Hannibal3×10 – …And The Woman Clothed in Sun

Ormai mancano pochi episodi alla conclusione di Hannibal e lo show poco per volta riempie tutti gli spazi bianchi del passato, riuscendo nel contempo a sfruttare efficacemente la nuova storia di Dolarhyde e creando un intreccio impressionante. REALTÀ E PERCEZIONE Lo show ha sempre giocato con il concetto di manipolazione, ed in questo episodio la […]

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Ormai mancano pochi episodi alla conclusione di Hannibal e lo show poco per volta riempie tutti gli spazi bianchi del passato, riuscendo nel contempo a sfruttare efficacemente la nuova storia di Dolarhyde e creando un intreccio impressionante.

REALTÀ E PERCEZIONE

Lo show ha sempre giocato con il concetto di manipolazione, ed in questo episodio la discussione arriva al suo climax finale cercando di spiegarci la differenza fra la percezione e la realtà.
Reba è il perfetto esempio. La sua cecità fisica è espressione di quel “velo” che ci consente di vedere solo parzialmente e in modo distorto ciò che abbiamo davanti.

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Reba si lascia guidare con totale fiducia da Francis nell’incontro con la tigre, si affida a lui per saperne il colore e la dimensione. Mentre le mani della donna accarezzano la pelliccia del felino, Dolarhyde sembra sentirle su di sé, e quando lei si avvicina al muso della tigre Francis è completamente perso. Reba non può vederlo, ma si è avvicinata allo stesso tempo alla bocca della tigre e a quella del drago.

Non sono chiari, e probabilmente mai lo saranno, i reali sentimenti di Francis nei confronti di Reba. Probabilmente è qualcosa che esula dall’amore che comunemente sperimentiamo, ma per la prima volta l’uomo ha l’occasione di provare ciò che nella sua vita ha sempre desiderato e che non era mai riuscito ad ottenere, nell’infelice condizione che l’ha portato alla metamorfosi e all’exploit finale con l’uccisione di due famiglie innocenti.

Hannibal: Your speech is bent and pruned by disability, real and imagined. Your words are startling.

Dolarhyde, a causa delle vessazioni subite nel suo passato (non entro nei particolari per evitare eventuali spoiler) si è convinto di essere meno che umano, indegno e remissivo. Fagocitato da svariati bias, si è creato una percezione di sé stesso che nella realtà è totalmente errata.

THE MOUTH OF THE HELL

Will Graham, così come Dolarhyde, è un uomo soggiogato dalla propria mente. Entrambi sono stati manipolati ed entrambi vivono nel timore di “trasformarsi”. Francis ha deciso di portare avanti questa metamorfosi perché evidentemente non ha mai avuto nulla a fermarlo, ed è inevitabile chiedersi cosa sarebbe successo se Reba fosse arrivata prima nella sua vita.

Will, invece, è riuscito a salvarsi grazie a ciò che in primo luogo l’ha portato ad avvicinarsi alla bocca dell’inferno: l’empatia.

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Qualche episodio fa confidava a Chiyoh il suo timore di diventare come Hannibal, una paura ancora forte in lui, che però Bedelia spazza via.

Bedelia: The next time you have an instinct to help someone, you might consider crushing them instead. It might save you a great deal of trouble.

Se Hannibal e Bedelia hanno una totale mancanza di empatia, Will ne ha fin troppa. Davanti alla debolezza i primi due non provano nessun senso di pietà, anzi bramano di poter mettere fine ad ogni esistenza sofferente. Di schiacciarla.

Con i flashback dedicati a Neil, il paziente morto sotto le sue cure della dottoressa DuMaurier (interpretato da Zachary Quinto), ci rendiamo conto di essere stati bellamente ingannati: abbiamo visto Bedelia attraverso il velo, e seppur ormai chiare le implicazioni volontarie della donna nelle azioni delittuose del dottor Lecter, ci è sempre rimasto un dubbio, come se potesse essere vittima di un lavaggio del cervello. 

Bedelia in realtà è crudele tanto quanto Hannibal, e dopo il suo primo omicidio lo ha seguito per mettersi alla prova. Non è mai stata succube del dottore e la loro relazione non è mai stata totalmente passionale, perchè troppo simili. Il dilemma tra l’osservare e il partecipare sollevato nel primo episodio di questa stagione è ora una certezza.

Bedelia: I wasn’t myself. You were. Even when you weren’t, you were.

Bedelia suggerisce quindi a Will di non commettere lo stesso errore con Dolarhyde e di non lasciarsi trasportare dalle emozioni. Anche gli atti crudeli necessitano di una gran dose di empatia ed è spesso la crudeltà la decisione più sensata. Spesso lasciare al proprio fato un uccellino ferito causa meno danni che cercare di salvarlo a tutti i costi, soprattutto in termini emotivi.

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Non si può evitare di fare un paragone con Clarice Starling e il suo episodio d’infanzia raccontato ne Il Silenzio degli Innocenti, dove per salvare un agnellino dall’essere macellato lo rapisce e cerca di scappare. Ovviamente l’animale muore, e per tutta la sua esistenza Clarice cercherà di salvare quell’agnellino, simbolo di innocenza, cercando di lavare la propria colpa, anche in questo caso non reale, ma solo percepita.

THE TIGER AND THE LAMB

“Did He who made the Lamb make thee?
Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night:
What immortal hand or eye
Dare frame thy fearful symmetry?”

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Il palazzo della memoria gioca un ruolo fondamentale nell’incontro fra Hannibal the Cannibal e Tooth Fairy. Se Francis preferisce nascondersi, il Red Dragon invece vuole essere riconosciuto soprattutto da chi nel corso della sua metamorfosi più l’ha ispirato.

Il dualismo è forte, da una parte Hannibal vede la Tigre, dall’altra Reba vede l’agnello, eppure entrambi sono racchiusi nella stessa persona. In Dolarhyde vi è un pericoloso gioco di equilibri che ad un certo punto devierà pericolosamente in una direzione.

Fulcro dell’episodio è il rapporto sessuale intrattenuto tra Reba e Francis, che culmina con una visione di Reba come la donna vestita di sole. Contrariamente ai dipinti, la donna fluttua sopra il dragone e non sotto; sembra quasi un’indicazione per gli eventi futuri, dato che biblicamente fu proprio la donna ad dare inizio alla disfatta del Drago Rosso.

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La trasformazione del Red Dragon è sempre più pressante in questo episodio, e culmina con la scena nel museo dove Francis mangia voracemente il dipinto originale di William Blake.
Hannibal, sempre rinchiuso nella sua cella, sembra più che felice di manipolare aiutare Dolarhyde nella sua ascesa; questo apre le porte ad infinite possibilità per il finale della serie che potrebbe prospettarsi persino più sanguinoso del finale della scorsa stagione, ma cerchiamo di non fantasticare troppo!

Hannibal continua a confermarsi uno show di altissimo livello: Fuller ha sempre cercato di scrivere ogni stagione come fosse l’ultima, ma in questa seconda parte è ancora più chiaro che il cerchio si stia chiudendo. I personaggi rimangono via via sempre più nudi, spogliati dal loro mistero.

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Voto massimo anche per questo episodio con una piccola nota per gli effetti speciali, che mi stanno piacendo poco. Sia le scene con il Red Dragon che quelle con la tigre mi sono sembrate piuttosto posticce e difficilmente fatte di proposito.

5

 

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Il ritorno di Gillian Anderson non è passato inosservato.

Sangue e budella a palate, ma questo no.

Vedremo se riveleranno qualcosa di più su di lui nel corso dei prossimi episodi. Gli spunti di riflessione sono molti.

https://twitter.com/lothbroksfate/status/630380115881541632

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