Gotham4×02 The Fear Reaper – 4×03 They Who Hide Behind Masks

Con una media di resurrezioni da fare invidia a The Walking Dead, Gotham parte ancorata a dinamiche e meccanismi passati che ne appesantiscono la visione e rischiano di rovinare il buon lavoro fatto col pilot.

6.3

A Gotham niente resta morto per sempre (tranne i signori Wayne, almeno per ora, quindi Bruce, stacce!). Ecco quindi l’ennesima occasione per tirare fuori una miracolosa resurrezione e, al contempo, mostrare il ritorno di un altro personaggio al limite del deus ex machina. Il secondo e il terzo episodio di questa quarta stagione di Gotham vedono il ritorno della mai troppo sana di mente Barbara Kean e del boss Carm(a)ine Falcone, ormai pensionato.

The Fear Reaper

Jonathan Crane abbraccia le proprie paure trasformandosi nello Spaventapasseri, decidendo di occupare Arkham e terrorizzare tutti col suo siero. Ciò fornisce un pretesto al Pinguino per sfidare davanti a tutta la cittadinanza Jim Gordon, reo di averlo umiliato nella scorsa puntata. Il detective si troverà ad affrontare da solo il giovane Crane, ignorato dai colleghi del GCPD e dallo stesso Bullock, e, pur riuscendo a liberare in solitaria il manicomio, si rende conto che Cobblepot ha il controllo di quasi tutta la città, e che servono drastiche misure per fermarlo. Come detto, Barbara torna in città con l’idea di aprire un’attività di vendita di armi sotto l’ala del Pinguino, coinvolgendo nell’operazione Selina e la reticente TabithaBruce intanto scopre di avere ancora molto da imparare riguardo allo scorrazzare per i tetti della città, e ciò desta i sospetti di Lucius, che fornisce al ragazzo un adeguato abbigliamento per andare in locali BDSM le imprese notturne.

L’ottica tutta nuova della prima formazione del Cavaliere Oscuro rinvigorisce sicuramente il segmento dedicato a Bruce Wayne, per troppo tempo impantanato nel mistero della morte dei genitori, con conseguenti déjà vu e situazioni ripetitive che avevano svuotato di appeal le gesta del ragazzo miliardario. Certo, la velocità con cui Lucius chiarisce le sue idee al riguardo fa storcere un po’ il naso e poteva essere gestita meglio, con un minutaggio che rendesse più credibile l’intuizione di Fox. Le altre storyline annaspano un po’ e, nonostante l’ulteriore e sensato parallelismo tra Bruce, Jim e Selina che hanno problemi a convincere i propri “partner”, rimane ben poco di originale da valutare.

Ad Arkham è necessaria una buona dose di sospensione dell’incredulità per poter accettare che Jim venga fuori da solo da tutto quel casino, ma non è tanto quello che stona (in una serie come Gotham c’è da aspettarselo), quanto la riproposizione di situazioni spremute all’inverosimile, idee già riscaldate in tutte le salse e che, al netto degli aggiornamenti dei personaggi, potrebbero benissimo rappresentare una qualsiasi puntata della seconda stagione. Lo stesso ritorno di Barbara è l’ennesimo tentativo di trovare qualcosa da dire a un personaggio che viene spogliato ad ogni stagione di qualche caratteristica: un retcon continuo che non permette di empatizzare completamente col personaggio.

Un episodio appesantito da questi difetti si ferma alla sufficienza, non foss’altro per il costume di Bruce che sembra Pulcinella in dark mode

 

They Who Hide Behind Masks

Jim prende sul serio il suggerimento di Bullock e decide di provare a convincere Falcone a riprendersi la città dalle grinfie del Pinguino. Il boss però vuole godersi il pensionamento, poiché gli resta poco da vivere, e Gordon ottiene l’effetto desiderato sul Falcone sbagliato. Sofia, la figlia minore del malavitoso tenuta lontana dagli affari di Gotham, vuole riaffermare il nome di famiglia in città, e per questo decide di aiutare la polizia a spodestare il Pinguino. Oswald ha intanto altre gatte da pelare: da una parte l’interesse di Barbara, Selina e Bruce per un pugnale in suo possesso, dall’altra la liberazione di Edward Nygma da parte di una svitata. L’Enigmista riesce a fuggire dalla sua salvatrice, ma sembra aver riportato qualche danno cerebrale da congelamento. All’asta per il pugnale misterioso Bruce Wayne comincia a indossare la maschera del milionario dissoluto e superficiale, che sarà il suo vero alter-ego per la vita; così facendo si aggiudica la preziosa lama, soffiandola a Barbara, il cui misterioso finanziatore è niente meno che Ra’s al Ghul, che l’ha riportata in vita e di cui è l’amante.

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La puntata trascorre abbastanza staticamente, con poche scene d’azione e molti dialoghi. L’idea di un danno al cervello di Nygma rende decisamente più interessante il suo desiderio di vendetta, e la nuova presenza di Sofia Falcone, oltre alle oscure manovre di Barbara, spostano decisamente l’equilibrio a sfavore del Pinguino. Anche in questo caso, come nell’episodio precedente, possiamo rilevare una gestione a tratti frettolosa delle tempistiche, come nella liberazione di Edward e la liquidazione fin troppo celere di Myrtle Jenkins. L’apprendistato da vigilante di Bruce si arricchisce di nuove sfumature, cominciando a tratteggiare anche gli aspetti della vita quotidiana e delle conseguenze diurne del suo nuovo passatempo notturno.

Il segmento dedicato ad Ivy non è ancora chiaro, ma per quel che è stato mostrato non sembra niente che non sia già stato tentato nelle precedenti stagioni. Il principale difetto di Gotham sembra essere, in questa fase iniziale, non riuscire a svincolarsi da dinamiche troppo spesso ripetute e meccanismi ormai tediosi; non aiuta certo il numero di episodi per stagione, che dilata enormemente i tempi delle storyline, ma la divisione in archi narrativi aveva finora sopperito a questa debolezza strutturale. Adesso che anche i capitoli sembrano mere riproposizioni sarebbe bene concentrarsi e tirare fuori qualcosa di originale.

Note

  • Il 2017 sembra essere l’anno buono dei clown assassini: dopo il ritorno in American Horror Story, anche Gotham ne approfitta, identificandoli come spaventosa ossessione del direttore di Arkham.
  • Lo stesso direttore, completamente ottenebrato dalla tossina di Crane, si trucca esattamente come il Joker di Heath Ledger.
  • L’introduzione di Sofia Falcone potrebbe essere la ventata di originalità che manca finora, spostando l’attenzione su Harvey Dent. Nei fumetti, infatti, i due sono strettamente connessi, soprattutto per quanto riguarda la genesi di Due Facce.

Agenzie di onoranze funebri in crisi

Arkham City

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Porcamiseria
  • 6/10
    Storia - 6/10
  • 7/10
    Tecnica - 7/10
  • 6/10
    Emozione - 6/10
6.3/10

In Breve

Una doppietta di episodi non eccezionali ma che comunque portano a casa la pagnotta: l’apprendistato di Bruce come vigilante dà una svolta alla storyline stagnante del giovane milionario, ma il resto stenta a decollare a causa del poco coraggio degli autori che preferiscono riproporre vecchie dinamiche anziché cercare prospettive originali.

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Porcamiseria

6.3

Una doppietta di episodi non eccezionali ma che comunque portano a casa la pagnotta: l'apprendistato di Bruce come vigilante dà una svolta alla storyline stagnante del giovane milionario, ma il resto stenta a decollare a causa del poco coraggio degli autori che preferiscono riproporre vecchie dinamiche anziché cercare prospettive originali.

Storia 6 Tecnica 7 Emozione 6
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