Dopo un episodio corale al cardiopalma in cui la tensione tra i personaggi era quasi palpabile, questa settimana Grey’s Anatomy ridimensiona i toni del drama e ci regala quarantadue minuti di profilo minore ma non meno riusciti.
Shockati dalla bomba (metaforica) che sganciata durante la cena a casa di Meredith, i nostri medici preferiti ritornano tra le mura del Grey Sloan Memorial Hospital – perché qualcuno dovrà pur mandare avanti la baracca – e con loro assistiamo all’arrivo di una nuova specializzanda: la dottoressa Penny Blake, ovvero la sventurata che, dopo aver accidentalmente causato la morte del nostro compianto Derek, si ritrova a lavorare insieme a nientemeno che moglie, sorella e migliori amici di questo suo paziente eccellente. Diciamocelo, chi non sognerebbe un primo giorno di lavoro del genere? Come se non bastasse, giusto perché la fortuna è cieca ma la sfiga (si può dire in pubblico?) ci vede benissimo, la Blake viene assegnata a Meredith. Apriti cielo: Penny non è la specializzanda più brillante che ci si aspetterebbe e Meredith quindi fa ancora più fatica a farsela andare a genio. E non solo, Penny finisce anche per incontrare Amelia, che dal canto suo decide di ignorarla come se nulla fosse.
La presenza della Blake riapre lo squarcio che si era venuto a creare nello scorso episodio tra Meredith e Amelia: le due non hanno ancora superato la morte di Derek e, per quanto tentino di far credere all’altra e a loro stesse il contrario, l’argomento è ancora un tabù. Amelia non fa altro che vomitare su Meredith la propria rabbia: si sente presa in giro dal fatto di dover lavorare con la Blake e che quest’ultima sia sotto la responsabilità di Meredith.
Amelia non riesce ad accettare la morte di Derek e quindi cerca un pretesto, una capro espiatorio su cui riversare il proprio dolore; tutta la rabbia e il livore sono il modo negativo con cui Amelia incanala il proprio dolore – negativo perché va a minare il suo rapporto già poco stabile di per sé con Meredith, colei che più di tutti avrebbe il bisogno di essere sostenuta e il diritto di essere livida e furiosa.
Dal canto suo, invece, Meredith si sforza e prova ad essere superiore: ingoia il rospo, mette su una bella faccia e cerca di innalzarsi al di sopra del rancore. Meredith tenta di fare la cosa giusta fino a quando però non ne può più: il vaso della pazienza trabocca e le ire della Grey si riversano senza freni sulla povera, malcapitata specializzanda.
Permettetemi di spezzare una lancia in favore di Penny: quanti errori ha commesso Meredith nella sua carriera che le sono stati sempre e incondizionatamente perdonati? Forse fin troppi, eppure nessuno si è mai accanito contro di lei in quel modo, anzi: è sempre stata trattata con i guanti di velluto anche quando avrebbe meritato ben più di una banale punizione. Certo, quando ci si trova dall’altro lato della barricata è difficile mantenere la calma e ragionare in maniera lucida e razionale, ma il fuoco incrociato di cui Penny finisce vittima è ingiusto. Il comportamento di Meredith e Amelia, non giustificato benché comprensibile, è da vili e inferiori come una Callie inferocita e pasionaria fa notare alle McSisters senza troppi giri di parole.
Ancora una volta, sono entusiasta delle performance di Ellen Pompeo, Caterina Scorsone e Sara Ramirez: che siano in coppia, tutte e tre insieme o addirittura da sole, queste tre attrici hanno una forza che buca lo schermo, sono capaci di creare un traino emotivo non da poco e riescono a dare ai loro personaggi uno spessore psicologico considerevole. Chapeau!
Rimane un po’ da parte, per colpa dello scontro Grey-Blake, la storyline che vede protagonisti April e Jackson – e menomale. Per quanti episodi ancora dovremo sopportare lo strazio di questa relazione ormai agli sgoccioli? Non riesco ad essere obiettivo perché i due non sono i miei personaggi preferiti, ma questo infinito tira e molla inizia a diventare inutile e ridondante. Noi vogliamo il divorzio, vogliamo i pianti e gli struggimenti!
Non disperiamo, comunque, perché il caso clinico della settimana introduce un nuovo volto al GSMH che potenzialmente sarà un elemento di disturbo nella coppia, anche se nei mesi passati i rumour lo davano come possibile interesse amoroso di Meredith… Sarà lui a conquistare il cuore della petulante dottoressa peldicarota? Ma soprattutto: qual è il passato che lo lega ad Owen Hunt? A due episodi dalla pausa invernale, sono certo che la presenza di questo nuovo medico a Seattle ce ne farà vedere delle belle, in pieno stile Grey’s Anatomy.
Questo episodio si aggiudica 3 porcamiseria su 5. Voglio essere un po’ severo: Grey’s Anatomy per me è come un figlio, e come qualsiasi genitore che si rispetti, mi sento in dovere di spronarlo a far meglio perché conosco le sue potenzialità (vedi episodio precedente). La dodicesima stagione è partita sorprendentemente bene (dopo così tanto tempo, non è scontato) e, per il bene della serie, spero continui a regalarci momenti di bella televisione in pieno stile “Shonda”.
Nell’attesa del prossimo episodio, e prima di prepararci a versare qualche lacrima, perché non date un’occhiata ai tweet che ci hanno strappato un sorriso?
Penny sta passando come personaggio più odiato della storia di #GreysAnatomy.
— Liya 🐼 (@aboredpanda) November 6, 2015
L'unica cosa imbarazzante è il fatto che la specializzanda sembra avere 15 anni più del primario. #GreysAnatomy pic.twitter.com/1X1iZSTlHm
— PEYTON (@Peyton2504) November 6, 2015
Come commento alla puntata mi basta citare Cristina Yang nella 5×12: "Meredith, that ponytail looks ridiculous." #GreysAnatomy
— FraGi (@FraGi____) November 7, 2015
https://twitter.com/_sebs_/status/662907243071950848
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