Immaginatevi la scena: in un tranquillo ristorante di San Diego, due coppie di amici in là con gli anni sono a cena per un’occasione speciale; le mogli sono sono un po’ emozionate perché si aspettano che i rispettivi mariti rivelino il loro desiderio di andare finalmente in pensione, dopo una vita dedicata allo studio di avvocati che dirigono… e invece un vero e proprio colpo di scena sta per sconvolgere la vita di queste due signore. I due uomini infatti non sono solo partner nel lavoro, ma anche gay e amanti da vent’anni, che vogliono il divorzio per potersi sposare tra loro!
Ecco come inizia Grace and Frankie, serie TV originale di Netflix, disponibile anche in Italia sulla nuova piattaforma streaming. Una commedia per nulla scontata, visto come affronta la questione dal punto di vista più inaspettato: due donne settantenni che si ritrovano a dover ricominciare da zero con le loro vite a causa dell’omosessualità dei rispettivi mariti. D’altro canto l’ha creata Marta Kauffman, che ha messo la firma a Friends, e non c’è quindi da sorprendersi se fin dalle prime battute ci rendiamo conto di avere tra le mani un prodotto fatto come si deve.
A tenere alto il livello abbiamo un cast strepitoso. La vicenda ruota attorno alle due protagoniste: Grace Hanson (Jane Fonda, devo aggiunger altro?) è un ex donna in carriera, fondatrice di un’azienda di cosmetici di successo, sempre perfetta nei suoi tailleur di classe, la pettinatura impeccabile, la borsetta di Chanel in una mano e il Vodka Martini nell’altra; Frankie Bergstein (la spettacolare Lily Tomlin, candidata agli Emmy per la parte) è una professoressa di arte, molto hippie e con la testa tra le nuvole, che non disdegna le droghe leggere, ed è sempre vestita come la zingara della Metro 1, praticamente la nemesi di Grace. Le due donne si conoscono da sempre ma non sono mai andate molto d’accordo, e l’incredibile confessione dei loro rispettivi mariti le costringe a condividere la loro nuova vita nella villa al mare della famiglia Hanson, dove le due si rifugiano.
Anche i mariti sono due ottimi personaggi: entrambi avvocati divorzisti, Robert Hanson (Martin Sheen) è il burbero marito di Grace, sempre un po’ spaventato dall’imprevedibile comportamento della moglie – vogliamo parlare della scenata al ristorante? Ecco, meglio di no. Più tranquillo e razionale Sol Bergstein (Sam Waterston), l’amorevole marito di Frankie, con la quale ha anche un profondo rapporto di intesa e amicizia da letteralmente una vita. I due uomini si scoprono omosessuali insieme, lavorando a stretto contatto da vent’anni, si innamorano l’uno dell’altro, ma senza aver mai trovato il momento giusto per il coming out con le rispettive famiglie.
Il tema dell’omosessualità già visto e rivisto nelle serie TV viene così proposto in veste tutt’altro che scontata: le nostre protagoniste infatti hanno settant’anni suonati, e le conseguenze di un cambiamento così radicale per due donne mature è senza dubbio interessante come esperimento televisivo, oltre a quello che devono passare i due mariti fedifraghi e omosessuali, in balia di una mentalità a tratti retrograda frutto della loro omofobia interiorizzata. Gli attori riescono a immedesimarsi bene nelle loro parti, senza essere troppo stereotipati.
A rendere la serie ancora più interessante ci sono i molti personaggi secondari, soprattutto il resto dei parenti delle due famiglie. Abbiamo la rampante Brianna Hanson, che gestisce l’azienda lasciatale dalla madre Grace, che definire sfigata in amore è poco; la sorella Malloy è invece la sposa perfetta, con due bambini e il marito figo Mitch, ma che è tormentata dalla precedente storia d’amore con Coyote Bergstein, il primo figlio adottivo di Frankie e Sol, un junkie che sta cercando di disintossicarsi da alcol e droga; c’è anche un altro fratello (di colore) adottato dai Bergstein, Nwabudike (detto Bud, grazie per l’abbreviazione), anche lui avvocato come il padre, l’unico con un po’ di buon senso.
Agli intrecci familiari – pensate solo a dover dire ai propri figli di essere omosessuali, e le loro reazioni – si aggiungono gli avvenimenti comici più o meno classici di una comedy, ma senza forzare troppo la mano, che rendono i tredici episodi scorrevoli e accattivanti: i miei momenti preferiti sono stati la bevuta di pozione al peyote e il ritorno di Grace nella sua azienda, che manda nel panico la figlia Brianna. Oltre a questo, la serie riesce a descrivere benissimo i drammi di due donne anziane che si vedono catapultate da sole ad affrontare il mondo, con Frankie che passa le giornate al telefono parlando con l’assistenza tecnica perché non sa nemmeno accendere un computer, e Grace che prova il dating online per la prima volta nella vita. Nella difficoltà le due diventeranno profondamente amiche senza quasi accorgersene, facendoci ridere ed emozionare.
Cosa penserà la gente? Riusciranno le due donne a perdonare i compagni di una vita? E i due innamorati si sposeranno? Il cliffhanger finale lascia in sospeso alcuni interrogativi in previsione del rinnovo della serie per una seconda stagione, che vedremo nel 2016.
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