Heroes Reborn1×12 Company Woman – 1×13 Project Reborn

La morale comune, quella che ti viene in qualche modo trasmessa naturalmente durante la crescita, è che si debba imparare dai propri errori. Non è solo un aspetto caratterialmente umano, se si pensa anche solo alle più elementari regole di preservazione; se, ingenuamente, metti una mano sul fuoco e ti bruci, le deduzioni possibili sono […]

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La morale comune, quella che ti viene in qualche modo trasmessa naturalmente durante la crescita, è che si debba imparare dai propri errori. Non è solo un aspetto caratterialmente umano, se si pensa anche solo alle più elementari regole di preservazione; se, ingenuamente, metti una mano sul fuoco e ti bruci, le deduzioni possibili sono due: o ti allontani dal fuoco oppure rischi nuovamente, ma magari ti proteggi la mano. Heroes è stata la prima scottatura – fatta eccezione per la prima gloriosa stagione – mentre il ritorno con Heroes Reborn era partito con l’idea di ridare linfa vitale a una creatura dalle enormi potenzialità, ma ingiustamente maltrattata. Tim Kring ha riavvicinato la mano al fuoco, e gli ultimi due episodi ci illuminano sulla sua attitudine in questo gesto più di ogni erraticità qualitativa dimostrata finora.

Recensione Heroes Reborn Serial Freaks 11213 - 3

Deus Ex Machina

Senza inutili lungaggini sul prosieguo della trama, dato che uno potrebbe tranquillamente intuire come andrebbe a finire anche senza aver visto gli episodi, le mazzate più grosse alla scrittura di questi episodi le danno una quantità sterminata di deus ex machina nemmeno lontanamente giustificati dagli autori. Non chiedi spiegazioni sul perché gli eventi abbiano preso questa o quella piega, perché semplicemente deve essere così, perché gli eroi devono salvare il mondo. Devono farlo in fretta, in sole 16 ore, in un accavallarsi confusionario di sequenze in cui i personaggi sono in balìa di eventi e rivelazioni che gli piombano addosso senza il minimo accenno di elaborazione.

L’arrivo di Otomo alla vecchia scuola di Claire Bennett per intrappolare Nathan, in una totale assenza di continuità, è calato dall’alto. Lo è anche lo sviluppo dei poteri di Nathan, in un maldestro tentativo degli sceneggiatori di salvarsi le terga, risolvendo l’impiccio dei due mondi in conflitto spazio-temporale con la prima idea da brainstorming creativo disponibile. Il provvidenziale – ma guarda un po’ – incontro tra Ren e Emily che lo porterà di nuovo in Evernow per salvare Nathan sarebbe una bella coincidenza se non ce ne fossero state altre precedenti. È pure apprezzabile il tentativo di unificare tutte le storie in un’unica area geografica, ma il piacere viene guastato da troppi eventi “pseudo-casuali”. Il nocciolo del problema di Heroes Reborn, tuttavia, si rifugia ben oltre l’utilizzo smodato di espedienti narrativi: esso risiede nell’incapacità di creare un universo di personaggi dal giusto grado di profondità. L’errore, nella fattispecie, lo si fa con uno dei personaggi principali: Erica Kravid.

Recensione Heroes Reborn Serial Freaks 11213 - 6

Flashback Tardivi

Il titolo “Company Woman” evoca per i vecchi fan il bellissimo episodio della vecchia serie, “Company Man”, che ci proponeva un tuffo nel passato di Noah e della Primatech. Questa volta vediamo il passato di Erica, presumibilmente per giustificare tutto l’astio covato per gli Evos, dato che fino ad ora la risposta naturale è sempre stata “perché è il cattivo.”

Diciamo che forse sarebbe stato meglio tenere tutto così. Il cliché del personaggio vittima di soprusi che cerca una sua personale vendetta è trito e ritrito, ma non solo: tutto l’apparato comportamentale di Erica Kravid, che in teoria dovrebbe essere pesante come un macigno, viene sorretto da un misero stuzzicadenti, ossia un episodio di violenza infertole proprio da un Evo. Non è abbastanza, ma ancor peggio è tutto decisamente tardivo, si prova a imitare un episodio originale più che soddisfacente, riuscendo a portare a casa solamente una scopiazzatura sbiadita.

Recensione Heroes Reborn Serial Freaks 11213 - 4

A fare le spese di questo passato tormentato e delle sue conseguenze sul presente – almeno questa è una nota positiva – è un rapporto madre-figlia con Taylor ormai irrecuperabile, per il quale fortunatamente non c’è spazio per ravvedimenti o fastidiosi buonismi. Nel mezzo c’è Matt Parkman, cappottato con l’auto in un fiume e beffato dal destino, because karma, bitch!

Sacrificio

Il fil rouge del finale, nemmeno tanto sottile visto come ce lo sbattono in faccia ogni due minuti, è il concetto di sacrificio. C’è quello di Luke per fermare la prima ondata dell’H.E.L.E., quello di Quentin e la sua rinuncia ad un rapporto con una sorella irrimediabilmente plagiata dalla Renautas, ma soprattutto quello di Noah Bennett per salvare il mondo. Il recupero della memoria di Nathan serve proprio a istruirlo sul funzionamento corretto del potere congiunto dei gemelli di Claire, mentre il compito del nonno è di fungere da catalizzatore per scongiurare la minaccia della tempesta solare, spazzando via dal continuum Erica Kravid mentre tutte le persone trasportate a Gateway vengono salvate dalla copia interdimensionale di Nathan.

Ci si aspetta tutto questo, soprattutto perché Noah era scomparso due episodi prima senza lasciare traccia, e l’effetto sentimentale del gesto tocca le corde della nostalgia – anche se, in fondo, pur sempre di finale si tratta – e un po’ dispiace che se ne vada proprio lui. I sentimentalismi vengono lasciati alla fine, dopo l’azione frenetica e la CGI imbarazzante, proprio a partire dal sacrificio di Noah, che apre la strada ad un nuovo mondo, ma anche ai vari flashforward sulle vite dei personaggi sopravvissuti. Il monologo finale di Quentin è mediocre e ricalca tanti altri discorsi già sentiti sul tema, ma non poteva davvero essere diversamente.

Recensione Heroes Reborn Serial Freaks 11213 - 2

Evito di pronunciarmi sul finale aperto della stagione – no, che dico, è proprio un cliffhanger – dato che ho idea che qualcosa tornerà a bollire in pentola, per quanto non sicuramente nell’universo degli show televisivi, dato che la serie è stata ufficialmente cancellata dalla NBC. Tagliamo, almeno mentalmente, gli ultimi insensati minuti e soppesiamo i tanti bassi e i pochissimi alti di questo ritorno degli eroi di Tim Kring: in barba a tutti gli insegnamenti e all’istinto di sopravvivenza, ha deciso di rimettere la mano sul fuoco a palmo aperto, bruciandosi nuovamente e forse senza nemmeno rendersi conto del pasticcio che ha combinato. Ci sono stati solo un paio di episodi di fattura tutto sommato gradevole, insufficienti tuttavia a compensare un’opera che globalmente chiede di essere al più presto dimenticata. Lanciamo un penny in aria.

2

 

 

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