Grey's Anatomy | SpecialiMeredith Grey è il Sole

Osserviamo più da vicino l’evoluzione della Dottoressa Grey durante le 15 lunghissime stagioni di Grey’s Anatomy, in cui da cupa e triste, come amava definirsi, è diventata lei stessa il Sole. Seguendo il consiglio della sua persona, e grazie anche all’allontanamento di quest’ultima ed alla morte del marito, Meredith Grey ha smesso di orbitare attorno a qualcun altro diventando lei stessa il centro del suo mondo.

In questi ultimi periodi guardando Grey’s Anatomy mi sono accorta di quanto mi piaccia vedere Meredith Grey sullo schermo, cosa del tutto insolita che non mi capitava praticamente mai durante le prime stagioni. La ragione potrebbe risiedere forse nell’abbassamento generale della qualità della serie, che sopravvive in gran parte grazie all’affetto del pubblico per i personaggi storici, ma non penso sia solo questo. La Dottoressa Grey non mi ha mai attratta granchè, se non dall’undicesima/dodicesima stagione in poi, in assoluta controtendenza con il resto dei personaggi che invece hanno dato il meglio di loro nelle stagioni precedenti. Perché invece Meredith mi piace ora più di prima?

A posteriori, l’abbandono di Derek e Cristina sono stati una mano santa per la crescita personale di Meredith

La risposta che mi sono data affonda le sue radici nell’allontanamento dei due altri protagonisti attorno ai quali la donna ha orbitato per ben undici anni e che, quando hanno lasciato la scena, le hanno permesso di diventare lei stessa il centro del suo mondo. Che fosse Derek, l’amore della sua vita, o Cristina, la compagna della sua anima, Meredith ha sempre orbitato attorno a qualcun altro e non è mai riuscita a splendere come invece sta facendo in queste ultime stagioni. Ancora con il cuore dolorante per la scomparsa del Dottor Stranamore e per la partenza della nostra persona – perché Cristina è ormai di diritto anche la nostra persona – possiamo affermare che forse, a posteriori, questi due abbandoni sono stati una mano santa se non per i nostri sentimenti, almeno per la crescita personale di Meredith.

Vediamo insieme l’evoluzione della dottoressa Grey durante queste lunghissime quindici stagioni, che potremmo suddividere in quattro fasi.

1) Prima – Quarta stagione.

“just a girl in a bar”

Fin dai primi episodi Meredith appare come una giovane specializzanda talentuosa sul lavoro, ma che non ne combina una giusta nella vita privata. Problematica sin dall’infanzia, con una madre anaffettiva ed un padre assente, si trascina il peso di queste mancanze nell’età adulta riversandole in tutte le sue relazioni amorose. Se inizialmente è il suo Dottor Stranamore a giocarle un brutto tiro con l’apparizione improvvisa della moglie, nelle tre stagioni successive è lei l’eterna indecisa incapace di cogliere la felicità che le viene offerta. Ci ha tenuti con il fiato sospeso per quasi un anno intero tentando di decidere fra Derek e il veterinario e quando infine ha scelto, poco dopo ha quasi tentato il suicidio rischiando di annegare nelle gelide acque di Seattle. Cupa e triste, come lei stessa ama definirsi, è un personaggio irrisolto che solo durante la quarta stagione riuscirà a sbrogliare le matasse del suo passato e ad allacciare un rapporto con la sorella che l’ha rincorsa per un anno sperando di ricevere un po’ d’amore.

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Date a Shonda due innamorati divisi dal destino e lei ne farà un capolavoro

Nelle prime stagioni dunque, Meredith Grey non aveva un grande personalità, anzi spesso mi era abbastanza indifferente quando appariva sullo schermo e rimanevo invece in attesa della battuta successiva di Sandra Oh, che è stata sempre una certezza.

Si tifava per lei e Derek certo, ma non perché il suo personaggio fosse migliore di Addison Montgomery, senza dubbio più carismatica quella giovincella della Grey, ma bensì perché la si conosceva da prima e soprattutto perché il pubblico vive delle storie d’amore tormentate e impossibili. Come al solito il love drama la fa da padrona e gli spettatori ne sono avidi divoratori, nonchè la stessa Shonda Rhimes che nel suo libro ha scritto di “amare le storie di due innamorati che non possono stare insieme”. E ce ne siamo accorti tutti, che si tratti di Meredith e Derek, di Izzie e Danny, gli amori impossibili usciti dalla penna della sceneggiatrice sono tra i più riusciti dell’intera serie. E infatti, passando ad un altra produzione firmata Shondaland, perché pensate che la storia tra Fitz e Olivia Pope abbia appassionato così tanto l’America e tutto il mondo? Non certo perché Fitz fosse l’uomo ed il presidente dei nostri sogni.

2) Quinta – Decima stagione.

“Derek is the love of my life, but you are my soulmate”

Partendo da una romantica dichiarazione fatta in una casa di candele per arrivare all’adozione di una bambina, passando anche per un indimenticabile matrimonio post-it, da cupa e triste che era, Meredith Grey si è trasformata in una perfetta madre di famiglia e donna in carriera. Finalmente felice, vive con l’amore della sua vita in una casa nel bosco ed ha una migliore amica da cui può rifugiarsi nei momenti difficili: praticamente la vita che tutti vorremmo.

La sua esistenza ci sembrava perfetta all’epoca, e forse lo era, ma riguardando i vecchi episodi con un occhio attuale e più critico mi rendo conto di stare guardando le storie dei suoi legami più che la sua storia. E se è vero che la storia di una persona è fatta dalle sue relazioni con gli altri, è vero anche che un essere umano non è definito esclusivamente da esse, ma anche da una parte molto più individuale che in questo caso è stata tralasciata. Mentre quasi tutti gli altri personaggi prendono decisioni dettate dai propri desideri personali, anche a discapito delle loro relazioni pur di seguire i propri sogni – pensiamo ad Arizona che va in Africa, a Mark che sceglie Sloan e non Lexie, a Cristina che si trasferisce in Svizzera etc -, Meredith invece cerca semplicemente di far rimanere tutto com’è. Iconiche a questo proposito sono le puntate in cui, pur nella tragedia totale post incidente aereo, rifiuta di lasciare Seattle “perchè sono cresciuta qui, questo è il luogo in cui mi sono innamorata, in cui ho trovato la mia famiglia […] e il luogo in cui ho conosciuto la mia persona”. E non possiamo certo biasimarla, la sua vita è praticamente perfetta, ma possiamo notare che mentre nelle stagioni precedenti si seguiva la sua storia, nel bene e nel male, nella tristezza, nella confusione e nel dubbio, adesso sullo schermo appaiono lei e qualcun altro. Lei e Cristina, lei e Derek, lei e Zola, lei e.

3) Undicesima stagione

“I’m the sun and he can go suck it”

Dopo averci ballato sopra un’ultima volta, Cristina è salita su un taxi e se n’è andata lasciando Meredith sola senza la sua persona. In questa brevissima parentesi senza di lei, ma con Derek, il monito della Yang riecheggia forte durante tutta la stagione: “Non è lui il Sole, il Sole sei tu”. Queste le ultime parole dell’amica prima di partire, che la dottoressa Grey ha preso proprio alla lettera tanto che in un breve attimo in cui la tequila è ritornata ad essere la sua fedele compagna esplode con un “il Sole sono io e lui può andare a farsi fottere”, riferito a Derek.

Ancora sofferente per l’abbandono dell’amica – “credi che sia possibile che il vero amore della mia vita sia una donna?” , dice ad un certo momento -, Meredith non si rende conto che la sua lontananza ha creato uno spazio in cui può davvero diventare lei stessa il centro del suo mondo. Che la partenza di Cristina sia stata davvero una benedizione per Meredith? Sicuramente non per noi, e men che meno per il cuore della dottoressa Grey, ma per la sua crescita personale forse si.

Tu sei un chirurgo di talento con una mente straordinaria. Non lasciare che i suoi desideri eclissino i tuoi. Lui è un sognatore, ma non è lui il sole. Il sole sei tu.

4) Dodicesima – Quindicesima stagione.

“E non importa quanto sia buio fuori… il sole sorgerà di nuovo.”

Niente Cristina, niente Derek. Le due colonne portanti della vita di Meredith sono fuori gioco ormai e non c’è realmente più nessuno attorno a cui orbitare.

Non so voi, ma da quando i due coprotagonisti se ne sono andati – e pur amando alla follia Cristina e pregando in un ritorno un episodio sì e l’altro pure -, mi sono resa conto che adesso Meredith è dannatamente più figa. Amici ne ha, Alex in primis, ma sempre a debita distanza, permettendole così di trovare il suo sole e farlo splendere con la luce più abbagliante di cui è capace.

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Quella complicità che aveva con Cristina non l’ha più ritrovata in nessun altro, ma probabilmente si sta abituando al piacevole spazio vuoto dentro e attorno a lei nel quale le altre persone non riescono a entrare. E non per cattiva fede e nemmeno perché le tenga alla larga, non tutte almeno, ma semplicemente perché quello spazio non va riempito. In quello spazio deve crescere e brillare. Deve cadere e rialzarsi, come dopo la morte di Derek, e da lì ripartire ogni volta per irraggiare luce, la luce più potente del mondo. E non poteva farlo se c’era qualcuno attorno a lei, così vicino da doverlo spostare per crescere e così maledettamente amato da non volerlo spostare. Stava così bene nella loro luce, che non aveva necessità di trovare la sua così in fretta.

Addio Derek, addio Cristina, benvenuta Meredith.

Da quando è rimasta sola, mi è parso di ritrovare la Meredith di un tempo, che però non si è arresa alla sua condizione di ragazza cupa e triste, e da donna quale è diventata ha saputo riprendere in mano la sua vita e stravolgerla al meglio. Mantenendo comunque il suo status di indecisa cronica, come testimoniano i tira e molla con Riggs, ma che comunque a noi eterni romantici piacciono moltissimo, è piacevole notare come la Dottoressa Grey non sia più quella ragazzina irrisolta di un tempo, bensì una donna che procede a grandi falcate nella vita e diventata lei stessa il suo sole.

Quindi addio Derek, addio Cristina, benvenuta Meredith, diventata finalmente la sua persona.

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