Dopo la lunga pausa di questi mesi, Gotham riprende il suo cammino e dà il via al secondo capitolo di questa stagione: dopo la loro ascesa, per la città è adesso arrivato il momento di affrontare la collera dei criminali. Wrath of the Villains è infatti il titolo della metà di stagione che comincia con due episodi da brividi.
Winter is coming
Protagonista delle due ultime puntate è Victor Fries, alias un giovane Mr. Freeze, nemico storico del futuro Batman. Alcuni mesi dopo la morte di Theo Galavan, è ancora caos a Gotham. Il capitano Barnes cerca come può di mettere ordine sbattendo ad Arkham il Pinguino, reo di aver assassinato l’ex sindaco ma dichiaratosi pazzo per sfuggire alla prigione. Lo stesso Barnes nutre dei sospetti nei confronti di Gordon e del ruolo effettivo che questi possa aver giocato nell’assassinio di Galavan, ma non avendo prove e pur titubante riammette James tra le fila del GCPD. Decisione più saggia che mai dato che, nel frattempo, il dottor Fries ha creato Polaretti dal gusto umano. Ossessionato dal desiderio di tenere in vita la moglie (non sposatevi mai!), affetta da una malattia attualmente incurabile, Mr. Freeze testa il raggio congelante di sua invenzione alla ricerca di una formula che non uccida il congelato; il problema è che porta avanti il suo piano in maniera del tutto emotiva, cosa che condurrà Gordon e Bullock a risalire al suo indirizzo e alla moglie, presa in custodia mentre lui non c’era.
Nel frattempo facciamo la conoscenza del direttore di Arkham, l’inquietante dottor Hugo Strange, responsabile al contempo di tutte le misteriose operazioni frankensteiniane di Indian Hill e interessato alla formula di Fries. Insieme alla sua assistente miss Peabody, Strange si occupa anche della riabilitazione del Pinguino, procedendo con un ricondizionamento mentale attraverso elettroshock e quant’altro che Altri di Lost levatevi. In seguito al geniale piano della Polizia di Gotham di usare Nora Fries come esca per attirare Freeze ad Arkham, la situazione precipita portando Lee Thompkins ad assistere impotente a un accidentale incidente in cui il gelido criminale uccide sua moglie. Nel tentativo di togliersi la vita, il dottor Fries assorbe la sostanza congelante e diventa uno dei White Walker definitivamente Mr. Freeze, abilmente nascosto da Strange nei sotterranei di Indian Hill.
…È che mi disegnano così!
Il comparto villain del cosmo di Batman è stato sempre la punta di diamante del fumetto, dei film e di tutto quanto ruota attorno al Cavaliere Oscuro, tanto da diventare, molte volte, uno dei motivi del successo del personaggio. L’incredibile capacità degli autori di creare (o molto spesso rivedere) psicologie complesse e moventi credibili a supercriminali ha garantito a molti di questi una fama pari se non superiore al titolare della serie. Al di là del Joker, vero emblema del caos e portavoce della follia “a distanza di una giornata storta” dalla normalità, basti pensare a Due Facce, lo Spaventapasseri, Catwoman, il Pinguino e tanti altri tra cui appunto Strange e Freeze.
Non è una sorpresa, quindi, che la serie TV abbia deciso di attingere a piene mani dalla solidissima mitologia del fumetto e rilassarsi comodamente sul lavoro fatto dagli autori di Batman durante i più di 70 anni di serializzazione. La svolta di questa stagione, dai toni più cupi e gotici della prima, sta nella compromessa coscienza di Gordon, sceso a patti con un demonio per liberare la città da Galavan: il primo capitolo di questa stagione era quindi Rise of the Villains ma al contempo Rise of the Villain. Storia del tutto simile, quantomeno nelle premesse, è quella di Victor Fries, disposto a qualunque cosa pur di salvare la moglie.
La comunanza tra i due verrà maggiormente evidenziata nel secondo episodio, quando avviene il confronto tra Nora Fries e Lee Thompkins, entrambe innamorate di uomini il cui lato oscuro sta crescendo esponenzialmente (e non è un caso che tale discorso avvenga con la muta presenza di Barbara Kean). La stessa dottoressa assiste poi a un altro risveglio di negatività, quello del giovane Bruce Wayne. Ripresosi dal rapimento di Galavan, Bruce riceve informazioni sull’assassino dei suoi genitori da Alfred, il quale non vuole che il piccolo miliardario si sporchi le mani una volta che avranno preso il killer, e quindi s’incarica di farlo fuori al suo posto. Non del tutto convinto, Wayne junior confessa a Selina di voler essere lui a finire il lavoro, mostrando una personalità che comincia a coltivare i semi del futuro Cavaliere Oscuro.
Offuscati dalle proprie ossessioni, i buoni di questo show televisivo iniziano a macchiarsi pian piano di sfumature sempre più tratteggiate, venendo meno al manicheismo un po’ fastidioso della prima stagione. È una serie più o meno dichiaratamente in mano ai cattivi, come dimostra il finale dell’ultimo episodio dove troviamo Galavan e quello che sembra essere Jerome sott’olio, pronti a tornare (e con loro chissà quanti altri: quando la morte definitiva è diventata troppo mainstream?). Gotham comunque gioca in maniera insicura con una mitologia ieratica in cui ogni pezzo ha il suo scopo e che non è stata ancora capace di adattare completamente al differente medium. Resta un tentativo valido in alcuni aspetti, grazie sia ai potenti mezzi di mamma FOX che assicurano un comparto tecnico invidiabile sia al casting quasi sempre azzeccato (e i neo arrivati Nathan Darrow e B. D. Wong ne sono la conferma).
“A volte vale la pena sciogliersi per qualcuno”
https://twitter.com/_Sugar_Rose_/status/707668211949502465
C’è da spostare una macchina
Ah, comunque quello sotto vetro non è Galavan, è palesemente Francesco Salvi.#Gotham
— Kappa~ (@KappaFerruccio) March 8, 2016
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