“How do we find our true purpose? Is it something we’re born with, written into our genetic code? Or is it something we must learn over time, a growing awareness derived from life’s joys and sorrows?”
Il monologo viene dalla voce fuori campo di Mohinder Suresh, e dà il tono a questo episodio di Heroes Reborn, dove tutti gli Heroes cercheranno di dare uno scopo al loro essere speciali. Si tratta dell’episodio fatidico, quello che finalmente tenta di mettere in carreggiata tutti i personaggi verso la loro missione per salvare il mondo. Tentativo non del tutto portato a termine, perché ancora non è arrivato il momento di far quadrare tutti i conti.
Illinois – Tommy
Brutto incidente per il ragazzo, e ammettiamo di aver provato un po’ di apprensione per la madre di Tommy. Fortuna che bastano due “flash” e la sventurata viene catapultata in ospedale. In mezzo alle varie disavventure del ragazzo, notiamo un primo cambiamento di rotta nella vita di Tommy: forse convinto dall’amichetta acqua e sapone che nemmeno si concede per un limone al volo, acquista consapevolezza sull’unicità e importanza del proprio potere. È il confine tra scappare con un dono o utilizzarlo per il bene degli altri, e viene valicato per salvare la madre in condizioni critiche e bisognosa di una trasfusione; si supera anche il timore di Tommy per i suoi rapporti sociali, e lo vediamo genuinamente sorpreso delle manifestazioni di affetto di quelli che potremmo con tranquillità definire suoi amici.
L’epilogo con l’FBI è obbligato, se vogliamo che la sua storyline inizi a convergere verso quelle degli altri protagonisti, sembra solo contraddittorio l’evolversi della trama: possibile che non si pensi subito alla soluzione più ovvia, ossia teletrasportarsi in Indiana a prendere due sacche di gruppo 0 negativo spendibili, e si voglia per forza passare dall’offerta di Tommy e del suo sangue, che inevitabilmente lo esporrebbe alle autorità? Espediente narrativo piuttosto debole, per quanto necessario.
Missouri – Luke & Joanne
Diciamo pure che il mistero non poteva restare tale troppo a lungo, soprattutto se sei un forno a microonde umano. Luke va incontro ai sensi di colpa dopo l’uccisione a sangue freddo dell’ennesimo Evo, e cerca con le buone di dissuadere una Joanne inarrestabile, totalmente impazzita e ormai senza più un briciolo di umanità nell’uccidere ogni evoluto presente nella lista. Quando i poteri di Luke vengono allo scoperto Joanne lascia l’auto furiosa (questa volta non uccide nessuno), e gli occhi lucidi del marito lasciano l’amaro in bocca, bravo Zachary Levi.
Una storia interessante, con spunti di riflessione su un’altra prospettiva dell’accettazione delle proprie capacità straordinarie. Nel momento in cui la lista finisce in fiamme Luke forse capisce che è necessario fare un passo avanti verso l’affermazione della propria identità, nonostante l’elemento scatenante sia Joanne e la sua sete di sangue da placare. Risulta incerto il collegamento al resto degli Heroes, si potrà solo pazientare per una svolta imprevista nel loro percorso.
Los Angeles – Carlos
Quindi ora Batman Carlos ha la sua BatMobile automobile accessoriata. La sua storia è la meno convincente, dai contorni (e non solo) parodistici, e arriva fino alla banalità sfrontata, quando El Vengador dichiara di voler combattere per un bene superiore. No, non perché ti hanno ammazzato il fratello e vuoi vendetta, ma per fare del bene per la gente. Ma per cortesia.
Mentre sale la voglia di skippare per direttissima la storia di Carlos, almeno si vuole provare a coinvolgere il piccolo Jose, con la rivelazione dei suoi poteri al sacerdote. Dal nulla arriva Paul di Orphan Black Dearing, che neutralizza e cattura i due Evos. Non sto esagerando, arriva davvero dal nulla, senza preavviso e direttamente dalla porta di entrata del garage. Non dico sia l’ennesima furbata da parte degli sceneggiatori per forzare la trama nella giusta direzione (in realtà è proprio quello che vi sto suggerendo, pensa la psicologia inversa!), ma visto il pericolo che gli Evo stanno correndo rafforzerei un minimo le misure di sicurezza.
Circolo Polare Artico – Malina & Farah
Finalmente scopriamo il nome della compagna di Malina, ma scopriamo anche cosa rende così speciale la ragazza. Ha un potere molto particolare, presumibilmente collegato col controllo della natura – ce lo suggeriva l’aurora boreale che è riuscita a creare, e che ora è visibile ovunque nel mondo -, finalmente ben definito nel momento in cui riporta in vita l’albero in Canada e la miriade di farfalle, simbolo di mutazione ed evoluzione, venute a morire nel freddo Artico.
La meta del viaggio è cambiata, qualunque fosse il loro compito tra i ghiacci è terminato e ora è necessario spostarsi altrove. La consapevolezza non manca a Filippa Lagerback Malina, ma la ragazza è semplicemente dubbiosa delle proprie capacità, e proprio quando arrivano le parole rassicuranti di Farah, l’aurora boreale colpisce più di tutti i nostri protagonisti: in quel momento capiamo che prima o poi avranno il loro ruolo e salveranno il pianeta. Un blando suggerimento sul futuro, ma dobbiamo accontentarci, in una storyline ancora poco definita, ma che incuriosisce lo spettatore senza stancarlo.
Forget The Past, Save The Future!
Tutti verso la sede della Renautas. Miko e Ren in aereo (viaggio acquistato tramite un fundraising abbozzato in due minuti), Noah e Quentin via terra, desiderosi di recuperare Molly e di sapere il destino di tutti gli altri Evo catturati. L’anello debole è Taylor, che già in precedenza aveva mostrato insofferenza alle modalità di trattamento degli evoluti dichiarate dalla madre Erica (sempre più villain della serie ad ogni minuto che passa). Ora abbiamo la svolta a favore di Noah, un confronto ai limiti dell’assurdo con tre cloni di Harris (nemmeno un colpo andato a segno per lui, facciamo finta che sia possibile) e l’arrivo in una sala piena di Evos legati a degli strani macchinari in stile The Matrix.
Terribile il montaggio, terribile e raffazzonato. I personaggi arrivano alla sala senza altri ostacoli, senza pathos, senza darci modo di pregustare il momento in cui vedranno l’orrido trattamento riservato agli evoluti imprigionati nel salone. Fortuna che arriva l’incontro con Molly a recuperare le redini e ad aggiustare il tiro di questa storyline: la ragazza si ostina a non voler raccontare il passato di Noah – che ne approfitta per citare Sylar! -, né ha intenzione di dare informazioni sul fatidico 13 giugno, arrivando a togliersi la vita (un gran peccato onestamente, Francesca Eastwood è stata molto brava e il personaggio mi piaceva), unico modo per liberarsi di un potere troppo pericoloso e insostenibile. Ora rimane solo una persona a conoscenza del reale passato di Noah: Hiro Nakamura.
L’ultima frase di Molly sarebbe da prendere e piazzare nell’ufficio degli sceneggiatori di Heroes Reborn, a maggior ragione ora che l’effetto nostalgia sta svanendo. L’ultimo grosso jolly sarà la comparsa di Masi Oka, dopodiché questa serie dovrà darci elementi nuovi su cui elaborare e coi quali intrattenerci. Un obiettivo parzialmente raggiunto, visto l’interesse crescente suscitato dalle storie dei nuovi personaggi (in primis Katana Girl e Malina, e ora aggiungerei anche Tommy e Luke), ma a cui fa ancora un po’ troppo da zavorra la storia di Noah e la sua ossessione per l’innominabile Claire Bennett.
Il vero problema di Heroes Reborn, già osservato nelle scorse settimane, resta l’utilizzo sovrabbondante di deus ex machina ed espedienti narrativi al limite del pretestuoso, perché almeno i personaggi stanno iniziando a convincerci. Arrivati al quarto episodio vorrei avere un giudizio migliore di questo sequel, ma siamo ancora a un punto di stallo, con gli stessi esatti punti deboli e gli stessi esatti punti forti. Con l’arrivo di The Shadow/Phoebe, la sorella di Quentin conosciuta a chi ha seguito la webserie Dark Matters, prequel della storia principale, si prevede un prossimo episodio forse in grado di alzare l’asticella della serie, che si spera possa smuoverla dalla mediocrità in cui sembra ristagnare.
Se seguire le serie tv è per voi una preoccupazione più impellente del mantenimento delle vostre relazioni interpersonali, seguite SerialFreaks su Facebook e Twitter! E se siete fan della serie, vi consigliamo la pagina italiana dedicata, Heroes Reborn Italia!
Ti è piaciuto l'episodio?
