Grey's Anatomy14×07 Who Lives, Who Dies and Who Tells Your Story

Meredith sta per recarsi agli Harper Avery Awards, ma qualcosa sembra trattenerla a Seattle, circondata dalle persone che ama. La comparsa di alcuni pazienti fin troppo familiari e continui rimandi al passato della serie trasformano il trecentesimo episodio di Grey's Anatomy in un grande flusso di ricordi, pronto a emozionare il suo pubblico.

8.7

La scorsa notte, Grey’s Anatomy è andato in onda con l’episodio numero 300, un’emozionante operazione di nostalgia riuscita in più momenti nel suo intento. I richiami al passato della serie sono molteplici, da guest star che ricordano incredibilmente vecchi membri dello staff a menzioni d’onore per i personaggi che hanno fatto la storia del programma. Who Lives, Who Dies and Who Tells Your Story rivisita a modo suo il percorso di Meredith e il resto della squadra, con un immancabile sguardo al presente e qualche piccolo assaggio di un futuro sempre in salita.

Meredith è a un passo dal vincere l’Harper Avery Award, lo stesso premio negato a Cristina qualche stagione fa, ma qualcosa sembra bloccarla dal prendere l’aereo che la condurrà alla cerimonia. La donna vuole essere distratta continuando a rimandare la partenza di minuto in minuto e occupandosi di pazienti dell’ultimo momento; a nulla servono i continui richiami di Jackson e Catherine o le pressioni della Bailey e Alex, la testardaggine di Meredith rimane immutata. Nonostante si ritrovi dunque a sacrificare ancora una volta i propri “desideri”, la donna assiste ugualmente alla premiazione, seppur a migliaia di km di distanza e circondata dalle persone che ama. La sua vittoria, celebrata dal commovente discorso di Jackson sul valore della perdita e del dolore nella definizione dell’animo di Meredith, è il momento topico dell’episodio, ricco di emozioni e capace di racchiudere l’essenza dello show frammento dopo frammento. Meredith celebra la sua vincita accanto ai suoi due mentori, la sorella, gli amici di sempre e la propria famiglia e, volgendo lo sguardo verso l’alto, scorge il volto della madre, orgogliosamente impegnata ad applaudire. Nonostante ci sarebbe senza dubbio piaciuto rivedere qualche altra faccia familiare, lo sguardo di Ellis vale tutto l’episodio poiché riesce a descrivere il viaggio intrapreso dalla figlia molti anni prima. Meredith è un personaggio complesso, in grado di stregarci fin da subito con il suo cinismo verso il mondo che la circonda e farci innamorare perdutamente di lei anno dopo anno, seppur sempre lontana dai parametri tradizionali che definiscono il protagonista di una serie televisiva.

I pazienti di cui lo staff si sta occupando, coinvolti in un curioso incidente su delle montagne russe, sono la copia di Cristina, George e Izzie e, in più di una scena, sembra proprio di avere davanti tre dei principali personaggi della serie. L’istinto materno di Izzie, la forza di Cristina e la sensibilità di George ritornano dunque in un episodio che vuole in un certo senso chiudere un grande cerchio e aprirne molti altri. Se da un lato Alex rivela a Jo di non voler chiamare Izzie perché preferisce immaginarla sorridente e felice insieme ad una grande famiglia, dall’altro Zola confida a Maggie di voler diventare un neochirurgo come Derek. Ogni frammento dell’episodio è calcolato nei minimi dettagli e ha uno scopo ben preciso: emozionare il pubblico ricordando più volte il viaggio compiuto nel corso degli anni facendo un punto della situazione con uno sguardo agli episodi e alle storyline che verranno. Derek, Lexie e Mark vengono menzionati più volte o addirittura mostrati in foto, ma al tempo stesso si prepara la strada per una nuova ipotetica love story fra Carina e Owen e fra Andrew e Sam, fra i nuovi specializzandi; Arizona riabbraccia finalmente Sofia, tornata dopo la sua lunga convivenza con Callie, mentre Miranda discute con Ben circa le sue nuove aspirazioni professionali. L’universo di Grey’s Anatomy si estende sempre di più, triplicando il numero dei suoi abitanti, intrecciando le varie storyline e, fra alti e bassi, portando avanti una viaggio che da ormai quattordici stagioni continua a farci sognare, ma se c’è qualcosa che Who Lives, Who Dies and Who Tells Your Story vuole mostrarci è che i personaggi (e di riflesso il team di Shondaland) non hanno dimenticato da dove vengono; ognuno di loro tiene bene a mente il proprio punto di partenza e, fra gioie e dolori, continua a lottare per i propri obiettivi.

Per chi non se ne fosse accorto, è necessario sottolineare che questi 40 minuti ci hanno riproposto diverse canzoni già utilizzate all’interno della serie, con il preciso obiettivo di rievocare nello spettatore sensazioni legate ai ricordi che ognuno di noi possiede. Impossibile inoltre non accorgersi delle diverse similitudini che accomunano la scena iniziale all’apertura del pilot e come, in più di un momento nell’episodio, molte scene sapessero di già visto, poiché ricreate ad immagine e somiglianza con nuovi personaggi (fra tutti, Miranda e Richard che colgono Andrew e Sam in flagrante). La visione di un programma non può che essere interamente soggettiva ed è proprio per questo che secondo noi non esiste un unico modo per interpretare quest’episodio; forse perché “il viaggio Grey’s Anatomy” ricorda davvero le montagne russe ma, delusioni e incomprensioni incluse, continua ugualmente a regalare al proprio pubblico la sua dose settimanale di drama, puntando forse al pianto facile, ma accogliendolo sempre come amici di vecchia data.

Porcamiseria
  • 8/10
    Storia - 8/10
  • 9/10
    Tecnica - 9/10
  • 9/10
    Emozione - 9/10
8.7/10

In breve

Scelte stilistiche mirate e momenti emozionanti riescono a trasformare il trecentesimo episodio di Grey’s Anatomy in una sorta di celebrazione della serie, fra frammenti nostalgici e uno sguardo al futuro.

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8.7

Scelte stilistiche mirate e momenti emozionanti riescono a trasformare il trecentesimo episodio di Grey's Anatomy in una sorta di celebrazione della serie, fra frammenti nostalgici e uno sguardo al futuro.

Storia 8 Tecnica 9 Emozione 9
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