Heroes Reborn1×09 Sundae, Bloody Sundae

In questa puntata, dopo averci mostrato cosa effettivamente sia successo quel famoso 13 giugno, Heroes Reborn riprende la linea temporale canonica e mette in scena un concetto davvero complesso da portare su schermo: il tempo. Su questo particolare argomento si sono espressi i più famosi filosofi e scienziati: le teorie sono svariate, e sicuramente non […]

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In questa puntata, dopo averci mostrato cosa effettivamente sia successo quel famoso 13 giugno, Heroes Reborn riprende la linea temporale canonica e mette in scena un concetto davvero complesso da portare su schermo: il tempo.
Su questo particolare argomento si sono espressi i più famosi filosofi e scienziati: le teorie sono svariate, e sicuramente non è questa la sede adatta a sviscerarle, ma quella su cui si sofferma la voce fuori campo di Mohinder Suresh – nella sua riflessione d’apertura – è forse la più famosa. Il butterfly effect, a cui vi rimando qua per approfondimenti da nerd, è quello su cui Hiro Nakamura – il signore del Tempo e dello Spazio – ha sempre messo in guardia tutti, specialmente Noah nella puntata precedente; non bisogna calpestare nessuna farfalla, quando si pasticcia col passato, perché non si può mai sapere quali saranno le conseguenze future.

1x09 Sundae, Bloody Sundae Heroes Reborn Recensione

Avevamo lasciato la figlia di Erica Kravid, Taylor, in cerca di contatto con Hero Truther, un gruppo di hacker attivisti per gli Evo, a valle della diffusione di tutta la verità su Renautas– che ricordiamolo, si è rivelata essere una fabbrica-ingoia-Evo per preparare un selezionato gruppo di futuri sopravvissuti alla catastrofe naturale imminente. Robetta da nulla, insomma.
Taylor (che adesso sappiamo essere incinta ma non di chi, anche se basta fare due più due) viene amichevolmente prelevata da un misterioso veicolo nero e rinchiusa in un magazzino abbandonato, per essere sottoposta al giochetto più vecchio del mondo: il test sulla lealtà. Viene interrogata – e il colpo di scena riesce, personalmente non l’avevo capito – da sua madre in persona, che si rivela essere un mutaforma alle dipendenze dirette di René, redivivo. Era morto, giusto? Ciò vuol dire che la piccola farfalla calpestata da Noah ha creato più conseguenze del previsto. Oppure gli sceneggiatori si son dimenticati che era morto malissimo. Oppure boh.
La missione di Taylor non è affatto semplice: ritrovare Micah Sanders, usato dall’amorevole Mrs. Kravid per i suoi poteri cybercinetici, alla stregua degli altri Evos.
Heroes Reborn, come sta facendo ormai dalla prima puntata, gioca alle citazioni con i suoi stessi spettatori, e la presenza di un Micah ora adulto si rivelerebbe un altro grande ritorno.

1x09 Sundae, Bloody Sundae Heroes Reborn Recensione

Il posto dove probabilmente è richiuso Micah ci aggancia all’altro filone dell’episodio, sul destino di Carlos Gutierrez e sulla sua ricerca del nipote e del prete rapiti. La bizzarra alleanza con Dearing riesce a farlo infiltrare direttamente a Sunstone Manor, dove l’ormai ex poliziotto ha sempre portato le sue prede. Qui assistiamo al secondo WTF moment: il crudele direttore della struttura, dove agli Evos viene praticato un vero e proprio lavaggio del cervello, si rivela essere Matt Parkman. L’evoluzione del pacioccone tenero e coccoloso, che ricordavamo in Heroes, in crudele e spietato manipolatore mentale – tanto da spingere al suicidio il povero Dearing – è forse una delle cose meglio riuscite dell’intera serie. Anche se in cameo di pochi minuti, scopriamo un oscuro segreto di Carlos: grazie all’invadenza di Matt nei suoi pensieri, veniamo a conoscenza del suo passato da militare e di come conosce Farah. Il che non è affatto un bene.

1x09 Sundae, Bloody Sundae Heroes Reborn Recensione

Nel mentre, Luke e Malina arrivano finalmente alla meta del loro viaggio: far incontrare nuovamente la sorella con Tommy/Nathan, anche se il tempismo è davvero pessimo.
Heroes Reborn, in questa particolare puntata, preme l’acceleratore sulla cattiveria, abbandonando in parte quel buonismo di cui si è ammantato fin’ora. Nella gelateria dove lavora la fidanzatina di Tommy avviene esattamente ciò con cui gioca il titolo; nella triste tradizione del famigerato massacro irlandese del ‘72 – a cui gli U2 hanno pure dedicato una straziante canzone –, la moglie di Luke, Joanna, fredda Caspar in piena fronte dopo che questi aveva cercato di impedirle di sparare a Tommy, intervenuto e colpevole di aver solo complicato la già delicata faccenda. È un pretesto, in realtà, per sbloccare l’altra parte dei poteri di Nathan – assorbiti direttamente da Hiro: senza sapere come, il ragazzo ha bloccato la scena in un perfetto fermo immagine, poco prima che la moglie impazzita di Luke spari alla fidanzatina Emily e il novello piromante bruci la sua (ex) consorte. Intravede persino Malina, nel retro del negozio, ma si teletrasporta poco dopo lasciando tutti confusi. Noi compresi.

1x09 Sundae, Bloody Sundae Heroes Reborn Recensione

Noah Bennett, in questo episodio, serve solo o quasi per introdurre un altro importante passaggio.

Noah: You’re the butterfly.

Il caro e coraggioso Quentin Frady che ha passato otto puntate a scartavetrarci la ciolla cercare la sorella Ombromante sotto il controllo di Erica Kravid, nel passato cambiato da Noah è riuscito a ritrovarla e riconciliarsi con lei. Per ovvi motivi, adesso lavora per la Renautas riuscendo meglio del povero Harris – che continua a tagliarsi dita e replicarsi, come hobby – nell’intento principale che anima Mrs. Kravid: riuscire a catturare almeno uno dei due wonder twins.
Tommy viene portato via da Phoebe e Quentin, direttamente nella tana del lupo; Erica – in una fedele replica di Tywin Lannister mentre scuoia un cervo, lo giuro, era necessario? – ha preparato con le sue manine la cena per il suo gradito ospite.

Nel futuro, a 1957 anni da quel momento, una farfalla si posa sulla mano di una sperduta Miko, intrappolata in un deserto inospitale, offrendoci un bel concetto da elaborare e suggerendocelo solo con delle immagini: ciò che è destino accada, succederà, in un modo o nell’altro.

Heroes ha sempre il vizio di incasinarsi da solo, ciò che ha portato al naufragio della serie originale, e il timore di questo “ritorno al futuro” era di abbassare nuovamente il livello della serie al filone pre-June 13th. Forse questo “reboot” sta riuscendo a trovare un suo senso, a parte qualche elemento strano ancora da chiarire – vedi la ricomparsa di René – e la recitazione di alcuni membri del cast che lascia ancora a desiderare. Questa puntata è riuscita a dare diverse soddisfazioni, colpi di scena e discreti progressi verso un finale che sta iniziando ad avvicinarsi. Confermiamo quattro onesti ma stiracchiati porcamiseria.

4

 

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Questioni ereditarie:

C’è chi la fa tragica:

E chi per niente:

https://twitter.com/sonoequilibrata/status/663861606573547520

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