiano e qualche morto ammazzato ci scappa sempre – poi non dite che la mia fobia dei clown è infondata -. Nel nostro caso, la vittima è Lila, la donna che danza coi serpenti e a quanto pare anche un po’ la troia quella più promiscua del gruppo, trovata uccisa a colpi d’ascia proprio davanti al figlio Jerome.

Gli indiziati sono gli esponenti delle due principali famiglie all’interno del circo: i Lloyd e i Grayson, che non sono quelli degli Hamptons come potreste erroneamente pensare, bensì la nota famiglia di acrobati il cui figlio minore Dick – qui ancora nemmeno previsto – un giorno diventerà Robin.

Ma il nostro buon detective Gordon non è troppo convinto della pista delle faide familiari e sente che qualcosa non va. E questa sensazione è destinata ad acuirsi quando un sensitivo cieco si presenta in commissariato sostenendo di aver parlato con la donna morta, la quale gli avrebbe riferito un indovinello che porterebbe dritto al colpevole.

Gordon ovviamente propende per la razionalità e vorrebbe ignorare la testimonianza del vecchio, ma Leslie, presente anch’ella e mestruata più che mai, convince Gordon ad ascoltarlo. Una volta risolto l’indovinello – peraltro, lavorate insieme all’Enigmista e non vi viene di chiedergli una mano? – Leslie interrompe il loro appuntamento romantico per andare alla ricerca dell’arma del delitto. Ma come?! Non era lei quella che giusto un episodio fa si era lamentata che Jim parlava solo di lavoro ai loro appuntamenti? In questo episodio la dottoressa è veramente insopportabile e in più momenti mi sono augurato che comparisse il nostro Bullock a caso a piantarle un manrovescio.

Fatto sta che il ritrovamento dell’arma proprio dove il sensitivo aveva indicato fa accendere una lampadina, quella della razionalità, nel cervello di Gordon: il sensitivo si è inventato tutto – in maniera anche piuttosto maldestra, oltretutto – per proteggere il vero colpevole, ossia proprio Jerome, figlio della vittima e, come Gordon sospettava, dello stesso sensitivo.

Fin qui nulla di strano. Episodio riempitivo. Caso risolto. MA.

Una volta smascherato, il personaggio di Jerome cambia totalmente: la sua voce scende di un’ottava, i suoi tratti facciali diventano più marcati, e da ragazzo tranquillo e remissivo si trasforma in un folle psicopatico con la risata isterica.

Impossibile non riconoscerlo. A Gotham è arrivato Joker.

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La scena è veramente da brividi, e tutto il merito va a Cameron Monaghan, l’interprete di Jerome. Il ragazzo ha decisamente fatto i compiti a casa: il sorriso malefico e la risata diabolica sono quelli di Jack Nicholson, nelle parti dove il tono diventa più rabbioso si riconosce invece l’impronta del Joker di Heath Ledger. Nella voce si riesce persino a scorgere un po’ di Mark Hamill che, ricordiamo, dava la voce al Joker della serie animata. Non c’è dubbio: Monaghan si è ben studiato tutti i suoi predecessori, e ha – inaspettatamente, in effetti – portato in scena un Joker fenomenale, e senza nemmeno l’aiuto del trucco da clown principe del crimine.

In Rete, oltreoceano soprattutto, c’è chi dice che le origini di questo nuovo Joker siano meh, che non è possibile ridurre la nascita della follia perversa di un personaggio così iconico a dei mommy issues avuti durante l’adolescenza.

Io francamente non la penso così. Il punto è, secondo me, che non si tratta di questo: il piano era ben premeditato, la recita coi poliziotti convincente, e tutto fa pensare che noi abbiamo visto solo la punta dell’iceberg, quello che forse è il primo vero atto criminale perpetrato da Joker, ma che la sua pazzia abbia radici e origini ben più profonde. Chissà, magari in futuro questa serie ci darà modo di approfondirle.

Basterebbe tutto ciò a rendere questo episodio già degno d’esser visto. Ma c’è dell’altro.

Continua infatti la prigionia di Fish Mooney, che però grazie al colpo di stato dell’episodio scorso ora è il leader de facto dei detenuti. Non c’è che dire, però: il ruolo è più che meritato. La nostra quasi-ex-mafiosa tiene un discorso usando un altro detenuto come piedistallo, aizza la folla contro i carcerieri e, sfruttando i propri metodi – che includono discorsi sulla famiglia e il sacrificio di un detenuto per il bene di tutti – riesce a ottenere un incontro con il fantomatico direttore. Vedremo nel prossimo episodio, finalmente, di chi si tratta.

Le cose importanti sono già finite, ma giusto per non tralasciare nulla, nell’ordine:

  • Bruce Wayne si reca al consiglio di amministrazione delle Wayne Enterprises, dove mette un po’ di strizza ai corrotti membri del board.
  • Pinguino assume quella psicopatica della la madre a cantare al suo locale (?!), prevedibilmente non è un gran successo, e dopo aver sgozzato un tizio che aveva osato non applaudire, riceve la visita di Victor Zsasz il quale su ordine di Falcone gli manda un redivivo Butch (al quale probabilmente è stato fritto il cervello) come supporto.
  • Barbara torna ubriaca a casa e non fa una piega nel trovare Selina Kyle e Ivy a bivaccare: anzi, chiede loro consiglio su come vestirsi e va al Commissariato giusto in tempo per vedere Jim e Leslie limonare duro nello spogliatoio. Dopo aver passato settimane a lesbicare con Montoya, ora fa l’offesa. Vabbè.

Diciamocelo: solo per la comparsa del Joker l’episodio meriterebbe DIECIMILA porcamiseria: la scena dell’interrogatorio è semplicemente perfetta. Ma il limite ahimè è 5, e nonostante abbia la brutta sensazione che le ultime storyline di cui vi ho parlato siano messe lì per riempire il minutaggio – seriously? Avete il Joker per le mani e non sapete come riempire i 42 minuti dell’episodio?! -, quella scena e l’interpretazione di Monaghan, tengono in piedi tutto l’episodio e ci fanno perdonare ogni scivolone.

voto-5-hahaha

 

 

 

joker

Porcamiseria

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