Gotham2×02 Knock Knock

Damned if you do… era solo un assaggio di quello che Gotham ha in serbo per noi. Knock Knock ci regala 45 minuti di puro intrattenimento e azione con punte di macabro umorismo. Lo show ha definitivamente fatto un salto qualitativo puntando tutto su Jerome e i Maniax tanto che “It’s a new day” potrebbe […]

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Damned if you do… era solo un assaggio di quello che Gotham ha in serbo per noi. Knock Knock ci regala 45 minuti di puro intrattenimento e azione con punte di macabro umorismo. Lo show ha definitivamente fatto un salto qualitativo puntando tutto su Jerome e i Maniax tanto che “It’s a new day” potrebbe essere la tagline dedicata allo show che con i primi due episodi ha definitivamente archiviato la prima traballante stagione.

Monsters are coming

Il punto forte dell’episodio è la capacità con cui si è riusciti ad alternare in modo omogeneo i momenti seri a quelli “full retard”, l’aura macchiettistica dei villains viene intramezzata da scene più cupe e che riportano alla realtà psicopatica di questi soggetti.
La sfida per definire il boss dei Maniax né è l’esempio perfetto: passiamo da Jerome e Greenwood che si battono a duello con una katana e una motosega, a Galavan che inscena il gioco della roulette russa dove per ben tre volte Valaska preme il grilletto, dimostrando una spaventosa noncuranza della morte e l’assenza di qualsivoglia paura, proprio come il Joker dei fumetti.

Il nonsense grottesco è spesso sopra le righe e a volte leggermente forzato ma rappresenta bene il pandemonio in corso creato da Galavan che con l’aiuto dei Maniax prima cerca di dar fuoco ad un bus pieno di cheerleader e poi compie una strage alla GCPD.
Gli intenti finali di Galavan vengono parzialmente rivelati nella primissima scena durante il discorso con il sindaco, il quale verrà successivamente costretto a dimettersi diventando il prigioniero personale di Tabitha e Barbara.

You are part of a great endeavor. A great cleansing. Monsters are coming Mr. Mayor. Monsters. Who will cleanse this city in blood and fire.

Seppur la Corte dei Gufi faccia da background, questo episodio ha visto Galavan avvicinarsi più all’ideale di Ra’s al Ghul, sempre seguendo la logica dei personaggi – non personaggi che gettano le basi per un certo tipo di follia a cui ci siamo riferiti nella precedente recensione. Una vaga ispirazione a Ra’s può ritrovarsi nel concetto di “pulizia” e “contagio”, con Jerome che dice al commissario Essen “We will spread like a virus”; o anche nella scena della roulette, quando si congeda da Galavan dicendo “Arigato Sensei”: Sensei nei fumetti si scopre infatti essere il padre di Ra’s.
Ciò che è difatti chiaro è l’intento di Theo di scatenare il terrore in città per poi poter passare da eroe salvandola.
Per ora però i Maniax cadono uno ad uno, per stessa mano dei fratelli Galavan. Dopo Richard Sionis facciamo ciao ciao anche allo strambo Dobkins che perisce per mano di Tigress. Fra l’altro, notato nulla sulla custodia del fucile di Tabitha?

Il predecessore di Batman

Una narrazione più posata e carica di emotività avvolge invece la storyline dedicata a Bruce che sembra prendere finalmente un buon ritmo.
La scoperta del luogo segreto del padre ha portato non solo grandi turbamenti nel piccolo Wayne ma anche in Alfred, che ha un inaspettato breakdown dove preso dalla frustazione spacca il computer appartenuto a Wayne Senior. Ciò che hanno trovato è probabilmente la causa la morte dei genitori di Bruce e il maggiordomo non può assumersene la responsabilità. Il luogo nascosto, il maestoso computer, il giubbotto antiproiettili con due colpi conficcati e le sacche di sangue sono forse gli indizi di un Thomas Wayne vigilante della notte, una proto-versione di ciò che sarà Batman.


Bruce non sembra comprendere i timori di Alfred e prontamente lo licenzia, salvo poi riassumerlo 5 minuti dopo – probabilmente era arrivata l’ora del thè ed era troppo difficile scaldarsi l’acqua da solo – con la promessa di fare il bravo bambino in cambio di un aiuto.
Alfred lo preparerà fisicamente e mentalmente ad affrontare ciò che verrà, ma non sarà solo.

Knock Knock introduce a dovere il già intravisto Lucius Fox, scienziato delle Wayne Enterprises che precedentemente aveva aiutato Thomas nella parte tecnica del suo ruolo da vigilante. Dopo aver spinto Bruce nella scoperta della stanza segreta, dopo una lunga chiacchierata con Alfred, aiuterà il ragazzino cominciando proprio dalla riparazione del computer rotto dal maggiordomo.

Possiamo quindi aspettarci da ora in poi un Bruce meno passivo, non solo dedito alla ricerca dei killer dei suoi genitori ma anche nel divenire parte attiva nella lotta contro il male che affligge la città. La strada è ancora lunga, Ben McKenzie ci fa sapere che vedremo Bruce indossare la maschera di Batman solo nell’ultima scena dell’ultimo episodio di Gotham, ma almeno si prospetta un po’ di movimento in questa storyline.

Just remember, smile!

Dopo solo pochi giorni dal ritorno di Gordon e dalla promozione della Essen i Maniax attaccano e compiono una strage alla GCPD.
Con Jim attirato fuori dalla stazione di polizia da Barbara, all’interno i superstiti della squadra assassina di Galavan seminano il terrore con l’intento di girare un “video promozionale” per presentarsi al mondo.
Il talento di Monaghan spicca nelle scene finali con la Essen che in un’escalation da brivido portano alla morte del neo commissario, la sua improvvisa scomparsa e quella di tanti altri poliziotti sarà un duro colpo per Gotham che si vede privata di coloro che dovrebbero proteggerli. Rimane una domanda: perchè Jim è stato risparmiato? Che forse per il poliziotto che più rappresenta le speranze dei cittadini ed è l’immagine simbolo dell’anti corruzione che imperversa su Gotham i Maniax abbiano un piano ben più coreografico?

You ain’t seen nothing yet

Ci dice Jerome mentre si presenta nel video registrato e mostrato in televisione, la sua interpretazione del Joker non è più molto velata e sia il manierismo che gli ammiccamenti al pubblico gridano a gran voce chi rappresenta.
Non solo nell’uso del sarcasmo e dell’umore nero ma perfino nelle movenze si ispira ai suoi predecessori. Nella scena con le cheerleader i giochi con la pistola sono ripresi pari pari dalla versione di Nicholson e un ulteriore indizio del Jerome-Joker è dato ai lettori con la morte della Essen che, nei fumetti, è “casualmente” uccisa proprio dal Joker.
Per forze di causa maggiore vedremo un completo restyling della GCPD che ora si vede senza né un commissario né un capitano, una piccola conquista è però il ritorno di Bullock che dopo aver sentito le nefaste notizie riprende pistola e distintivo.

We are who we are, right? No use fighting it.

Un episodio pregno di eventi e azione, sicuramente diverso da ciò che eravamo abituati a vedere. Dei difetti sono sicuramente ravvisabili (alcuni forellini nella trama e i dialoghi sempre un po’ forzati) ma vorrebbe dire fare le pulci solo in virtù di un passato della serie non proprio brillante.
Notabile anche l’attenzione dedicate alle scene dei villains sia per quanto riguarda la musica che la fotografia.
Considerando il quattro dato per la premiére, aggiungo un mezzo punto a Knock Knock con la speranza che davvero non abbiamo ancora visto niente.

4.5

Vi è piaciuta l’interpretazione di Cameron Monaghan? È il Joker? Lasciateci un commento qui sotto o sui nostri social: Facebook o Twitter!


 

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