Mentre l’intreccio del Cappellaio Matto si appresta ad entrare in stand-by per qualche episodio, il Pinguino riesce ad ottenere la carica di sindaco di Gotham. Chi pensava che la pazzia della città fosse da attribuirsi alla presenza di Batman ha un bel po’ di materiale per ricredersi!
New Day Rising
Mentre il Bruce Wayne dei poveri (letteralmente) Five riesce a trascorre una giornata con Selina e anche a strapparle un bacio, Jervis Tetch ipnotizza una famiglia di wrestler affinché recuperino la sorella Alice. L’influsso dell’ipnosi del Cappellaio Matto è ancora forte in Jim Gordon, il quale manifesta tendenze suicide ogni volta che ascolta una canzone rap un ticchettio: sarà solo la forza ispirata dall’incontro con Lee a garantirgli la sopravvivenza e il superamento di questo duro momento della sua vita. Lo scontro con il criminale, ormai completamente calato nei panni del personaggio di Lewis Carroll, finisce con la fuga di Jervis e la morte accidentale di Alice, il cui sangue riesce segretamente ad infettare il capitano Barnes. Il Cappellaio Matto si arricchisce di nuove e più inquietanti sfumature, non solo per il suo modus operandi criminale e la portata delle sue abilità, ma anche per l’accenno al probabile rapporto incestuoso tra lui e Alice, che contribuisce ad aggiungere una nota di disgusto a un personaggio finora ben delineato e il cui movente delle proprie azioni assume adesso una valenza più pregnante.
L’altro grande intreccio della puntata riguarda le elezioni a sindaco di Gotham, nelle quali trionfa il Pinguino. Le votazioni vedono però accendersi lo scontro tra Butch e Nygma che su versanti opposti cercano di aiutare Cobblepot: il primo vorrebbe truccare il risultato, il secondo invece ritiene che la vittoria possa essere ottenuta senza alcun inganno. Sarà proprio la linea dell’Enigmista a prevalere, convincendo Pinguino che Butch non crede veramente in lui, cui segue l’ascesa di Nygma a braccio destro del gangster ormai primo cittadino di Gotham. Come già evidenziato negli episodi precedenti, questa storyline procede troppo spedita e sembra troppo affrettata nelle dinamiche; quattro episodi non bastano a chiarire l’ascesa e la vittoria di un personaggio controverso come il Pinguino, nemmeno in una città folle come Gotham. Sarebbe stato interessante piuttosto approfondire come Arkham abbia rafforzato i personaggi inserendoli però anzitutto nel contesto della costruzione dell’idea di governare politicamente la città, prima di lanciarsi a capofitto in un’impresa nient’affatto organizzata.
Ancora una volta un episodio di Gotham che recupera punti grazie alla figura dell’antagonista, nella speranza che la serie abbia imparato dagli errori della stagione precedente e anziché puntare sul numero sempre maggiore di villain si focalizzi meglio sui personaggi che ha a disposizione.
Anything for You
Tale raffazzonamento inevitabilmente si ripercuote sulla puntata successiva, dove persino il montaggio di questo intreccio diventa troppo rapido e i tempi annacquati e confusi (almeno nella parte iniziale). In questo episodio lo scontro interno tra Butch e Nygma arriva al suo culmine quando il primo riporta segretamente sulla scena la banda del Cappuccio Rosso per attentare alla vita del Pinguino. Lo scopo di Butch è in realtà fermare la gang così da apparire ancora degno di fiducia agli occhi del capo, ma per causa dell’Enigmista le cose non andranno per niente bene, suscitando anzi l’effetto opposto di rafforzare il rapporto tra Nygma e Cobblepot mentre Butch viene quasi fatto fuori. In questo contesto torna ad assumere una qualche valenza che non sia un complemento d’arredo anche Tabitha Galavan, per cui auspichiamo una caratterizzazione futura più dignitosa di quella avuta fino a questo momento. Nygma riprende quell’aura di pericolo che lo aveva contraddistinto a metà della scorsa stagione, pur non risultando sullo stesso livello del Pinguino (a cui però comincia a sottrarre autorità).
Un episodio impostato sui multipli doppi giochi attuati dai personaggi, a cominciare da quelli più evidenti di Butch e Nygma, passando per la vera natura del Pinguino, mai troppo accuratamente occultata dalle ipocrisie della politica, per arrivare a quello di Selina e Bruce o Gordon e Valerie Vale. “Sorrisi falsi e vita sociale” dichiara un Bruce Wayne sfoggiante nuovamente la dimensione investigativa che sarà la peculiarità della sua identità futura di supereroe (insieme alla tormentata relazione con Selina, che qui comincia a prendere forma). Una puntata che mette in risalto le figure femminili, pur limitandole nel minutaggio: Barbara è pragmatica e inquietante (ma la passività del suo personaggio alla lunga stancherà), Lee combattiva e sfrontata tanto quanto la nuova fiamma di Jim. A margine, ma pronti a entrare in scena, restano Poison Ivy e il Cappellaio Matto, che lancia il guanto di sfida a Gordon per i prossimi episodi.
Un episodio nella media che spinge poco dove serve e corre troppo dove non necessita: tre porcamiseria d’ufficio.
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Note:
- L’attacco al Pinguino mentre tiene il discorso per l’inaugurazione della statua di sua madre sembra ricalcare quello attuato dal suo personaggio in Batman Returns.
- Bruce e Jim che parlano di ricevere segnali…
Il triangolo Butch, Pinguino ed Ed mi piace un casino 😂 #Gotham #telefilmaddicted
— Tonia 🐺⚡️🥞 (@BHXG90) October 21, 2016
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